Reddito di Cittadinanza: si può ancora fare domanda fino al 31 dicembre?

Paolo Ballanti 29/08/23

Introdotto nel 2019 come misura di contrasto alla povertà finalizzata al reinserimento nel mondo del lavoro e all’inclusione sociale, il Reddito di Cittadinanza (RdC) è ormai arrivato agli ultimi mesi di vita.

La Legge 29 dicembre 2022 numero 197 (Manovra 2023) ha infatti disposto l’abrogazione della misura a partire dal prossimo anno, oltre a limitare la fruizione del RdC a sette mensilità nel corso del 2023

>> Leggi “Reddito di Cittadinanza: chi lo riceverà fino al 31 dicembre 2023 e chi no

In attesa dell’avvio degli strumenti che andranno a sostituire il Reddito, è ancora possibile sfruttare la misura in questione nei restanti mesi dell’anno corrente. Analizziamo in dettaglio come.

Indice

Dal 1° gennaio 2024 addio al Reddito di cittadinanza

A seguito di quanto disposto dalla Manovra 2023 (articolo 1, comma 318) a decorrere dal 1° gennaio 2024 è abrogata l’intera disciplina del Reddito e della Pensione di Cittadinanza (quest’ultima riservata alle ipotesi in cui tutti i componenti del nucleo abbiano un’età pari o superiore a 67 anni ovvero se convivono con persone in condizione di disabilità grave o non autosufficienza di età inferiore a 67 anni).

Di conseguenza, quanti percepiranno ancora il sussidio il prossimo 31 dicembre non potranno più riceverlo a partire dal giorno successivo.

A confermarlo lo stesso articolo 13 del Decreto Lavoro (D.L. 4 maggio 2023 numero 48 convertito in Legge 3 luglio 2023 numero 85). La norma prevede che i percettori del Reddito e della Pensione di Cittadinanza “mantengono il relativo beneficio sino alla sua naturale scadenza e comunque non oltre il 31 dicembre 2023”.

E’ altresì fatto salvo il godimento degli incentivi alle aziende che assumono i beneficiari del RdC, con riferimento ai rapporti instaurati entro il 31 dicembre 2023.

Si può ancora presentare domanda di Reddito di cittadinanza?

Attualmente è ancora possibile presentare domanda di RdC / PdC. E’ bene tuttavia considerare che il sussidio non sarà più riconosciuto a partire dal 1° gennaio 2024 e, pertanto, il nucleo familiare potrà godere di un numero esiguo di mensilità.

Il decreto non pone divieto di presentazione di nuove domande di Reddito di cittadinanza e di domande di rinnovo di Reddito di cittadinanza, fermo restando il limite di sette mesi complessivi di fruizione in corso d’anno per i nuclei in cui non sono presenti minori, persone con disabilità e persone di età pari o superiore ai 60 anni, e che non sono stati presi in carico dai servizi sociali. 

Per approfondire il tema del sostegno alle persone invalide e disabili in difficoltà consigliamo due libri: “La tutela dei soggetti disabili” (una guida a supporto dei familiari e ai professionisti che si occupano dell’assistenza e della tutela di un soggetto disabile; e “Agevolazioni fiscali e adempimenti per i soggetti disabili 2023” (dedicato esclusivamente alla Legge 104/1992 e agli adempimenti di natura amministrativa e fiscale previsti per i soggetti disabili)

Reddito di cittadinanza: limite 7 mensilità

Oltre ad abrogare il Reddito di Cittadinanza dal 1° gennaio 2024, la Legge numero 197/2022 ha imposto un limite in termini di mensilità spettanti. L’articolo 1, comma 313, prevede infatti che nell’anno corrente il sussidio in parola spetti per un massimo di sette mensilità e comunque non oltre il 31 dicembre 2023.

Reddito di cittadinanza: deroghe al limite di 7 mensilità

Presa in carico dei servizi sociali
Il tetto dei sette mesi non si applica ai percettori del RdC che, prima della scadenza dei sette mesi, siano “stati presi in carico dai servizi sociali, in quanto non attivabili al lavoro”.

Ai fini del prosieguo della percezione del Reddito di Cittadinanza sino a fine anno, i servizi sociali, entro il termine dei sette mesi e comunque non oltre il 31 ottobre 2023, comunicano all’Inps (grazie alla piattaforma GePI) l’avvenuta presa in carico dei soggetti interessati.

In mancanza di una comunicazione dei servizi sociali l’erogazione del sussidio è sospesa e potrà essere riattivata, ricomprendendo le mensilità sospese, solo a seguito dell’avvenuta comunicazione in parola, fermo restando il termine del 31 ottobre 2023 e l’interruzione del Reddito il prossimo 31 dicembre.

