Sul finire dell’estate c’è attesa per i pagamenti Inps di settembre 2023. Le prestazioni Inps non si sono mai fermate nei caldi mesi di giugno, luglio e agosto. A settembre quindi continueranno le erogazioni dei principali trattamenti e sussidi economici riconosciuti dall’Istituto, come pensioni, Reddito di Cittadinanza, indennità di disoccupazione NASpI e DIS-COLL ed Assegno Unico.
Analizziamo quindi in dettaglio le tempistiche di pagamento delle prestazioni citate nel prossimo mese di settembre.
Indice
Pagamenti Inps di settembre 2023: date pensioni
Stando al calendario comunicato dall’Inps con la Circolare 22 dicembre 2022 numero 135, la pensione di settembre sarà liquidata con valuta corrispondente al primo giorno del mese: venerdì 1° settembre. Diverso il discorso per chi ritira la pensione in contanti agli sportelli postali. In questo caso il pagamento avverrà in date scaglionate secondo questo calendario.
E’ utile altresì ricordare le date di accredito della pensione, con riferimento ai restanti mesi dell’anno:
Mese | Giorno di disponibilità valuta |
---|---|
Settembre 2023 | 1 |
Ottobre 2023 | 2 |
Novembre 2023 | 2 |
Dicembre 2023 | 1 |
Le principali novità della pensione di settembre sono state come di consueto comunicate dall’Inps con un’apposita news (datata 21 agosto 2023) pubblicata nella sezione “INPS Comunica – Notizie” del portale istituzionale.
In particolare, oltre all’Irpef mensile, il cedolino della pensione di settembre ospiterà:
- Trattenute per le rate del saldo addizionale regionale e comunale 2022;
- Trattenute per le rate dell’acconto addizionale comunale 2023;
- Trattenute per conguaglio Irpef 2022.
I pensionati che hanno presentato la dichiarazione dei redditi indicando l’Inps come sostituto d’imposta vedranno nel cedolino di settembre anche le operazioni di conguaglio 730.
Due sono le possibili situazioni:
Conguaglio | Motivo | Effetto sul cedolino pensione |
---|---|---|
Negativo | Le imposte già trattenute nel 2022 sono inferiori a quelle effettivamente dovute dal contribuente | Trattenuta in cedolino a titolo di imposte non pagate |
Positivo | Le imposte già trattenute nel 2022 sono superiori a quelle effettivamente dovute dal contribuente | Rimborso in cedolino a titolo di imposte pagate in eccesso |
Pagamenti Inps di settembre 2023: Reddito di cittadinanza
Tra i pagamenti Inps di settembre 2023 ci sono anche Reddito di cittadinanza e pensione di cittadinanza. Per i pochi mesi che restano, i beneficiari vedranno accreditarsi le somme sulla “Carta RdC” a partire indicativamente da giovedì 14 settembre.
>> Leggi “Reddito di cittadinanza: chi lo riceve fino al 31 dicembre 2023 e chi no“
Al contrario, per quanti già ricevono il sussidio (mensilità successive alla prima) la ricarica della Carta RdC è prevista a partire da lunedì 25.
Si ricorda che l’ultima Legge di bilancio (articolo 1, comma 318) ha abrogato dal 1° gennaio 2024 tanto il Reddito quanto la Pensione di Cittadinanza. Sempre la Manovra 2023 ha limitato nell’anno corrente l’erogazione dei due sussidi ad un massimo di sette mensilità, comunque non oltre il prossimo 31 dicembre.
Non sono comunque soggetti al limite delle sette mensilità (ferma restando la data di fine erogazione prevista per la fine dell’anno) i nuclei familiari al cui interno sono presenti persone con disabilità, come definita ai sensi del regolamento di cui al DPCM del 5 dicembre 1993 numero 159, minorenni o soggetti con almeno sessant’anni di età.
Possono inoltre percepire il RdC / PdC oltre il limite delle sette mensilità, comunque entro il 31 dicembre 2023, quanti, prima della scadenza dei citati sette mesi (e comunque non oltre il 31 ottobre 2023) sono stati presi in carico dai servizi sociali in quanto non attivabili al lavoro.
A tal proposito, i servizi sociali comunicano all’Inps, tramite la piattaforma GePI, l’avvenuta presa in carico dei soggetti.
Decorsi i termini sopra citati ed in assenza della suddetta segnalazione all’Inps, l’erogazione del RdC / PdC è sospesa e può essere riattivata, ricomprendendo le mensilità sospese, solo in esito all’avvenuta comunicazione, fermo restando il termine del 31 ottobre 2023.
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Pagamenti Inps di settembre 2023: NASpI e DIS-COLL
Tra le attività dell’Inps figura il sostegno economico a coloro che si trovano in condizioni di disoccupazione involontaria e, come tali, privi di retribuzione o comunque di un compenso derivante da prestazioni di lavoro subordinato o parasubordinato.
Il sostegno in parola è garantito attraverso i sussidi NASpI e DIS-COLL.
Nel primo caso i beneficiari sono i titolari di rapporto di lavoro subordinato oltre a:
- Apprendisti;
- Soci lavoratori di cooperative;
- Artisti con rapporto di lavoro subordinato;
- Dipendenti a tempo determinato delle pubbliche amministrazioni;
- Operai agricoli a tempo indeterminato dipendenti di cooperative e loro consorzi che trasformano, manipolano e commercializzano prodotti agricoli e zootecnici prevalentemente propri o conferiti dai loro soci, di cui alla Legge numero 240/1984.
Al contrario, la DIS-COLL opera per gli iscritti in via esclusiva alla Gestione separata Inps, come:
- Collaboratori coordinati e continuativi (anche a progetto);
- Assegnisti;
- Dottorandi di ricerca con borsa di studio.
Previa domanda all’Istituto le prestazioni NASpI e DIS-COLL sono corrisposte mensilmente ai beneficiari. A settembre, i pagamenti diretti da parte dell’Inps sono previsti a partire da giovedì 7.
Nella seconda metà del mese (indicativamente a decorrere da giovedì 14) l’Inps si occuperà invece dell’erogazione del trattamento integrativo (ex Bonus Renzi) pari a 100 euro medi mensili per dodici mensilità (1.200 euro netti annui).
Ad ogni modo, le date effettive di pagamento sono variabili in base al singolo beneficiario ed alle disponibilità finanziarie delle varie sedi territoriali Inps.
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Pagamenti Inps di settembre 2023: Assegno unico
A settembre quanti già percepiscono l’Assegno unico vedranno accreditarsi le somme nei giorni 15, 18 e 19.
Al contrario, per coloro che si apprestano a ricevere il primo pagamento, le somme saranno accreditate dall’Inps alla fine del mese successivo quello di presentazione della domanda.
L’Assegno Unico, è utile ricordarlo, rappresenta un sostegno economico alle famiglie con figli a carico, fino al compimento della maggiore età. E’ tuttavia prevista un’estensione (a determinate condizioni) fino ai ventuno anni di età.
La prestazione, erogata direttamente dall’Inps al beneficiario, previa domanda, si concretizza in una somma – base parametrata all’Isee del nucleo familiare, cui si sommano una serie di maggiorazioni, in base alle condizioni personali dei genitori e dei figli.
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(Foto di copertina: istock/Ligorko)