La normativa che parifica i diritti dei figli naturali ai diritti di quelli legittimi, infatti, è da tempo pronta per essere applicata, avendo ricevuto l’approvazione definitiva, a larga maggioranza (con 366 voti a favore, 31 contrari e 58 astensioni), della Camera già il 27 novembre scorso. Da questo momento, finalmente, non esistono più categorie di figli di Serie A ed altre invece di Serie B. Si è “figli e basta”, ha commentato il premier, Enrico Letta, durante la conferenza stampa al termine del Consiglio dei Ministri a Palazzo Chigi.
Nel provvedimento si legge: “La parentela è il vincolo tra le persone che discendono da uno stesso stipite, sia nel caso in cui la filiazione sia all’interno del matrimonio, sia nel caso in cui è avvenuta al di fuori di esso, sia nel caso in cui il figlio è adottivo”. La nuova norma stabilisce, inoltre, quali sono i diritti e i doveri dei figli e, all’articolo 2, commissiona al Governo una delega per la revisione delle disposizioni vigenti in materia di filiazione, da predisporre entro 12 mesi.
L’esecutivo, infatti, è stato chiamato a rimettere mano, con riferimento alla completa legislazione vigente, sulle disposizioni disciplinanti i figli naturali e quelli legittimi, ma anche a modificare la dottrina del riconoscimento di chi nasce fuori dal matrimonio e a raccogliere tutti gli assetti che regolamentano i diritti e i doveri nei confronti tanto dei figli legittimi quanto di quelli naturali. In maniera ancor più rilevante, poi, pesava sul Governo l’onere di adeguare la disciplina delle successioni e delle donazioni al principio di unicità dello stato di figlio.
E proprio su questi punti, specificatamente destinati ad abrogare, così come richiesto appunto nella delega, ogni discriminazione tra i figli, inclusi quelli adottivi, si focalizza il decreto legislativo approvato dal Governo, che reca un testo particolarmente innovativo per ciò che riguarda le vigenti leggi e disposizioni contenute sia nel codice civile che in quello penale.
Scrivi un commento
Accedi per poter inserire un commento