Aumenti medi mensili intorno ai 160 euro lordi, che sfiorano i 190 euro nei rami più “alti” della PA; possibilità di carriera anche senza il titolo di laurea e accesso allo smart working prolungato esteso: questa la fotografia di quanto sta accadendo nella trattativa in corso sul rinnovo del CCNL statali 2024.
Nella bozza di testo e sul tavolo di negoziato sono state messe al centro le tabelle dei futuri stipendi, comprese di aumenti. Resta da capire se si arriverà a una pre intesa e poi intesa entro l’autunno 2024 o se si dovrà attendere il 2025.
Al centro di tutto l’Aran (il sindacato della PA), che ha voluto ampliare i punti da inserire nel contratto delle funzioni centrali, che abbraccia ministeri, agenzie fiscali e gli enti pubblici economici (Inps e Inail).
Ecco in breve le novità al centro del rinnovo, aumenti tabellari in primis.
Indice
Il primo maxi-aumento di dicembre 2023
Ricordiamo, anzitutto, che la strada degli aumenti per gli statali è iniziata lo scorso dicembre 2023, quando per i dipendenti statali in attesa di rinnovo era arrivato l‘aumento una tantum dell’indennità di vacanza contrattuale: quella voce obbligatoria assicurata per tutto il periodo in cui il contratto è scaduto. Questo con la promessa del rinnovo totale del Ccnl Statali da perfezionarsi nel 2024.
L’incremento è avvenuto nella busta paga di dicembre 2023 a valere sull’anno 2024. A confermarlo il Decreto Anticipi collegato alla Manovra di bilancio 2024.
Tabelle aumenti nuovo CCNL Statali
Nodo focale del rinnovo CCNL Statali sono gli stipendi per i dipendenti della PA, che arriverebbero a una media di 140 euro di aumento, fino a toccare picchi di 190 euro per gli inquadramenti più alti.
Leggendo l’ultima bozza, posata sul tavolo delle trattative con i sindacati, spiccano le prime tabelle con gli aumenti, in linea con le risorse stanziate dall’esecutivo.
– per gli operatori l’aumento mensile lordo sarà di 110,40 euro su 13 mesi;
– per gli assistenti l’aumento medio mensile sarà di 116,10 euro per 13 mensilità;
– per i funzionari gli stipendi salgono di 141 euro per 13 mensilità;
– poi ci sono le professionalità più elevate, che godrebbero di un aumento medio mensile di 193 euro, sempre per 13 mensilità.
Cifre che, a vario titolo, interessano tutti i dipendenti del settore pubblica amministrazione iscritti al Contratto Funzioni centrali, che comprende:
– 122 mila dipendenti dei ministeri;
– 38 mila dipendenti delle agenzie fiscali;
– 37 mila dipendenti delle agenzia economiche come Inps e Inail.
La prima tabella con gli aumenti del CCNL Statali a partire dal 1° gennaio 2024:
AREA | DAL 1° GENNAIO 2024 |
---|---|
EP | 193,90 euro mensili |
FUNZIONARI | 141 euro mensili |
ASSISTENTI | 116,10 euro mensili |
OPERATORI | 110,40 euro mensili |
Inoltre, secondo i calcoli di Aran, le risorse messe a disposizione dalla Legge di bilancio 2024 permettono di finanziare un altro mattoncino da 30 euro medi al mese, con importi differenziati a seconda del settore di appartenenza: per i ministeri attorno ai 14 euro al mese, nelle agenzie fiscali sui 45 euro, che arriverebbero a 58 euro negli enti pubblici economici.
Promozioni senza laurea
Per ottenere promozioni sarà centrale l’esperienza maturata e non il possesso del titolo di laurea, almeno fino a giugno 2025.
Nella bozza targata Aran è infatti prevista una estensione della macchina delle progressioni verticali basate sull’esperienza di lavoro decennale. In base a ciò un dipendente nel ruolo di assistente (nell’ambito del CCNL Statali) può salire di livello e diventare funzionario, anche se non in possesso di laurea, a patto che abbia alle spalle almeno 10 anni di carriera all’interno dell’area assistenti.
Questo meccanismo (che si prevedeva dovesse andare a morire quest’anno) nella bozza di ARAN è stato esteso fino a tutto giugno 2025.
Estensione dello smart working
Novità anche sotto il profilo lavoro agile o smart working. In base alla bozza di Aran, la contrattazione integrativa nelle singole amministrazioni potrà andare oltre al CCNL Statali, ampliando le categorie di dipendenti che potranno avere accesso prolungato allo smart working e lavoro da remoto.
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Foto di copertina: istock/ilkercelik