Disabili, minorenni ed over 60
Non opera il limite delle sette mensilità nei confronti dei nuclei familiari al cui interno vi siano:

  • Persone con disabilità, ai sensi del regolamento di cui al Decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 5 dicembre 2013 numero 159;
  • Minorenni;
  • Soggetti con almeno sessant’anni di età.

Anche in queste situazioni resta fermo il limite di fruizione del beneficio fissato al prossimo 31 dicembre.

Come fare ancora domanda di Reddito di Cittadinanza

Le domande di sussidio di cittadinanza, fino a quando possibile, possono essere presentate:

  • Presso Poste Italiane;
  • Per il tramite di CAF e patronati;
  • In modalità telematica, collegandosi al portale “redditodicittadinanza.gov.it”;
  • In modalità telematica, collegandosi al portale “inps.it – Lavoro – Reddito di Cittadinanza e Pensione di Cittadinanza”.

Reddito di cittadinanza: come vengono erogate le ultime mensilità

Il beneficio economico è erogato su una carta di pagamento elettronica, denominata Carta RdC, rilasciata da Poste Italiane.

La Carta consente di:

  • Effettuare prelievi di contante entro un limite di cento euro per i nuclei familiari composti da un singolo individuo (soglia incrementata in base alla scala di equivalenza, calcolata in funzione del numero dei componenti il nucleo familiare);
  • Effettuare un bonifico mensile SEPA / Postagiro in ufficio postale per il pagamento della rata del mutuo o dell’affitto;
  • Pagare le utenze domestiche ed altri servizi quali, ad esempio, mense scolastiche, presso gli uffici postali e gli esercizi commerciali abilitati (tabaccai, supermercati e bar).

Libro utile sul tema

FORMATO CARTACEO

Agevolazioni fiscali e adempimenti per i soggetti disabili 2023

Il volume, in continuità con il precedente – dello stesso autore – dedicato esclusivamente alla Legge 104/1992, vuole essere una guida pratica rispetto agli adempimenti di natura amministrativa e fiscale previsti per i soggetti disabili. L’autrice analizza con un approccio operativo i vari aspetti: dall’attestazione dello status di disabile fino ai singoli quadri della dichiarazione dei redditi interessati. Il tutto viene trattato alla luce delle novità più recenti, tra cui l’intervento del Decreto Legislativo n. 105 del 30 giugno 2022 in materia di Referente Unico. Il testo offre anche uno sguardo verso il collocamento mirato, evidenziando come esso possa essere, oltre che la risposta ad un obbligo di Legge, anche un’importante occasione di accoglimento sociale che garantisce autonomia e dignità ai soggetti disabili e consente alle Aziende l’accesso ad agevolazioni fiscali e contributive.

Marta Bregolato, Consulente del Lavoro | Maggioli Editore 2023

Sempre la Carta consente di acquistare beni di consumo e servizi, eccezion fatta per:

  • Giochi con vincite in denaro o altre utilità;
  • Acquisto, leasing o noleggio di navi ed imbarcazioni;
  • Armi;
  • Materiale pornografico nonché beni e servizi per adulti;
  • Servizi finanziari e creditizi;
  • Servizi di trasferimento denaro;
  • Servizi assicurativi;
  • Articoli di gioielleria o pellicceria;
  • Acquisti presso gallerie d’arte e affini o club privati;
  • Acquisti online o mediante servizi di direct – marketing;
  • Acquisti all’estero.

Reddito di cittadinanza: calcolo importi

Il beneficio economico mensilmente accreditato al nucleo familiare sulla Carta RdC è dato dalla somma di:

  • Una componente ad integrazione del reddito familiare (quota A);
  • Un contributo per l’affitto o per il mutuo (quota B), in base alle informazioni rilevabili dall’Isee ed autocertificate in sede di domanda.

La quota A, in particolare, si calcola moltiplicando il corrispondente parametro della scala di equivalenza per 6 mila euro, in caso di RdC, ovvero 7.560,00 euro per il PdC.

Dal risultato dev’essere detratto il reddito familiare riscontrato nell’Isee di riferimento ed il valore dei trattamenti assistenziali in corso di godimento dal nucleo.

Al contrario, la quota B, in caso di abitazione in locazione, è pari al canone annuo fino ad un massimo di:

  • 3.360 euro annui (280 euro mensili) per il RdC;
  • 1.800 euro annui (150 euro mensili) per il PdC.

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Foto copertina: istock/anyaberkut

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