Indennità ISCRO 2023, domande al via: requisiti, come richiederla, nuovi importi

Redazione 08/05/23
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A partire dall’8 maggio e fino al 31 ottobre 2023 gli autonomi iscritti alla Gestione Separata in possesso dei requisiti reddituali e contributivi richiesti potranno inoltrare domanda per ottenere i sei mesi di Indennità Straordinaria di Continuità Reddituale e Operativa, l’ISCRO 2023.

La prestazione è stata introdotta in via sperimentale per il triennio 2021 – 2023 ad opera della Legge 30 dicembre 2020 numero 178 (Legge di Bilancio 2021) con lo scopo di sostenere il reddito dei liberi professionisti, compresi i partecipanti agli studi associati o società semplici, iscritti alla Gestione Separata INPS, i quali esercitano per professione abituale attività di lavoro autonomo connesso all’esercizio di arti e professioni. Salvo ulteriori proroghe, questo sarà l’ultimo anno in cui è possibile richiedere la misura.


Nel Messaggio Inps numero 1636 del 5 maggio scorso L’Istituto ha ricordato che è possibile richiedere una sola volta l’indennità nell’arco del triennio, per cui potranno fare domanda soltanto coloro che possiedono i requisiti necessari e non hanno già beneficiato dell’indennità nel 2021 o nel 2022. Anche chi è decaduto dalla prestazione e non ha quindi usufruito di tutti e 6 le mensilità negli anni precedenti è escluso dalla possibilità di fare domanda quest’anno.


Vediamo nei prossimi paragrafi come funziona l’indennità ISCRO 2023, chi può richiederla e come.

Indice

ISCRO 2023: domande fino al 31 ottobre

Attraverso il Messaggio del 5 maggio 2023 numero 1636 l’INPS ha reso noto che dall’8 maggio si apre la finestra temporale per presentare le domande di indennità ISCRO per l’anno 2023.
Di conseguenza, a partire dalla suddetta data e sino al 31 ottobre 2023, sarà nuovamente attivo il servizio di presentazione delle domande sul portale istituzionale dell’INPS, raggiungibile collegandosi al sito istituzionale inps.it seguendo il percorso “Sostegni, sussidi ed indennità” > “Esplora Sostegni, Sussidi e Indennità” > selezionare la voce “Vedi tutti” nella sezione “Strumenti” > “Punto d’accesso alle prestazioni non pensionistiche”; una volta autenticati, sarà necessario selezionare la voce “Indennità Straordinaria di Continuità Reddituale e Operativa (ISCRO)”.

Per l’accesso alla procedura occorrerà essere in possesso delle credenziali SPID, CIE o CNS.
In alternativa è possibile chiamare il Contact Center dell’Istituto al numero verde 803.164 (da rete fissa, gratuito) o lo 06.164.164 (da rete mobile, a pagamento in base alla tariffa applicata dai gestori).

ISCRO 2023: requisiti

Potranno accedere all’indennità ISCRO 2023 coloro che:

  • Non sono titolari di trattamento pensionistico diretto;
  • Non sono assicurati presso altre forme di previdenza obbligatorie;
  • Non beneficiano del Reddito di Cittadinanza;
  • Hanno prodotto un reddito di lavoro autonomo, nell’anno precedente la presentazione della domanda, inferiore al 50% della media dei redditi conseguiti nei tre anni anteriori quello precedente l’inoltro della richiesta;
  • Hanno dichiarato, nell’anno precedente quello di trasmissione dell’istanza, un reddito non superiore ad euro 8.972,04 (valore aggiornato all’anno 2023 in base alla variazione dell’indice ISTAT dei prezzi al consumo per le famiglie di operai ed impiegati, rispetto all’anno precedente);
  • Sono in regola con la contribuzione previdenziale obbligatoria;
  • Sono titolari di partita IVA attiva da almeno quattro anni alla data di presentazione della domanda, relativamente all’attività che ha dato titolo all’iscrizione alla Gestione Separata.

In merito ai requisiti reddituali, il Messaggio INPS del 5 maggio 2023 numero 1636 ha precisato che in sede di presentazione della domanda di ISCRO, l’assicurato deve “autocertificare i redditi prodotti per ciascuno degli anni di interesse” a meno che gli stessi “non siano già a disposizione dell’Istituto; in tale ultima ipotesi, ai fini della verifica dei requisiti reddituali, verranno presi in considerazione i dati reddituali di cui dispone l’Istituto, che saranno precaricati nel pannello di domanda.”

