L’esame durerà un massimo di 6 ore e un minimo di 3, quindi i candidati avranno tutto il tempo necessario per poterlo portare a termine al meglio; è molto importante in una prova del genere non lasciarsi prendere dalla fretta nel momento in cui gli altri studenti cominciano ad abbandonare l’aula, rimanere per ultimi non è necessariamente indice di debolezza ma consente semplicemente di svolgere un elaborato più accurato e preciso.
In aula sarà ammesso portare il vocabolario, oggetto tanto necessario quanto controverso dal momento che spesso viene utilizzato per copiare visto che solitamente è infarcito di micro fotocopie e appunti di ogni sorta, anche se questo nell’ambito della prima prova incide meno che nelle restanti due. I cellulari, gli smartphone non sono ovviamente consentiti anche se solitamente la procedura discrezionale di ogni istituto in merito lascia margini di manovra, ma farsi sorprendere a copiare comporta il ritiro immediato della prova.
Per quanto riguarda le tipologie di temi che gli studenti incontreranno va ricordato che sono 4, e si dividono in categoria A, B, C e D. La prima categoria, la A, è quella dell’analisi testuale; il consiglio è quello di creare parallelismi con altri autori, sempre molto apprezzato dalle commissioni, così come connotare il periodo storico e possibili influssi e riferimenti politici all’interno delle opere dell’autore in questione. Sono dettagli che possono rendere il tema più convincente e far ottenere così un voto più alto. Seguire il testo in modo scientifico può aiutare, inoltre, a costruire una scaletta di lavoro utile vista la durata della prova.
La categoria B è costituita da due tipologie, il saggio breve e l’articolo di giornale. Il primo è il tema sicuramente più gettonato perché è quello che ha meno paletti, la centralità dell’opinione del candidato fa si che l’elaborato trovi nella soggettività, se ben argomentata, un punto di forza, quindi non abbiate paura di esprimere le vostre teorie sulla traccia che avete scelto. L’articolo di giornale invece prevede un lessico asciutto, una costruzione del periodo lineare e concisa che faccia dell’immediatezza il suo punto di forza; sicuramente può diventare un tema molto interessante ma richiede una padronanza della scrittura più alta di quel che possa sembrare.
La categoria C riguarda il tema storico per il quale valgono alcuni consigli già dati per l’analisi del testo; oltre alla contestualizzazione temporale a dir poco fondamentale, infatti, importanti sono i parallelismi e le peculiarità del periodo storico o del personaggio di cui si parla. Dimostrare di padroneggiare anche altre epoche storiche o personaggi non inclusi nella traccia può solo deporre a favore del candidato che chiaramente non ne deve abusare. Questo tema è piuttosto complesso visto che se non si ha una quantità di dati sufficienti è difficile svilupparlo in modo soddisfacente.
L’ultima categoria è la D, il tema di attualità. Tema meno semplice di quel che si pensa perché la famigliarità dei titoli spesso comporta la banalizzazione dei concetti e la sterilità della scrittura. Oltre a non essere banali e a cercare qualcosa che rompa con la prevedibilità iniziale è importante personalizzare l’elaborato aggiungendo qualcosa di proprio, un’idea, una visione compatibile con la traccia di modo che il tema assuma un carattere unico che sicuramente colpirà la commissione. Tema insidioso più di quel che sembra, fare il compitino potrebbe non bastare.
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