Concessioni balneari, legge in vigore: gare sospese fino al 2027 (con eccezioni)

Il Decreto Infrazioni, pubblicato in gazzetta ufficiale, detta le regole

Redazione 17/09/24
Scarica PDF Stampa Allegati

Come è finita la questione delle dibattute concessioni balneari, che ha tenuto banco quest’estate?

L’ultimo capitolo di questa complessa vicenda è rappresentato dal Decreto Infrazioni, pubblicato nella Gazzetta ufficiale n. 217 del 16 settembre 2024, che stabilisce una proroga delle gare per le concessioni demaniali marittime fino al 30 settembre 2027. Questa decisione arriva dopo anni di richiami e infrazioni da parte dell’Unione Europea, che ha più volte sottolineato l’incompatibilità del sistema italiano con la direttiva Bolkestein del 2006. Sono comunque previste eccezioni alla regola.

Un aspetto che però resta da smarcare sono gli importi degli indennizzi da erogare ai gestori uscenti. Le regole per il calcolo degli indennizzi economici ai concessionari restano da decidere. Il decreto Infrazioni rinvia la questione a un successivo decreto attuativo, da adottare entro il prossimo 31 marzo.

Ecco cosa è stato deciso e cosa cambia in tema di concessioni balneari per turisti e gestori degli stabilimenti.

Indice

Il dibattito sulle concessioni balneari

Le concessioni demaniali marittime sono un tema caldo da diversi anni, e l’Italia è stata più volte richiamata dall’Unione europea per la sua gestione di questo settore. In particolare, le concessioni balneari italiane sono state oggetto di una lunga contesa legale e politica, con la Corte di giustizia europea, che ha stabilito l’incompatibilità del sistema italiano con la direttiva europea Bolkestein del 2006, che impone la concorrenza libera nel mercato interno dei servizi.

Questa direttiva, che ha l’obiettivo di favorire la libera circolazione dei servizi, implica che le concessioni per gli stabilimenti balneari debbano essere assegnate tramite gare pubbliche.

Tuttavia, in Italia, per decenni le concessioni sono state rinnovate automaticamente senza gara, garantendo agli attuali concessionari la continuità nella gestione delle attività. L’Unione europea ha dunque chiesto all’Italia di uniformarsi alle norme europee, richiedendo di bandire nuove gare pubbliche per l’assegnazione delle concessioni balneari.

Il Decreto Infrazioni: un nuovo rinvio fino al 2027

Il Decreto Infrazioni introduce una proroga delle gare per le concessioni balneari fino al 3o settembre 2027, posticipando la loro ripresa a decorrere da questa data.

Questo rinvio rappresenta una risposta alle pressioni provenienti da molteplici direzioni. Da un lato, c’è la necessità di rispondere ai richiami dell’Unione Europea e di evitare sanzioni per la mancata attuazione delle direttive comunitarie. Dall’altro, il governo Meloni ha voluto tutelare gli attuali concessionari, in gran parte piccole e medie imprese a conduzione familiare, preoccupati per il loro futuro a fronte di una potenziale apertura alla concorrenza internazionale.

Il rinvio, tuttavia, non è uguale per tutti. Infatti, alcune concessioni scadranno comunque prima del 2027. Il decreto prevede infatti delle eccezioni, in base alle quali alcune concessioni non potranno beneficiare del rinvio e dovranno essere messe a gara prima di questa data. In particolare, le concessioni che hanno subito modifiche significative, come cambi di proprietà o ampliamenti, dovranno essere riassegnate con procedure competitive.

In dettaglio, è l’articolo 1 a occuparsi della urgente questione delle concessioni. Viene infatti stabilito che: “Al fine di consentire l’ordinata programmazione delle procedure di affidamento di cui all’articolo 4 e il loro svolgimento nel rispetto del diritto dell’Unione europea e secondo le modalità stabilite dal medesimo articolo 4, continuano ad avere efficacia fino al 30 settembre 2027“.

