Come funziona il bonus revisione auto 2023? La Manovra 2021 (Legge 30 dicembre 2020 numero 178) ha previsto all’articolo 1, comma 706, il riconoscimento di un contributo quale misura compensativa dell’aumento della tariffa per la revisione dei veicoli a motore e loro rimorchi, di cui all’articolo 80 del Codice della strada (approvato con Decreto legislativo 30 aprile 1992 numero 285).
La misura in questione, denominata Bonus veicoli sicuri, spetta per un periodo di tre anni in favore dei proprietari di veicoli a motore che nello stesso arco di tempo sottopongono il mezzo a revisione.
Dal momento che il 2023 è l’ultimo anno in cui poter fruire del contributo analizziamo in dettaglio come e quando richiederlo.
Indice
Bonus revisione auto 2023: chi può richiederlo
Come anticipato, il bonus in parola è diretto ai proprietari di veicoli a motore che dal 1° novembre 2021 e per i successivi tre anni, sottopongono il proprio mezzo alle operazioni di revisione di cui all’articolo 80, comma 8, del Codice della strada.
Il contributo spetta per un solo veicolo a motore ed un’unica volta, secondo l’ordine temporale di ricezione delle richieste e comunque nel limite delle risorse disponibili pari, per ciascuno degli anni 2021, 2022 e 2023, a 4 milioni di euro.
Bonus revisione auto 2023: importo
Il Bonus veicoli sicuri spetta in misura pari a 9,95 euro, cifra pari al maggior esborso che, dal 1° novembre 2021, è previsto per la revisione eseguita nei centri autorizzati, a seguito della revisione della tariffa ministeriale da 45,00 a 54,95 euro (Decreto del Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili del 3 agosto 2021 numero 129).
Bonus revisione auto 2023: scadenza
Grazie ad un avviso pubblicato sul portale “bonusveicolisicuri.it” dalle ore 9:00 del 3 aprile 2023 è possibile richiedere esclusivamente il contributo per le revisioni effettuate nel corso dell’anno corrente.
Il prossimo 31 dicembre, inoltre, chiuderà definitivamente l’iniziativa del Bonus veicoli sicuri.
Bonus revisione auto 2023: come richiederlo
La richiesta di contributo dev’essere trasmessa esclusivamente in via telematica, collegandosi al citato portale “bonusveicolisicuri.it”, accedendo all’apposita area riservata, in possesso delle credenziali SPID (livello di sicurezza 2), CIE o CNS.
Effettuato l’accesso è possibile inserire la targa del veicolo interessato, indicando il tipo di automezzo tra:
- Autoveicolo;
- Ciclomotore;
- Motoveicolo.
Nel caso in cui il richiedente sia una persona giuridica, sarà necessario selezionare il segno di spunta nell’apposita casella ed inserire i dati richiesti (partita Iva / codice fiscale e ragione sociale).
Una volta cliccato sul tasto inserisci, il sistema verificherà la correttezza dei dati ed altresì che la revisione abbia interessato il periodo 1° gennaio 2023 – 31 dicembre 2023.
A seguire, si selezionerà il bottone “Richiedi contributo”, completando la domanda con:
- Coordinate bancarie (IBAN);
- Nome e cognome dell’intestatario / cointestatario del conto;
- Email.
Cliccando su continua il sistema proporrà un riepilogo dei dati inseriti, oltre alla dichiarazione di responsabilità: “Il sottoscritto ________ con codice fiscale ________ in caso di dichiarazioni non veritiere e di falsità negli atti, CONSAPEVOLE delle sanzioni penali (art. 76 del D.P.R. 28 dicembre 2000 n. 445), dichiara di aver effettuato la revisione del veicolo con targa ________ in data ________ “.
Confermando la richiesta, la medesima verrà inserita a sistema per le verifiche necessarie e la successiva liquidazione del contributo. Una volta conclusa la procedura, cliccando su “Visualizza richiesta” il sistema presenterà la pagina di dettaglio del contributo, in cui saranno riportate le seguenti informazioni:
- Stato della pratica;
- Numero della pratica;
- Iban;
- Email.
Per le richieste trasmesse da imprese verranno riportate anche le seguenti informazioni:
- Denominazione impresa;
- Partita Iva.
Selezionando inoltre il tasto “Stampa contributo” sarà possibile effettuare il download del contributo in formato pdf. La pratica, una volta sottoposta ad istruttoria, potrà assumere i seguenti stati:
- Richiesta inserita, significa che la richiesta è modificabile ad eccezione della targa;
- Da inviare a Consap, la richiesta è pronta
Stato | Significato |
---|---|
Richiesta inserita |
Richiesta modificabile eccezion fatta per la targa |
Da inviare a Consap |
Richiesta pronta per essere inviata a Consap e non può essere modificata |
Inviato a Consap |
La richiesta è stata inviata a Consap |
Bonifico eseguito |
Effettuato il pagamento all’istituto di credito indicato |
Errore in fase di pagamento |
La richiesta è modificabile, eccezion fatta per la targa |
Bonus revisione auto 2023: è necessario allegare la ricevuta?
Nelle faq del sito “bonusveicolisicuri.it” si chiede se all’interno della domanda di bonus è necessario allegare la ricevuta dell’avvenuta revisione.
Per la richiesta del contributo, si legge nella risposta, non è richiesto nessun allegato o ricevuta. Sono necessarie solo le informazioni richieste nella procedura online.
Bonus revisione auto 2023: quando arriva
Nelle faq del portale dedicato si legge che il rimborso, una volta trasmessa la domanda, verrà liquidato “successivamente alla verifica dei dati inseriti” nella stessa. È comunque possibile “controllare lo stato di avanzamento accedendo alla piattaforma” e visualizzando l’iter “della richiesta associata alla targa”.
Come chiarito nel D.M. attuativo (Decreto del Ministro delle infrastrutture e della mobilità sostenibili di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze del 24 settembre 2021 numero 366, articolo 5) ai fini dell’attribuzione del contributo “il Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili attraverso SOGEI – Società Generale d’Informatica S.p.A. procede alla verifica della validità e correttezza dei dati relativi al codice fiscale dichiarati dal richiedente ai sensi dell’articolo 4 attraverso il collegamento con l’anagrafe tributaria della proprietà, della targa del veicolo e della sottoposizione dello stesso veicolo all’operazione di cui all’articolo 80 del decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285, mediante collegamento con il Centro elaborazione dati istituito presso la Direzione Generale per la Motorizzazione del Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili”.
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