Anche Matteo Renzi ha incalzato il suo ex avversario delle primarie a muovere questo passo in direzione di una maggiore trasparenza sui costi della politica, fomentando il dibattito anche interno ai democratici.
Sul fronte del MoVimento 5 Stelle, invece, è circolata dopo qualche ora dalla proposta del comico blogger la voce secondo cui il soggetto politico guidato da Grillo e Casaleggio non avesse diritto ai rimborsi, essendo deficitario del requisito principale, ossia lo statuto costitutivo del partito. I 5 Stelle, infatti, ufficialmente si rifanno alle norme inscitte nel proprio “Non-Statuto”, come codice di autoregolamentazione tra gli aderenti.
In realtà, come si apprende dalle ultime ricostruzioni, lo statuto dei 5 Stelle esiste e, finalmente, circola in rete la sua versione ufficiale con tanto di firme dei diretti interessati. QUI IL TESTO
Che una copia fosse stata prodotta, del resto, era scontato: viceversa infatti, al MoVimento 5 Stelle non sarebbe stata concessa la partecipazione alla tornata elettorale.
Dunque, inizia a diradarsi la nebbia attorno alle cariche e alle generalità amministrative del primo partito d’Italia. L’atto è stato siglato lo scorso 18 dicembre, quando Giuseppe Grillo, Enrico Grillo ed Enrico Maria Nadasi hanno sottoscritto la nascita ufficiale dell’associazione “Movimento Cinque Stelle”. Si è trattato, come già spiegato, di uno step obbligato, per adempiere alle formalità di legge al fine di presentare simboli e liste in tempo utile per comparire sulle schede elettorali.
Ciò che salta all’occhio, però, è come a norma di legge le cariche vadano attribuite a qualche persona fisica, ed ecco, dunque, che a ricoprire le cariche di Presidente, vice Presidente e segretario sono proprio i tre firmatari del documento, cioè lo stesso Grillo, suo nipote Enrico (vice) e Nadasi (segretario). Insomma, nessun “ufficio” per il guru del MoVimento 5 Stelle, Gianroberto Casaleggio.
Tra i principi declamati nel testo, si legge come il movimento si ispiri ai valori di libertà, uguaglianza, dignità, solidarietà, fratellanza e rispetto. Punto fondamentale è quello in cui si mette nero su bianco come gli eletti non avranno alcun vincolo di mandato. Quindi, viene descritto minuziosamente anche il simbolo che poi è diventato il contrassegno elettorale e viene stabilito ufficialmente come la titolarità, la gestione e la tutela del marchio spettino sempre allo stesso Beppe Grillo, così come per la pagina del famosissimo blog.
Come ogni associazione no-profit, anche quella del “MoVimento 5 Stelle” è obbligata a convocare entro pochi mesi un’assemblea dei soci (in questo caso, entro aprile).
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