Le procedure selettive avviate prima di questa data avranno comunque effetto.

E’ comunque obbligatorio avviare le gare entro giugno 2027 e, inoltre:

    – la durata delle nuove concessioni da un minimo di 5 a un massimo di 20 anni, al fine di garantire al concessionario di ammortizzare gli investimenti effettuati, l’assunzione di lavoratori impiegati nella precedente concessione, che ricevevano da tale attività la prevalente fonte di reddito per sé e per il proprio nucleo familiare,
    – l’indennizzo per il concessionario uscente a carico del concessionario subentrante e pari al valore dei beni ammortizzabili e non ancora ammortizzati e all’equa remunerazione degli investimenti effettuati negli ultimi cinque anni. 

    Allegati

    Decreto Infrazioni 2024 in Gazzetta ufficiale

    Iscriviti alla newsletter per poter scaricare gli allegati

    Grazie per esserti iscritto alla newsletter. Ora puoi scaricare il tuo contenuto.

    Concessioni balneari: il ruolo di Regioni ed Enti locali

    Un altro aspetto rilevante è il ruolo che giocheranno le Regioni e gli enti locali nella gestione delle concessioni balneari. Il Decreto Infrazioni attribuisce una parte della responsabilità alle amministrazioni locali, che saranno incaricate di definire i criteri specifici per le gare, una volta che queste riprenderanno.

    Le Regioni, in collaborazione con i comuni costieri, avranno quindi il compito di stabilire le regole per l’assegnazione delle concessioni e di garantire che queste siano conformi sia alle normative nazionali che a quelle europee. Questo comporta la possibilità di adattare le procedure di gara alle specificità locali, come la tipologia di attività, l’impatto ambientale e la protezione del paesaggio costiero.

    Il compromesso trovato sulle concessioni demaniali

    La proroga delle gare delle concessioni balneari fino al 2027 è vista da molti come un compromesso tra la necessità di garantire continuità alle attività esistenti e la pressione europea per aprire il settore alla concorrenza. Gli attuali concessionari, che spesso gestiscono gli stabilimenti balneari da generazioni, temono di perdere i loro diritti a favore di grandi gruppi internazionali. La proroga permette loro di guadagnare tempo per adattarsi alle nuove regole e, eventualmente, prepararsi a partecipare alle gare future.

    D’altra parte, la decisione di posticipare le gare non cancella le incertezze sul lungo termine. L’Unione Europea ha già espresso critiche riguardo all’ennesima proroga, ritenendo che si tratti di una soluzione temporanea e insufficiente per risolvere le problematiche legate alla concorrenza. La Commissione Europea continuerà a monitorare la situazione, e non è escluso che possano esserci ulteriori richiami o sanzioni se l’Italia non attuerà rapidamente le modifiche necessarie.

    Eccezioni alle gare pubbliche

    Le eccezioni alla proroga stabilita dal Decreto Infrazioni sulle concessioni balneari, che sospende le gare fino al 30 settembre 2027, riguardano principalmente situazioni in cui sono avvenute modifiche significative nelle concessioni esistenti. Ecco i principali casi in cui la proroga potrebbe non essere applicabile:

            – Trasferimento di proprietà. Se una concessione è stata ceduta o trasferita a un nuovo titolare, non beneficerà automaticamente della proroga.
            – Scadenza naturale prima del 2027. Se una concessione è in scadenza prima del 30 settembre 2027, potrebbe essere necessario bandire una gara prima di quella data per il rinnovo. Il Decreto Infrazioni prevede che per queste concessioni non ci sia un rinnovo automatico.
            – La scadenza può essere spostata fino al 31 marzo 2028 in caso di problemi di oggettiva rilevanza, mentre i Comuni potranno anticipare le gare rispetto al termine ordinario del 30 giugno 2027.

            Sul tema delle concessioni, puoi leggere l’approfondimento di Appalti&Contratti

            Redazione