L’Inpdap (Istituto nazionale di previdenza per i dipendenti dell’amministrazione pubblica) istituito con il Decreto legislativo del 30 giugno 1994 numero 479 ha riunito una serie di enti che in precedenza gestivano le pensioni e le altre prestazioni previdenziali e assistenziali a beneficio dei dipendenti dello Stato e degli Enti Locali.
Tra questi rientrano ENPAS (Ente nazionale previdenza assistenza dipendenti statali); INADEL (Istituto nazionale assistenza dipendenti enti locali); ENPDEP (Ente nazionale previdenza dipendenti enti diritto pubblico).
L’INPDAP si è poi occupato della gestione delle seguenti casse previdenziali:
- CPDEL (Cassa pensioni dipendenti enti locali);
- CPUG (Cassa pensioni ufficiali giudiziari e aiutanti ufficiali giudiziari);
- CPI (Cassa pensioni insegnanti);
- CPS (Cassa pensioni sanitari).
Nella seconda metà dello scorso decennio è stato avvertito come inevitabile un intervento legislativo teso ad accelerare e rendere più incisivo il processo di riforma della Pubblica amministrazione, al fine di migliorare la qualità dei servizi ai cittadini, oltre che assicurare una riduzione dei costi della macchina statale.
Per le ragioni descritte è iniziato nel 2010 un percorso di soppressione di enti pubblici e istituzioni di dimensioni minori con successiva incorporazione degli stessi in altre strutture con dimensione e struttura organizzativa più articolate, secondo criteri di concentrazione, uniformità di azione e maggiore efficienza nell’utilizzo delle risorse umane e strumentali.
In tutto questo si inserisce la soppressione dell’INPDAP decisa dall’esecutivo Monti con il Decreto Salva Italia e il trasferimento delle funzioni in Inps.
Analizziamo la questione in dettaglio.
Indice
Addio all’INPDAP dal 1° gennaio 2012
Il Decreto – legge 6 dicembre 2011 numero 201, convertito in Legge 22 dicembre 2011 numero 214, ribattezzato Decreto Salva Italia, ha disposto all’articolo 21, comma 1, la soppressione dell’INPDAP e dell’ENPALS dal 1° gennaio 2012, con attribuzione delle relative funzioni all’Inps, che succede in tutti i rapporti attivi e passivi degli enti soppressi.
A cosa serve l’ex INPDAP?
Le attività principali della gestione ex INPDAP trasferite all’Inps riguardano, tra le altre cose, l’incasso dei contributi previdenziali e assistenziali riguardanti i dipendenti pubblici, oltre all’erogazione delle pensioni ai lavoratori collocati a riposo, dei trattamenti di fine servizio (TFS) o di fine rapporto (TFR) e delle prestazioni creditizie e sociali sempre in favore dei dipendenti pubblici.
Per la gestione dei servizi legati alla Gestione Dipendenti Pubblici l’Inps ha messo a disposizione un’apposita piattaforma online, disponibile collegandosi a “inps.it – Lavoro – Gestione Dipendenti Pubblici: i servizi per lavoratori e pensionati”.
Il servizio, accessibile utilizzando le credenziali SPID, CIE o CNS e rivolto a dipendenti pubblici e pensionati, conta le seguenti aree tematiche:
- Assicurazione Sociale Vita;
- Attività Sociali;
- Contributi e Versamenti;
- Credito;
- Indennità Una Tantum;
- Posizione Assicurativa;
- Servizi Vari;
- TFS e TFR;
- Trasferimento Posizione Assicurativa.
Come iscriversi alla Gestione Dipendenti Pubblici ex INPDAP
L’iscrizione all’ex INPDAP è un adempimento a carico di enti, amministrazioni pubbliche e soggetti privati obbligati ad aprire una posizione contributiva alla Gestione Dipendenti Pubblici, su cui versare i contributi a finanziamento delle prestazioni previdenziali e assistenziali dei lavoratori.
A tal proposito l’Inps mette a disposizione un apposito servizio online, raggiungibile collegandosi a “inps.it – Pensione e Previdenza – Come richiedere l’iscrizione alla Gestione Dipendenti Pubblici”, in possesso delle credenziali SPID, CIE o CNS.
Una volta effettuato l’accesso, nella domanda è necessario specificare la data di decorrenza dell’obbligo di iscrizione, corrispondente alla data di instaurazione del primo rapporto di lavoro subordinato.
I soggetti pubblici devono fornire:
- Gli estremi della legge di istituzione nel caso di:
- Agenzie nazionali;
- Agenzie regionali;
- Agenzie locali;
- Aziende sanitarie;
- Istituti ospedalieri;
- Strutture del Servizio Sanitario Nazionale;
- Gli estremi della delibera della Giunta regionale di istituzione dell’azienda, nel caso di aziende di servizi pubblici alla persona;
- L’atto costitutivo in copia conforme all’originale e statuto, nel caso di:
- Aziende speciali;
- Aziende speciali consortili;
- Consorzi di enti locali;
- Unione di comuni;
- Comunità montane;
- Unioni montane;
- Gli estremi del decreto di istituzione e data della prima seduta del Consiglio, nel caso di Camere di Commercio;
- Gli estremi della legge regionale istitutiva del nuovo comune, nel caso di comuni.
I soggetti privati, al contrario, devono presentare:
- Nel caso di ente gestore di scuole paritarie private:
- Gli estremi del decreto del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca di riconoscimento della paritarietà;
- Gli estremi del decreto dell’Ufficio Scolastico Regionale (USR) relativo all’ente gestore;
- L’atto giuridico sul trasferimento obbligatorio di dipendenti appartenenti a un’amministrazione pubblica, già iscritti alla gestione pubblica;
- L’atto giuridico sul trasferimento obbligatorio nei casi fusione, cessione di aziende, cessione o affitto di ramo d’azienda, contratto di appalto, procedure di razionalizzazione di società partecipate che comportino il trasferimento di dipendenti iscritti alla gestione pubblica per aver esercitato la facoltà di mantenere l’iscrizione in tale gestione;
- Gli estremi dell’atto di iscrizione nel registro delle persone giuridiche private nel caso in cui:
- Si tratti di soggetti privati per effetto di depubblicizzazione;
- Almeno un dipendente abbia mantenuto il diritto all’iscrizione a una delle gestioni dei dipendenti pubblici.
Gli istituti scolastici statali che erogano retribuzioni con fondi propri, finanziati da soggetti privati o pubblici, compresi quelli dell’UE, devono aprire una propria posizione contributiva seguendo le istruzioni di cui alla Circolare Inps del 16 ottobre 2015 numero 172.
Vuoi ricevere altre notizie come questa? Iscriviti gratis alla Newsletter LeggiOggi, compilando il form qui sotto:
Foto copertina: Autore: LUCA ZENNARO/ANSA