L’ex premier ha chiesto di “essere sentito personalmente”, presentando un impedimento che lo vedrebbe appunto impegnato nel primo scrutinio per l’elezione del nuovo capo di Stato, fissato per giovedì mattina alle ore 10.00. Qualora i giudici della Suprema corte dovessero accogliere l’istanza di rinvio, automaticamente verrebbero a slittare anche i due procedimenti milanesi sospesi, rispettivamente il 25 e il 23 marzo, proprio in attesa del pronunciamento della Cassazione sulla rimessione.
Il processo a carico del Cavaliere sui diritti tv verrebbe così fissato nuovamente per il 20 aprile, mentre quello sulla vicenda Ruby, due giorni dopo, per il 22. La richiesta avanzata riguarda anche i due difensori di Berlusconi, Piero Longo e Niccolò Ghedini, entrambi parlamentari Pdl e pertanto anch’essi chiamati a partecipare alla votazione del prossimo presidente della Repubblica.
“Nella veste di parlamentari, i sottoscritti difensori e il senatore Berlusconi -si apprende dall’istanza- sono stati convocati per lo stesso giorno, 18 aprile 2013 alle 10.00, nel parlamento in seduta comune, ai sensi dell’articolo 83 della Costituzione, per l’elezione del presidente della Repubblica“.
I legali difensori, “a prescindere dall’assorbente legittimo impedimento della parte interessata”, appunto il senatore Berlusconi, “si permettono -prosegue il testo del ricorso- di insistere perché sia riconosciuto anche il loro legittimo impedimento, attesa la peculiarità del caso concreto sotto il duplice profilo dell’istituto della remissione, sia in relazione alla eccezionalità dell’impegno parlamentare evocato“.
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