In tema di riforma degli ammortizzatori sociali, la Manovra 2021 ha istituito in via sperimentale per il triennio 2021/2023 l’Indennità Straordinaria di Continuità Reddituale e Operativa – ISCRO autonomi– erogata dall’Inps a beneficio dei lavoratori autonomi iscritti alla Gestione Separata.
Giunta al termine del periodo di sperimentazione, l’indennità ISCRO è stata confermata in via strutturale dallo scorso 1° gennaio dalla Legge di bilancio 2024.
Alla luce di quest’ultima novità normativa analizziamo in dettaglio a chi spetta e a quanto ammonta l’ISCRO 2024.
Indice
Indennità ISCRO autonomi: chi ne ha diritto
Confermata a tempo indeterminato dall’articolo 1, comma 142, della Manovra 2024 ISCRO autonomi è riconosciuta, previa domanda, ai soggetti iscritti alla Gestione Separata Inps, i quali esercitano per professione abituale attività di lavoro autonomo, di cui al comma 1, articolo 53 del Testo Unico delle Imposte sui Redditi (TUIR) approvato con Decreto del Presidente della Repubblica datato 22 dicembre 1986 numero 917.
I destinatari sono, per intenderci, i professionisti senza albo e cassa, per i quali non opera l’obbligo, in base al tipo di attività svolta, di:
- iscriversi ad appositi albi professionali;
- in alternativa, versare uno o più contributi ad enti previdenziali di diritto privato (le Casse professionali), secondo quanto disposto dai rispettivi statuti e regolamenti.
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I requisiti dell’ISCRO autonomi 2024
ISCRO autonomi spetta se il lavoratore è in possesso dei seguenti requisiti:
- non è titolare di trattamento pensionistico diretto e non è assicurato presso altre forme previdenziali obbligatorie;
- non è beneficiario dell’assegno di inclusione;
- ha prodotto un reddito di lavoro autonomo, nell’anno precedente alla presentazione della domanda, inferiore al 70% della media dei redditi da lavoro autonomo conseguiti nei 2 anni precedenti;
- ha dichiarato, nell’anno precedente alla presentazione della domanda, un reddito inferiore a 12 mila euro;
- è in regola con la contribuzione previdenziale obbligatoria;
- è titolare di partita IVA attiva da almeno 3 anni, alla data di presentazione della domanda, per l’attività che ha dato titolo all’iscrizione alla Gestione Separata.
Si precisa che i primi due requisiti devono essere mantenuti anche durante il periodo di percezione dell’indennità.
Importo ISCRO autonomi 2024
L’indennità ISCRO è corrisposta in misura pari al 25% “su base semestrale, della media dei redditi da lavoro autonomo dichiarati dal soggetto nei due anni precedenti all’anno precedente alla presentazione della domanda”, secondo quanto previsto dall’articolo 1, comma 147, Manovra 2024.
La prestazione, in ogni caso, non può:
- eccedere il limite di 800 euro mensili;
- essere inferiore a 250 euro mensili.
I limiti di importo appena citati sono destinati ad essere “annualmente rivalutati sulla base della variazione dell’indice ISTAT dei prezzi al consumo per le famiglie degli operai e degli impiegati rispetto all’anno precedente” (articolo 1, comma 149, Manovra 2024).
L’indennità, come anticipato, è corrisposta dall’Inps direttamente al beneficiario e concorre alla formazione del reddito ai sensi della normativa fiscale, rappresentata dal TUIR.
Decorrenza e durata dell’Indennità
L’indennità ISCRO spetta:
- a decorrere dal primo giorno successivo la data di presentazione della domanda;
- per 6 mensilità.
E’ opportuno precisare che:
- al pagamento dell’indennità non si accompagna l’accredito della contribuzione figurativa;
- ISCRO non può essere richiesta nel biennio successivo l’anno di inizio di fruizione della prestazione stessa.
Casi in cui si perde l’ISCRO
La cessazione della partita IVA in costanza di erogazione dell’ISCRO determina l’immediata cessazione dell’indennità stessa, con conseguente recupero delle mensilità eventualmente erogate dopo la data in cui è cessata l’attività.
Aggiornamento professionale
L’erogazione dell’ISCRO è condizionata alla partecipazione a percorsi di aggiornamento professionale.
Il Ministero del lavoro e delle politiche sociali è il soggetto deputato a monitorare la partecipazione ai citati percorsi.
Come richiedere l’ISCRO autonomi 2024
Per poter beneficiare dell’indennità il lavoratore è tenuto a trasmettere apposita istanza telematica all’Inps, collegandosi al portale dell’Istituto (“inps.it – Imprese e Liberi Professionisti – Indennità Straordinari di Continuità Reddituale e Operativa ISCRO”) munito delle credenziali SPID, CIE o CNS.
In alternativa è possibile inoltrare la domanda chiamando il Contact center Inps al numero 803.164 (da rete fissa) o lo 06.164.164 (da rete mobile).
La domanda di ISCRO dev’essere presentata entro il 31 ottobre di ciascun anno di fruizione.
L’erogazione da parte dell’Inps dell’indennità ISCRO è finanziata grazie ad un apposito contributo che gli autonomi non iscritti ad altre forme di previdenza obbligatoria sono tenuti a versare alla Gestione Separata.
Il contributo in questione, come reso noto dall’Inps con la Circolare del 29 gennaio 2024 numero 24, è pari allo 0,35% dei compensi imponibili, cui si aggiungono:
- aliquota IVS (Invalidità, Vecchiaia e Superstiti) pari al 25% delle somme imponibili;
- aliquota a finanziamento delle prestazioni di maternità, assegno per il nucleo familiare, degenza ospedaliera, malattia e congedo parentale, corrispondente allo 0,72% delle somme imponibili.
Di conseguenza, l’aliquota totale per il 2024 ammonta al 26,07%.
Al contrario, per gli autonomi pensionati o assicurati presso altre forme di previdenza obbligatorie, iscritti alla Gestione Separata, l’aliquota per l’anno corrente è pari al 24%.
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