Si tratta, nello specifico, del decreto legge dello scorso 1°luglio, n.78, recante disposizioni urgenti in materia di esecuzione della pena, che ha suscitato, all’epoca della discussione parlamentare, non pochi contrasti tra le forze politiche, ma che alla fine, comunque, è riuscito a passare con una larga maggioranza. Il provvedimento è stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale di ieri, n.193.
Come noto, il provvedimento, etichettato dai più critici come un “indulto mascherato”, quando non una vera e propria amnistia, cerca di soddisfare le richieste della sentenza della Corte europea che aveva ravvisato, nei penitenziari italiani, condizioni oltre i limiti dell’umana sopportabilità, con l’esigenza di ridurre i numeri e allargare gli spazi ai reclusi, spesso costretti a vivere in spazi ristrettissimi.
Così, l’unica strada che le istituzioni hanno per alleggerire il sovraffollamento carcerario, è quella di puntare dritto sulle misure alternative alla prigione, come già svolto, ma solo in parte, dal precedente governo sotto la potestà del vecchio Guardasigilli Paola Severino. Ora, con il testimone nelle mani di Anna Maria Cancellieri (ex ministro dell’interno), si cerca di imprimere l’accelerata finale alla liberazione dei posti nelle celle, mantenendo in esse solo i detenuti colpevoli per reati gravi.
Nelle misure introdotte dallo svuota carceri, si trova, innanzitutto, la conclusione in anticipo della detenzione nei casi in cui la pena residua sia inferiore a tre anni. Ciò viene previsto nei casi in cui la reclusione rimasta, con relativi scarti di 45 giorni ogni sei mesi, rientri nei 3 anni per i reati comuni, e nei sei per quelli legati alla tossicodipendenza.
Oltre a ciò, vengono posti dei limiti alla custodia cautelare, in particolare riguardo i termini entro cui essa può venire attuata, e nello specifico per crimini la cui pena non vada sotto i 5 anni di carcere invece dei 4 considerati fino a ieri (modifica all’articolo 280 del Codice di procedura penale).
Quindi, le Camere sono intervenute proponendo l’allargamento delle disposizioni sulla custodia cautelare anche al reato di finanziamento illecito ai partiti, oltre all’innalzamento a cinque anni della pena massima per reati persecutori.
Tra le novità del decreto, poi, le funzioni svolte dal Commissario straordinario del governo, che avrà poteri specifici sui piani di edilizia carceraria. Introdotti anche alcuni bonus che i datori di lavoro che assumano ex detenuti, fino a un massimo di 700 euro mensili.
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