Pubblicate le istruzioni operative sulla Riforma Irpef 2024 che ha ridotto le aliquote di tassazione da 4 e 3 scaglioni. La circolare 2/E del 6 febbraio dell’Agenzia entrate ha fornito le indicazioni per applicare correttamente le norme contenute nel decreto legislativo 30 dicembre 2023, n. 216, quello che appunto introdotto il primo modulo di riforma fiscale.
In pratica il sistema fiscale deve adeguarsi alla scomparsa della vecchia aliquota Irpef del 25% e al subentro di soli 3 scaglioni Irpef 2024: 23, 35 e 43%.
Altra novità riguarda poi il sistema di detrazioni da lavoro dipendente, con un aumento di 75 euro, la riduzione dell’ammontare delle detrazioni spettanti per alcuni oneri per i redditi sopra i 50 mila euro e l’abrogazione dell’agevolazione per la capitalizzazione delle imprese (ACE).
A tutto ciò si aggiunge la misura di sostegno per le dipendenti madri di 2 o più figli, introdotto non con la riforma fiscale, ma con la legge di bilancio 2024. Si tratta di un esonero del 100% della quota dei contributi previdenziali per l’invalidità, la vecchiaia e i superstiti a carico delle lavoratrici madri di tre o più figli con rapporto di lavoro dipendente a tempo indeterminato, ad esclusione dei rapporti di lavoro domestico: lo conosciamo oggi come Bonus mamme lavoratrici 2024.
In dettaglio come saranno applicate le nuove aliquote Irpef 2024, con le istruzioni attuative.
Indice
Le nuove Aliquote Irpef 2024
Tutto parte dalla revisione degli scaglioni Irpef introdotta per il 2024. Si tratta di un primo passo del governo Meloni, che dovrà portare nell’arco della legislatura ad una riforma più ampia.
Per approfondire il tema delle ferie, e di tutti gli altri aspetti dei contratti di lavoro dipendente nel privato, consigliamo il libro “Il Lavoro Subordinato”.
Consigliamo anche questo tool per calcolare la propria Irpef 2024.
Limitiamoci per ora al periodo d’imposta 2024, in cui vengono applicate le aliquote nuove Irpef, ridotte da quattro a tre gli scaglioni di reddito:
- 23%per i redditi fino a 28.000 euro;
- 35% per i redditi superiori a 28.000 euro e fino a 50.000 euro;
- 43% per i redditi che superano 50.000 euro).
La circolare delle Entrate la chiama rimodulazione, in base alla quale:
- il primo scaglione di reddito è stato innalzato a 28.000 euro a parità di aliquota al 23 per cento, assorbendo il precedente secondo scaglione;
- l’aliquota al 25 per cento, in precedenza applicabile al secondo scaglione, per i redditi oltre 15.000 euro e fino a 28.000 euro, è stata soppressa;
- il secondo e terzo scaglione, con le rispettive aliquote, sono rimasti invariati rispetto ai precedenti terzo e quarto scaglione.
Irpef 2024: revisione delle detrazioni da lavoro dipendente
Oltre ai 3 scaglioni, nel 2024 avrà anche una modifica delle detrazioni da lavoro dipendente e assimilato e della no tax area. In particolare:
- è inoltre innalzata di 75 euro, da 1.880 a 1.955 euro, la detrazione per i titolari di redditi di lavoro dipendente e per taluni redditi assimilati a condizione che il reddito complessivo non superi 15.000 euro.
- per il 2024 quindi la no tax area sale a 8.500 euro per i lavoratori dipendenti.
La modifica infatti amplia fino a 8.500 euro l’ammontare del reddito escluso da imposizione (c.d. no tax area) previsto per titolari di redditi di lavoro dipendente e di taluni assimilati, equiparandolo a quello già vigente a favore dei pensionati.
Il provvedimento delle Entrate specifica bene che da questo aumento delle detrazioni escluse le pensioni e assegni collegati ai trattamenti previdenziali.
>> Leggi “Riforma Fiscale 2023-24: ecco i punti salienti della Legge delega”
Revisione detrazioni fiscali
Anche le detrazioni fiscali subiscono nel 2024 alcune modifiche. Viene previsto, per i contribuenti con reddito complessivo superiore a 50.000 euro, una riduzione di un importo pari a 260 euro dell’ammontare della detrazione dall’imposta lorda spettante per l’anno 2024, in relazione a:
- gli oneri per i quali la detrazione delle spese sostenute è fissata nella misura del 19 per cento dal TUIR o da qualsiasi altra disposizione fiscale;
- le erogazioni liberali in favore dei partiti politici;
- i premi di assicurazione per rischio eventi calamitosi;
- sono invece escluse le spese sanitarie.
Come specificato dalla circolare, la riduzione pari a 260 euro deve essere operata sull’importo della detrazione in questo modo:
- per l’intero importo qualora il reddito complessivo non ecceda 120.000 euro;
- per la parte corrispondente al rapporto tra l’importo di 240.000 euro, diminuito del reddito complessivo, e 120.000 euro, qualora il reddito complessivo sia superiore a 120.000 euro.
Le addizionali regionale e comunale
I Comuni, le Regioni e le Province autonome hanno tempo fino al 15 aprile 2024 per adeguare la disciplina delle addizionali regionale e comunale alla nuova articolazione degli scaglioni e delle aliquote dell’IRPEF.
Tutti i dettagli specifici sulla corretta applicazione delle nuove Aliquote Irpef sono consultabili nella circolare 2/E dell’Agenzia entrate, scaricabile qui sotto.