Allo stesso modo, varrà sempre come riferimento il medesimo termine temporale per la messa in regola e l’intervento sostitutivo a opera della stazione appaltante, qualora risultino inadempienze di tipo contributivo.
Come noto, infatti, la recente disciplina sul saldo dei debiti della Pubblica amministrazione, ha visto coprire una somma complessiva – fino a oggi – di oltre 60 miliardi di euro, per opera dei due provvedimenti che ne hanno sbloccati, rispettivamente, 40 e poi altri 25 con un emendamento degli ultimissimi giorni al decreto lavoro-Iva.
Tra le misure introdotte, è stato varato il cosiddetto Durc retrodatato, che dovrebbe facilitare le operazioni di riscossione da parte dei privati in attesa da lungo tempo di vedere saldati finalmente i vuoi lasciati dagli enti pubblici. Questo strumento consentirebbe, infatti, di dimostrare anche anteriormente alla data del rilascio, la regolarità contributiva dell’azienda che chiede di essere saldata per prestazioni, opere o servizi realizzati per conto di un’amministrazione o ente dell’apparato statale.
Saranno quattro i casi in cui sarà possibile avvalersi del Durc retrodatato: in caso di stato di avanzamento lavori in riferimento a lavori pubblici in essere, oppure per la semplice liquidazione conclusiva sempre su lavori pubblici, o, ancora, sull’emissione dell’ordinativo su forniture o servizi o, da ultimo, in caso di contratti pubblici di forniture e servizi in economia con affidamento diretto.
Secondo la Road map tracciata dal Ministero dello Sviluppo economico, quindi, è scaduta lo scorso 30 giugno, relativamente ai primi 40 miliardi, la possibilità di comunicare i destinatari dei fondi messi a disposizione dallo Stato, oltre al relativo importo da versare e la data limite entro cui provvedere al pagamento.
Dunque, anche in caso di presenza di stazioni appaltanti o di enti che entreranno in causa per assicurare il pagamento promesso dall’amministrazione che aveva assegnato il bando alla ditta insoluta, sarà la stessa Inail a prendersi in carico di richiamare l’eventuale azienda che non abbia rispettato i suoi obblighi contributivi entro la data in cui la fattura è stata emessa.
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