“Ringrazio innanzitutto i miei figli che in questa occasione come sempre mi hanno circondato di cure e di amore.
Ringrazio i miei difensori che hanno illustrato le mie ragioni.
Ringrazio tutti gli amici del Popolo della Liberta’ e della Lega che mi sono sempre stati vicini manifestandomi stima e affetto.
Ringrazio di cuore tutti di italiani che mi hanno sostenuto e che mi hanno addirittura sommerso …con migliaia di messaggi di apprezzamento e di auguri.
La sentenza di oggi mi conferma nell’opinione che una parte della magistratura, nel nostro Paese sia diventata un soggetto irresponsabile, una variabile incontrollabile ed incontrollata, che e’ assurta da “ordine dello Stato” (con magistrati non eletti dal popolo ma selezionati attraverso un concorso come tutti i funzionari pubblici) a un vero e proprio “potere dello Stato”. Questo nuovo ed illimitato potere dello Stato ha condizionato permanentemente la vita politica italiana, dalle inchieste di Tangentopoli fino ad oggi.
Dal ’92 al ’93 il corso della vita politica e’ stato letteralmente condizionato dall’azione fuorviante di una parte della magistratura che ha preteso di assurgere ad un ruolo di rinnovamento morale in nome di una presunta rivoluzione etica, mettendo fuori gioco, con i loro leaders, i 5 partiti democratici che avevano governato l’Italia per oltre mezzo secolo e che, nonostante alcune ombre, avevano comunque assicurato il benessere e difeso la liberta’ e la democrazia dalla minaccia del comunismo.
Si credeva cosi’ di aver assicurato alla sinistra la presa e il mantenimento definitivo del potere.
Ma uno sconosciuto signore, certo Silvio Berlusconi, scese in campo per contrastare il passo al partito comunista e in due mesi vinse le elezioni ottenendo il governo del Paese.
Da quel momento si scateno’ contro di lui una azione ininterrotta della magistratura che nel ’94 fece cadere il governo, tramite un’accusa di corruzione cui segui’ una assoluzione con formula piena, una azione che si sviluppo’ poi con oltre 50 processi di cui 41 conclusi senza essere riusciti a raggiungere una condanna. Ma questo ormai lo sanno tutti. Invece per quanto riguarda cio’ che e’ accaduto alla mia persona, e solo dopo la mia decisione di occuparmi della cosa pubblica, nessuno puo’ comprenderlo.
Nessuno puo’ comprendere la carica di vera e propria violenza che mi e’ stata riservata in seguito a una serie incredibile di accuse e di processi che non hanno alcun fondamento nella realta’: un vero e proprio accanimento giudiziario che non ha eguali nel mondo civile.
E anche negli ultimi giorni sono rimasto allibito nel leggere assolute falsita’ sui giornali che sostengono la sinistra.
Io non sono mai stato socio occulto di alcuno, non ho ideato mai alcun sistema di frode fiscale, nella storia Mediaset non esiste alcuna falsa fattura, cosi’ come non esiste alcun fondo occulto all’estero che riguardi me e la mia famiglia. Viviamo davvero in un Paese in cui la maggior parte dei reati e dei crimini non vengono neppure perseguiti, un Paese che non sa essere giusto, soprattutto verso i cittadini onesti e verso tutti coloro che, come me, hanno sempre compiuto il proprio dovere, nel lavoro cosi’ come nella vita pubblica.
Io sono fiero di aver creato con le mie sole capacita’ un grande gruppo imprenditoriale, che ha dato lavoro a migliaia e migliaia di collaboratori, avendo l’orgoglio di non aver mai, in decenni di attivita’, licenziato uno solo dei collaboratori delle mie aziende.
Sono fiero di aver contribuito alla ricchezza dell’intero Paese, versando allo Stato miliardi e miliardi di euro di imposte ed offrendo con le mie televisioni non solo uno strumento di crescita per le aziende italiane, ma anche una maggiore liberta’ e pluralita’ al mondo dell’informazione.
Quando ho deciso di occuparmi della cosa pubblica, cercando di chiamare all’impegno pubblico le energie migliori della societa’ civile, ho dato un contributo alla modernizzazione del nostro Paese e ho messo tutte le mie forze nel tentativo di realizzare una rivoluzione liberale che non si e’ completamente adempiuta per le insuperabili resistenze dei partiti alleati ed anche perche’ tante sono in Italia le resistenze e gli ostacoli al cambiamento.
Sono anche sicuro di aver rappresentato al meglio l’Italia nel mondo, facendo in modo che divenisse protagonista e non subalterna alle grandi potenze mondiali, tutelando sempre i nostri interessi e la nostra dignita’.
In cambio di tutto cio’, in cambio dell’impegno che ho profuso nel corso di quasi vent’anni a favore del mio Paese, giunto ormai quasi al termine della mia vita attiva, ricevo in premio delle accuse e una sentenza fondata sul nulla assoluto, che mi toglie addirittura la mia liberta’ personale e i miei diritti politici.
E’ cosi che l’Italia riconosce i sacrifici e l’impegno dei suoi cittadini migliori? E’ questa l’Italia che amiamo? E’ questa l’Italia che vogliamo? No di certo. Per queste ragioni dobbiamo continuare la nostra battaglia di liberta’ restando in campo e chiamando con noi in campo, ad interessarsi del nostro comune destino, i giovani migliori e le energie migliori del mondo dell’imprenditoria, delle professioni e del lavoro.
Insieme a loro rimetteremo in campo Forza Italia e chiederemo agli italiani di darci quella maggioranza che e’ indispensabile per modernizzare il Paese, per fare le riforme a partire dalla piu’ indispensabile di tutte che e’ la riforma della giustizia per non essere piu’ un Paese sottoposto ad un esercizio assolutamente arbitrario del piu’ terribile dei poteri: quello di privare un cittadino della sua liberta’.
Dal male dobbiamo saper far uscire un bene. Che i miei piu’ di 50 processi e questa sentenza facciano aprire gli occhi a quegli italiani che sino ad ora non sono stati consapevoli della realta’ del Paese, ed hanno sprecato il loro voto o addirittura non hanno votato.
Tutti insieme, se sapremo davvero stare insieme, recupereremo la vera liberta’, per noi e per i nostri figli.
Viva l’Italia! Viva Forza Italia!” .
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