DEF 2023, ok del governo: taglio tasse e cuneo fiscale. Le novità

Redazione 12/04/23

Il consiglio dei ministri ha dato via libera al DEF 2023, il documento di economia e finanza con gli obiettivi economici di medio termine. Tra le risorse stanziate compaiono 3 miliardi di euro per finanziare il taglio del cuneo fiscale. L’ok è arrivato l’11 aprile.

Come riportato dalla nota stampa di Palazzo Chigi, Il Documento delinea i tre principali obiettivi programmatici della politica economica e di bilancio del Governo per il medio termine: riforma fiscale a favore delle fasce più svantaggiate; riduzione di debito pubblico e deficit; crescita del Pil.

Su questi tre assi poggerà l’intervento dell’esecutivo Meloni nei prossimi tre anni, a cominciare dalla prossima Manovra di bilancio 2024, che inaugurerà il suo iter in autunno.

Ecco in breve il contenuto del DEF 2023 e di cosa si tratta in concreto.

Indice

Cos’è il DEF 2023 approvato dal governo

Il Consiglio dei ministri del governo Meloni, su proposta del Ministro dell’economia e delle finanze Giancarlo Giorgetti, ha approvato il Documento di economia e finanza – il DEF 2023 – previsto dalla legge di contabilità e finanza pubblica (legge 31 dicembre 2009, n. 196).

Si tratta del generale quadro normativo della politica economica del governo, che definisce le linee guida che verranno seguite per la Manovra finanziaria. E’ il tipico documento di programmazione, una fotografia che delinea i contorni delle politiche economiche concrete, che poi seguiranno.

In questo DEF il governo stima una crescita dellʼ1% del Pil italiano e un deficit al 4,5%, rispetto a uno scenario tendenziale che vede il Prodotto interno lordo allo 0,9% e lʼindebitamento al 4,35%.

Cosa prevede il DEF 2023

l Documento delinea i tre principali obiettivi programmatici della politica economica e di bilancio del Governo per il medio termine:

  • la rinuncia graduale ad alcune delle misure straordinarie di politica fiscale attuate negli scorsi tre anni e l’individuazione di nuovi interventi a sostegno dei soggetti più vulnerabili e per il rilancio dell’economia;
  • la riduzione graduale, ma in misura sostenuta nel tempo, del deficit e del debito della pubblica amministrazione in rapporto al prodotto interno lordo (PIL). Il Governo conferma gli obiettivi di indebitamento netto in rapporto al PIL già dichiarati a novembre nel Documento Programmatico di Bilancio (DPB), ossia 4,5 per cento quest’anno, 3,7 per cento nel 2024 e 3,0 per cento nel 2025. L’obiettivo per il 2026 viene posto pari al 2,5 per cento;
  • il sostegno alla ripresa dell’economia italiana, volto a conseguire tassi di crescita del PIL e del benessere economico dei cittadini più elevati di quelli registrati nei due decenni scorsi.

Cosa significa in concreto? Si continuerà sulle politiche di riforma fiscale, si stanziano risorse per un taglio al cuneo fiscale per le fasce deboli della popolazione. Anzi, nel breve termine si partirà proprio da qui: un taglio dei contributi sociali a carico dei lavoratori dipendenti con redditi medio-bassi di oltre 3 miliardi a valere sul periodo maggio-dicembre di quest’anno.

DEF 2023: nuovo taglio cuneo fiscale

Come anticipato e messo nero su bianco dal comunicato del governo, è previsto nel DEF 2o23 un taglio al cuneo fiscale. Ma per questo si parte subito. Per aumentare il potere di acquisto delle famiglie, con un provvedimento che non tarderà, verrà previsto un taglio dei contributi sociali a carico dei lavoratori dipendenti con redditi medio-bassi di oltre 3 miliardi a valere sul periodo maggio-dicembre 2023.

Leggi qui come funziona il taglio al cuneo fiscale 2023

Vengono stanziati 3 miliardi di euro solo per questo. Soldi recuperati con il mantenimento degli obiettivi di deficit.

 Anche per il 2024, in base alle proiezioni, il mantenimento dell’obiettivo del 3,7 per cento del PIL creerà uno spazio di circa 0,2 punti di PIL. Questo verrà destinato al Fondo per la riduzione della pressione fiscale e alla continuazione del taglio della pressione fiscale nel 2025-2026, e concorrerà a una significativa revisione della spesa pubblica e a una maggiore intesa tra fisco e contribuente.

Il taglio al cuneo quindi sarà progressivo e costante. Partirà da quest’anno e continuerà fino al 2026.

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Legge di bilancio 2023

La legge di bilancio 2023 (legge 29 dicembre 2022, n. 197) è formata da 21 articoli, il primo dei quali composto a sua volta da 903 commi e, unitamente al Decreto proroghe (decreto legge 29 dicembre 2022, n. 198), è uno degli provvedimenti di fine anno che regoleranno la gestione degli enti locali per l’anno 2023. Le norme di maggior interesse per gli enti locali, contenute nella legge di bilancio 2023, riguardano la gestione del “caro bollette”, a cui si fa fronte con lo stanziamento di un contributo statale a favore del comparto enti locali e la possibilità di utilizzare gli avanzi di amministrazione. Per superare le criticità legate all’aumento del costo dei materiali e la necessità di concludere le opere pubbliche (soprattutto quelle riferite al PNRR), la legge di bilancio 2023 rifinanzia il fondo opere indifferibili e conferma il doppio binario per accedere ai contributi. Per assicurare la tempestività dei pagamenti la legge di bilancio innalza, fino al 2025, il tetto massimo delle anticipazioni di tesoreria. Viene poi finalmente stabilizzata la norma della quota “variabile” del fondo IMU-TASI. Da non sottovalutare è l’impatto sugli enti delle norme relative allo stralcio di cartelle fino a mille euro e alla definizione agevolata dei contenziosi tributari, che comportano una serie di adempimenti abbastanza stretti in termini di tempo. In materia di personale, la legge di bilancio non presenta norme che pongono limiti alle assunzioni, le cui regole rimangono pertanto quelle vigenti. Tuttavia, gli enti locali dovranno gestire nella parte spesa, per l’anno 2023, l’emolumento accessorio una tantum da corrispondere al personale per tredici mensilità. Sul lato delle politiche in materia previdenziale, la legge di bilancio introduce in via sperimentale, per il 2023, la pensione anticipata flessibile per coloro che hanno raggiunto la cosiddetta quota 103 e prevede la prosecuzione della cosiddetta opzione donna. Il manuale, come di consueto, si apre con la mappa delle novità che consente un rapido inquadramento delle norme intervenute e che, grazie al puntuale rinvio ai paragrafi di commento, rende più agevole la consultazione. È suddiviso in cinque capitoli:• disposizioni in materia di bilancio, contabilità, pareggio del bilancio e gestione;• disposizioni in materia di tributi locali;• disposizioni in materia di personale;• disposizioni in materia fiscale;• disposizioni varie. Il ricco corredo di postille a margine offre al lettore un comodo strumento per orientarsi nel testo. Elisabetta CivettaFunzionario area finanziaria di ente comunale, dottore commercialista e revisore dei conti. Consulente in materia di contabilità, gestioni associate di servizi, controllo di gestione e nucleo di valutazione. Autrice di numerose pubblicazioni.

Elisabetta Civetta | Maggioli Editore 2023

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