ISCRO 2023: chi può fare domanda

L’indennità ISCRO è una prestazione a sostegno del reddito dei lavoratori autonomi iscritti alla Gestione Separata, introdotto in via sperimentale per il triennio 2021 – 2023. L’accesso è riservato a coloro che, in possesso dei requisiti, presentano la domanda una sola volta nell’arco del triennio, entro il 31 ottobre di ciascun anno.

Sono pertanto esclusi dalla possibilità di richiedere l’ISCRO 2023 “coloro che hanno già fruito della medesima prestazione per l’anno 2021 o per l’anno 2022; in tale ipotesi, eventuali domande che verranno comunque presentate saranno rigettate dall’Istituto con la motivazione di cui sopra.” (Messaggio INPS)


Inoltre, come anticipato, nel caso di decadenza dal diritto all’indennità ISCRO riconosciuta per l’anno 2021 o per l’anno 2022, l’assicurato – pur non avendo beneficiato della prestazione per tutte le sei mensilità previste – non può comunque accedere una seconda volta alla prestazione nel triennio di riferimento.


Al contrario, la richiesta di prestazione per l’anno corrente potrà essere presentata da quanti:

  • Non hanno inoltrato la domanda per l’anno 2021 o per il 2022;
  • Non hanno avuto accesso ad ISCRO negli anni precedenti perché la domanda è stata respinta e / o la prestazione revocata dall’origine.

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Messaggio Inps numero 1636 del 5 maggio 2023 86 KB

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ISCRO 2023: durata e importo

L’Indennità Straordinaria spetta per sei mensilità a decorrere dal primo giorno successivo la data di presentazione della domanda.

L’importo erogato dall’INPS, che non concorre alla formazione del reddito complessivo ai fini fiscali del beneficiario e non comporta alcun accredito di contribuzione figurativa, è pari al 25%, su base semestrale, dell’ultimo reddito da lavoro autonomo certificato dall’Agenzia Entrate, già trasmesso da quest’ultima all’INPS alla data di presentazione della domanda.

Come precisato dall’Istituto (Circolare INPS del 30 giugno 2021 numero 94) nel caso in cui non sia “rintracciabile alcuna dichiarazione dei redditi certificata dalla Agenzia delle Entrate in nessuno degli ultimi quattro anni oggetto di osservazione” ad esempio 2019, 2020, 2021 e 2022 rispetto alla richiesta di ISCRO 2023, quest’ultima “non potrà essere accolta”.


Al di là dei calcoli sopra citati, la legge (articolo 1 comma 392 della Manovra 2021) dispone comunque che l’importo mensile di ISCRO non sia inferiore a 250 euro né superiore ad 800 euro. I suddetti importi sono annualmente rivalutati in base alla variazione dell’indice ISTAT dei prezzi al consumo per le famiglie di operai ed impiegati, rispetto all’anno precedente. Ne consegue che, come reso noto dall’INPS con la Circolare del 3 febbraio 2023 numero 14, la somma mensile riconosciuta a titolo di ISCRO per l’anno 2023 non potrà essere inferiore a 275,38 euro e non può superare l’importo di 881,23 euro.

Valori

ISCRO 2021

ISCRO 2022

ISCRO 2023

Importo minimo mensile

250,00 euro

254,75 euro

275,38 euro

Importo massimo mensile

800,00 euro

815,20 euro

881,23 euro

ISCRO 2023: esempi di calcolo

Ipotizziamo che l’ultimo reddito certificato dall’Agenzia Entrate sia pari ad euro 7.000,00. Questo dovrà poi essere diviso per due (7.000 / 2 = 3.500) e successivamente moltiplicato per il 25% (3.500 * 25% = 875). Posto che l’importo ottenuto è inferiore al massimale, l’interessato avrà un’indennità ISCRO mensile pari alla somma calcolata, ovvero 875 euro. Se l’importo eccede il massimale si otterrà comunque l’importo massimo di 881,23 euro.

ISCRO 2023: decadenza

Il diritto all’indennità viene meno nelle seguenti ipotesi:

  • Cessazione della partita IVA nel corso dell’erogazione di ISCRO;
  • Titolarità di trattamento pensionistico diretto;
  • Iscrizione ad altre forme previdenziali obbligatorie;
  • Titolarità del Reddito di Cittadinanza.

In caso di decadenza dalla prestazione, l’assicurato “pur non avendo beneficiato della prestazione per tutte le sei mensilità legislativamente previste” non potrà comunque “accedere una seconda volta alla prestazione nel triennio di riferimento 2021 – 2023


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