L’esecutivo Letta, il nuovo Governo fra le sue priorità ha ridisegnare e ridimensionare la pressione fiscale anche se, almeno al momento, sembra confermata una certa linea dura già sperimentata durante il 2012. Il Governo Monti, del resto, ha indicato la via della ripresa nel segno di una pressione fiscale maggiore che riguardi una base di cittadini che sia la più vasta possibile. L’esigenza di questa politica, per certi versi obbligata dalla situazione economica dell’Italia, ma anche dalla congiuntura economica internazionale, ha fatto si che alcuni settori più di altri soffrissero dei tagli e dell’incremento della stretta fiscale.
Il mercato dell’auto è sicuramente uno di quegli ambiti che più di altri ha risentito delle decisioni del governo, basti pensare all’ impatto che le spese per l’auto hanno sul redditometrorendendo difficile per una famiglia sostenere un parco macchine, per non dire della crisi della Fiat che vede un crollo evidente delle proprie vendite vista la riluttanza dei cittadini di fare nuovi acquisti a causa delle trattenute in busta paga. Sul mondo dell’auto e le conseguenze della tassazione italiana abbiamo intervistato una figura di rilievo di questo settore, Massimo Nordio, il presidente dell’Unrae, l’Associazione che rappresenta le Case estere in Italia.
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