La fonte dell’indiscrezione è l’agenzia Yonhap che ha citato direttamente le valutazioni esternate dal ministro dell’Unificazione sudcoreano Ryoo Kihl – jae. Il ministro, in un incontro con i parlamentari, ha confermato che Seul “è a conoscenza” di dati che indicherebbero che ci sono dei preparativi in atto per un altro test e di un incremento sensibile degli spostamenti di veicoli e personale nei pressi del sito di prova di Punggye – ri, il luogo deputato allo svolgimento dei test nucleari.
Stamane, inoltre, il quotidiano JoongAng, citando fonti governative sudcoreane, ha riportato di preparativi in atto; c’è stata una segnalazione su un test che risulterebbe imminente, ma ci sono ancora dei dubbi a riguardo tanto che si sta ancora analizzando se “si tratti davvero di preparativi o di un modo per fare pressione su Seul e Washington” com’era accaduto qualche giorno fa con la sparizione di due sottomarini nord coreani e prima ancora di 8 battelli. Le scorse settimane il grado di tensione era aumentato proporzionalmente alle minacce sempre più insistenti di Pyongyang che non ha mai fatto mistero di voler colpire la Sud Corea e obiettivi statunitensi e sembra muoversi, viste le notizie, proprio in questa direzione.
Il capo del Servizio di sicurezza nazionale dell’Ufficio presidenziale, Kim Jang-soo , ha affermato che il Nord potrebbe lanciare un missile a medio raggio nella giornata di mercoledì 10 aprile, ossia quando terminerà l’invito all’evacuazione rivolto alle ambasciate straniere a Pyongyang oltre il quale il regime non potrà assicurare la sicurezza del personale diplomatico in caso di conflitto. Pyongyang, almeno in apparenza, sembra si stia preparando a lanciare un missile a medio raggio con una portata di almeno 3.000 km. “Hanno spostato un missile a medio raggio, utilizzando un trampolino vicino alla città di Wonsan e ipotizziamo possano lanciarlo quando vogliono”, hanno dichiarato fonti militari.
A Seul, in vista della scadenza del 10 aprile, la tensione sale e quindi pur senza “segnali specifici”, è allerta militare. Anche il Giappone alza i toni e si prepara ad abbattere i missili qualora la Corea del Nord decida di lanciarli. Il ministro della Difesa, Itsunori Onodera, ha ordinato alle forze di autodifesa di “neutralizzare” ogni vettore possa costituire un pericolo per il Paese. Nessuno sembra voler cedere, nessuno sembra voler dimostrare debolezza e ogni giorno di più lo scontro sembra inevitabile anche se rimane concreta la speranza che tutto questo non sia che una semplice dimostrazione di forza per intimidire gli avversari ma intanto i venti di guerra continuano a soffiare ogni giorno più impetuosi.
Scrivi un commento
Accedi per poter inserire un commento