Spuntano le date di pagamento dell’Assegno unico da luglio a dicembre 2023. Il nuovo calendario è frutto di un accordo tra l’Inps e Banca d’Italia, con lo scopo di dare tempi di erogazione più certi e precisi alle famiglie beneficiarie.
In una nota stampa Inps chiarisce che, a favore dei beneficiari della prestazione già nei mesi precedenti oppure nei casi in cui la rata dell’Assegno non abbia subito variazioni, i pagamenti saranno effettuati in date prefissate per i mesi di luglio, agosto, settembre, ottobre e dicembre 2023.
Ricordiamo che era già cambiato il calendario dei pagamenti, in concomitanza con la comunicazione di aumento degli importi dell’Assegno unico, a partire dal 1° gennaio 2023.
In quell’occasione era stato stabilito un periodo diversificato di erogazione:
- Dal 10 al 20 di ogni mese, pagamento degli assegni che non hanno subito variazioni rispetto al mese precedente;
- dal 20 al 30 di ogni mese, pagamento per le nuove domande pervenute nel mese precedente e per gli assegni che – rispetto al mese precedente – subiscono variazioni in ragione di mutamenti delle condizioni del nucleo beneficiario e dell’Isee.
Alla luce dell’accordo Inps-Banca d’Italia vediamo ora cosa cambia da luglio e il nuovo calendario di erogazione delle rate di Assegno unico fino a dicembre 2023.
Indice
Assegno unico: le date esatte di pagamento da luglio a dicembre 2023
Nella nota stampa, Inps ha precisato che “Con la finalità di agevolare le famiglie che percepiscono l’Assegno unico e universale per i figli a carico e rispondere alle esigenze di certezza dei tempi di erogazione, l’INPS ha concordato con la Banca d’Italia le date dei pagamenti delle rate da luglio a dicembre del corrente anno”.
In effetti le date stabilite coincidono con il periodo sopra citato di pagamento per i sussidi che, rispetto ai mesi precedenti, non sono variati. Questo il calendario con i giorni precisi in cui i beneficiari dell’Assegno unico riceveranno l’accredito:
- 17, 18, 19 Luglio 2023;
- 18, 21, 22 Agosto 2023;
- 15, 18, 19 Settembre 2023;
- 17, 18, 19 Ottobre 2023;
- 16, 17, 20 Novembre 2023;
- 18, 19, 20 Dicembre 2023.
Assegno unico: date pagamento conguagli
Nella stessa data verrà accreditato anche l’importo delle rate spettanti nei casi in cui l’assegno sia stato oggetto di un conguaglio, a credito oppure a debito.
I beneficiari interessati dal conguaglio saranno comunque avvertiti con mail o sms e potranno verificare il dettaglio del calcolo sul sito INPS o rivolgendosi all’intermediario di fiducia.
Assegno unico: date pagamento prima rata
Il pagamento della prima rata della prestazione avverrà invece nell’ultima settimana del mese successivo alla presentazione della domanda.
Ad esempio: se Luca fa domanda di Assegno unico il 7 luglio 2023, riceverà il primo pagamento entro l’ultima settimana di agosto 2023.
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Assegno unico 2023: novità sugli importi
Ci sono tre aspetti da evidenziare sugli importi dell’Assegno unico e universale per il 2023.
Primo: a seguito delle modifiche dell’ultima legge di bilancio, dal 1° gennaio 2023, per ciascun figlio di età inferiore a un anno, gli importi sono incrementati del 50%. L’aumento spetta inoltre per i nuclei con tre o più figli, per ciascun figlio di età compresa tra uno e tre anni, in presenza di Isee fino a 40 mila euro.
Aumentata del 50% anche la maggiorazione forfetaria per i nuclei con quattro o più figli, in precedenza pari a 100 euro mensili per nucleo, che passa a 150 euro.
Secondo: La rivalutazione non si applica solo agli importi-base e alle soglie Isee, ma anche alle maggiorazioni: per fare alcuni esempi, l’importo massimo della maggiorazione per il terzo figlio, anch’essa legata all’Isee, passa da 85 a 91,90 euro, mentre l’importo relativo alla maggiorazione per giovani madri under 21 passa da 20 a 21,60 euro.
Terzo: Il decreto lavoro prevede che la maggiorazione dell’assegno unico, già destinata ai i nuclei familiari in cui entrambi i genitori siano occupati, venga estesa anche ai genitori vedovi per 5 anni successivi dall’evento. L’importo è 30 euro mensili per ogni figlio se l’Isee non supera 15mila euro e si riduce fino ad azzerarsi oltre i 40mila euro.
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A cura di Piero Bertolaso Brisotto e Giammatteo Rizzonelli | Maggioli Editore 2022