Fringe Benefit 2024: come cambiano e le novità per mutui e affitto

Paolo Ballanti 02/01/24

La Manovra di bilancio 2024, approvata e pubblicata definitivamente in Gazzetta ufficiale il 30 dicembre 2023, si focalizza in larga parte sulla riduzione del carico fiscale e del peso di tasse e contributi in busta paga dei lavoratori: su questa linea si collocano le detassazioni del cuneo fiscale e dei Fringe Benefit, anche per il prossimo anno.

Il testo è stato quindi trasmesso alla Camera dei deputati per l’ultimo passaggio parlamentare prima dell’approvazione definitiva e la pubblicazione in Gazzetta ufficiale per l’entrata in vigore.

Tra le misure previste nella bozza di disegno di legge di bilancio approvata da Palazzo Madama figura una disposizione che, in buona sostanza, aumenta rispettivamente a 1.000 e 2.000 euro la soglia di detassazione sui fringe benefit riconosciuti dalle aziende ai lavoratori dipendenti.

Leggi anche >> Manovra 2024: cuneo fiscale, pensioni, affitti brevi. Tutte le novità

Ecco in breve le nuove regole di gestione dei benefit aziendali dal 2024.

Indice

Cosa sono i fringe benefit

Il Decreto del Presidente della Repubblica del 22 dicembre 1986 numero 917 “Approvazione del testo unico delle imposte sui redditi” (in sigla TUIR) si occupa all’articolo 51 di definire le regole per la determinazione del reddito di lavoro dipendente.

In particolare, la normativa afferma che hanno rilevanza ai fini fiscali non solo le retribuzioni riconosciute in denaro ed evidenziate nel cedolino paga ma, altresì, tutti quei beni e servizi riconosciuti dall’azienda ai dipendenti. In quest’ultimo caso si parla di retribuzioni in natura o fringe benefit.

Lo stesso articolo 51, comma 3, dispone tuttavia che non concorre a “formare il reddito il valore dei beni ceduti e dei servizi prestati se complessivamente di importo non superiore nel periodo d’imposta a lire 500.000equivalenti a 258,23 euro.

La soglia citata, se superata, comporta l’assoggettamento al reddito dell’intero valore dei fringe benefit.

Inoltre, il limite di 258,23 euro:

  • Non dev’essere riproporzionato in virtù della durata del rapporto di lavoro, se inferiore all’anno;
  • Dev’essere considerato con riguardo a tutti i beni e servizi ricevuti dal dipendente interessato, anche se da parte di altri datori di lavoro.

La disposizione prevista dall’articolo 51, comma 3, del TUIR opera anche con riguardo ai contributi previdenziali ed assistenziali a carico dell’azienda e del lavoratore dipendente.

Al pari di quanto avviene a livello fiscale, inoltre, il superamento della soglia dei 258,23 euro comporta l’assoggettabilità dell’intero importo al prelievo previdenziale / assistenziale.

In particolare, il datore di lavoro è tenuto a:

  • Effettuare in busta paga una trattenuta a titolo di contributi conto lavoratore;
  • Versare con modello F24 all’Inps tanto i contributi a suo carico quanto quelli trattenuti in cedolino al lavoratore.

Fringe Benefit 2024: le nuove regole

Il testo della Manovra 2024 prevede, limitatamente al periodo di imposta 2024, che non concorrono a formare il reddito rilevante ai fini fiscali, entro il limite complessivo di 1.000 euro:

  • Il valore dei beni ceduti e dei servizi prestati ai lavoratori dipendenti;
  • Le somme erogate o rimborsate ai dipendenti, dai datori di lavoro, per il pagamento:
    • delle utenze domestiche del servizio idrico integrato, dell’energia elettrica e del gas naturale;
    • delle spese per l’affitto della prima casa;
    • delle spese per gli interessi sul mutuo relativo alla prima casa.

