E c’è chi, per aizzare il proprio elettorato, lancia dichiarazioni sibilline su fantomatici “sorpassi” o “testa a testa”, al solo scopo di incutere negli avversari un timore reverenziale, quello della prossima sconfitta elettorale.
Non vanno dimenticate, poi, le più brillanti e parodistiche “gare ippiche”, così come l’incertissima “corsa al conclave” – in questo senso, le dimissioni di Benedetto XVI sono arrivate con una tempistica perfetta, a sole 48 ore dal blackout – o, ancora, le clandestine “gare ciclistiche notturne”, che paiono quantomai affollate in queste fredde serate d’inverno.
Indubbiamente, l’attendibilità di queste cifre o, ancor più, delle illazioni sparate dal politico di turno da qualche palco nell’ultimo comizio, restano tutte da dimostrare.
Ecco, allora, che il divieto contenuto nella legge par condicio n.28 del 2000, se in tempo di comunicazione digitale non riesce a arginare il passaparola dei dati, quantomeno lascia forti punti interrogativi sulla loro veridicità, trattandosi di diffusioni “camuffate”, dunque sganciate dalla classica “nota metodologica” che confermi la natura scientifica dell’indagine.
Allora, a pochi giorni dal voto, diamo libero sfogo alla nostra bulimia del sondaggio, nell’avvertenza che queste rilevazioni costituiscono più un divertissement per ingannare l’attesa delle urne, che un termometro inappuntabile di quanto effettivamente accadrà lunedì prossimo.
In prima battuta, diffidiamo completamente delle affermazioni sparate dai leader politici, che citano sondaggi ignoti allo scopo di rinfocolare l’entusiasmo tra i propri seguaci e creare panico nelle file altrui, una strategia forse efficace nelle guerre tardo medievali. Particolarmente attivi sembrano i politici del Pdl, su questo fronte, con Berlusconi che parla di una sinistra “preoccupata”, e il fido Alfano che rimbecca con tanto di calcolatrice: “C’è un avvicinamento alla sinistra che ora è intorno ai due punti di distanza, anche un po’ meno.” Tattica arcinota, attendibilità nulla.
Tra voci di corridoio e numeri ipergonfiati, però, il rischio è quello di cadere nel tranello di Fantozzi e i suoi colleghi che, costretti ad assistere all’ennesima proiezione della Corazzata Potemkin, spacciano l’Italia vincente sull’Inghilterra per 20-0 con gol di Dino Zoff di testa.
Così, succede che il MoVimento 5 Stelle, accreditato di percentuali record per un partito esordiente alle politiche, schizzi addirittura al 42% secondo un sondaggio circolato in rete e poi rivelatosi farlocco, con annessa prima pagina – sempre manipolata – del Fatto quotidiano con tutte le cifre in merito.
Indubbiamente, allora, restano più credibili i siti di informazione politica, che utilizzano le solite metafore ma, quantomeno, lasciano intendere anche gli istituti esecutori dell’indagine. Facciamo dunque una nuova, aggiornata panoramica sul fronte ippico, per capire quali siano i cavalli più in forma in vista del Palio di domenica prossima.
Ci eravamo lasciati con alcuni distacchi importanti tra Pier Le Smacchiateur e il capofila della scuderia Maison Libertè, rispettivamente a 29.5 secondi, contro i soli 18.5. C’è da dire, comunque, che l’ippodromo San Walter Giuliano è generalmente favorevole alla scuderia Bien Comun, la quale, comunque, manterrebbe un certo vantaggio in tutti i vari impianti equestri.
Così, apprendiamo dal sito notapolitica.it come all’ippodromo L’Oreal – mille gli spettatori presenti – la scuderia Bien Comun continui a godere di 4.8 secondi di vantaggio sui diretti inseguitori, con il cavallo Fan Idole a 30,8 secondi sul giro e il compagno Gebrazac in discesa a 3,9, per un tempo di squadra pari a 34,8 secondi.
A seguire, i soliti Maison Libertè con l’anziano Varenne che ferma il tempo a 20,3 secondi, e il “nordico” Groom de Bootz che risale a 6, mentre gli altri fiancheggiatori non saltano l’ostacolo delle 2 sbarre e possono solo aiutare la prestazione collettiva.
Tra gli altri, l’uscente Ipson de la Boccon (…) fa registrare una performance discreta a 10 secondi netti, ma i suoi comprimari Ipson de Mormal e, soprattutto, Ipson de Tullien non riescono a garantire un apporto significativo. Occhi puntati, poi, sull’astro nascente Igor Brick, che non rilascia interviste ma si ferma a 15,6 secondi, sicuramente in forte crescita.
Come da pronostico, quindi, “il guatemalteco Galopin du Zapaca”, in corsa solitaria, riesce a piazzarsi appena al di sopra del minimo di 4 secondi, mentre il misterioso Non aux declin stoppa il cronometro appena a 2,4 benché, sui suoi confronti, gli osservatori si aspettino una prestazione migliore alla gara decisiva di domenica.
Quadro generalmente immutato, dunque, con i fantini favoriti sempre al comando, anche se c’è da attendersi che gli inseguitori faranno di tutto – magari anche qualche piccola scorrettezza – per racimolare qualche secondo di distacco che risulti decisivo nelle Coppe regionali.
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