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Fringe benefit 2024, a chi spetta la detassazione fino a 2 mila euro

Il limite per l’operatività della detassazione, pari a 1.000 euro, è elevato a 2.000 euro, sempre per il solo periodo d’imposta 2024 e con riferimento alle stesse somme sopra citate, a beneficio dei lavoratori dipendenti con figli, compresi:

  • I figli nati fuori del matrimonio riconosciuti;
  • I figli adottivi o affidati;

Si ricorda che, per essere considerati fiscalmente a carico, i figli devono totalizzare un reddito non superiore a:

  • 2.840,51 euro nella generalità dei casi;
  • 4.000,00 euro per i figli di età fino a 24 anni.

Ai fini della vivenza a carico si assume a riferimento il reddito complessivo del figlio, cui si sommano:

  • I canoni di locazione soggetti a cedolare secca;
  • Il reddito di impresa o di lavoro autonomo assoggettati al regime forfettario;
  • La quota esente delle retribuzioni percepite all’estero dai frontalieri e da quanti lavorano a Montecarlo e a San Marino;
  • Le retribuzioni corrisposte da Enti e Organismi Internazionali, Rappresentanze diplomatiche, oltre che dalla Santa Sede e da Enti gestiti direttamente dalla stessa.

Per approfondire il tema dei benefit nelle aziende consigliamo il libro “Welfare aziendale e Fringe Benefit & Fringe Benefit“: flexible benefit, premi di produzione, sostenibilità e work life balance sono argomenti che si intrecciano in questo volume, analizzando inoltre l’evoluzione normativa, fino al recente Decreto Lavoro.

Come ottenere la detassazione Fringe Benefit a 2.000 euro?

In base a quanto deciso con il provvedimento di bilancio, la soglia di detassazione a 2.000 euro opera a condizione che il lavoratore dipendente interessato dichiari al proprio datore di lavoro di aver diritto alla misura, indicando altresì il codice fiscale dei figli.

Regole Fringe benefit: tabella riepilogativa

Alla luce di quanto previsto dalla bozza di Manovra 2024 e delle disposizioni derogatorie all’articolo 51, comma 3 del TUIR, succedutesi negli ultimi anni, ecco una tabella riepilogativa delle soglie di esenzione da contributi e tasse, con riferimento ai beni e servizi riconosciuti dall’azienda ai dipendenti:

Periodo d’impostaDipendenti Soglie esenzione tasse/contributi
2022tutti3.000 euro
2023senza figli a carico258,23 euro
2023con figli a carico3.000 euro
2024senza figli a carico1.000 euro
2024con figli a carico2.000 euro

Quali sono i figli a carico per i fringe benefit

Ai fini non solo della soglia maggiorata dei fringe benefit ma altresì per fruire delle detrazioni fiscali, si considera fiscalmente a carico il figlio con un reddito non superiore a:

  • 2.840,51 euro, nella generalità dei casi;
  • 4.000 euro per i figli di età fino a 24 anni.

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Massimiliano Matteucci, Paolo Stern | Maggioli Editore

Per il calcolo del limite di reddito si deve tener conto delle somme che rientrano nel reddito complessivo dell’interessato, cui vanno aggiunti:

  • i canoni di locazione soggetti a cedolare secca;
  • il reddito di impresa o di lavoro autonomo assoggettati al regime forfettario;
  • la quota esente delle retribuzioni percepite all’estero dai frontalieri e da quanti lavorano a Montecarlo e a San Marino;
  • le retribuzioni corrisposte da Enti e Organismi Internazionali, Rappresentanze diplomatiche, oltre che dalla Santa Sede e da Enti gestiti direttamente dalla stessa.

Fringe Benefit: bollette, mutui prima casa e affitto

Novità per il 2024 è che oltre a beni e servizi, il datore potrà rimborsare anche le spese delle utenze domestiche (acqua, luce e gas) e le spese per l’affitto e gli interessi del mutuo sulla prima casa.

Per tutti i beneficiari a prescindere dai figli a carico, ci sarà quindi la possibilità di fruire dei fringe benefit anche per l’anticipo o il rimborso delle bollette, delle spese sostenute per l’affitto e degli interessi sul mutuo della prima casa.

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Foto copertina: istock/Parradee Kietsirikul

Paolo Ballanti