La questione, piuttosto complessa e di lana caprina, che si solleva a causa di questa decisione ministeriale è quella inerente i rimborsi alle spese di viaggio sostenute dai candidati che, evidentemente, non hanno goduto dei servizi acquistati. E’ questo il motivo principale per cui i sindacati sono unanimi nel contestare fortemente la scelta del Miur che sull’ipotesi di possibili rimborsi è molto chiaro “impossibile, non esiste assolutamente questa ipotesi. Il concorso è andato troppo bene fino ad ora, è stato tutto così regolare e trasparente che non potevamo fare figuracce”.
Di tutt’altra opinione Mimmo Pantaleo, responsabile Cgil Scuola “Ma come si fa? E’ assurdo rinviare un concorso per una previsione meteo, secondo me questa decisione nasconde tutte le disfunzioni che ci sono nel concorso. E provoca disagi a centinaia di candidati che, dovendosi spostare da una regione all’altra, dovranno sobbarcarsi i costi di viaggio e soggiorno”. Incalza il responsabile Cgil che vede un’unica soluzione “dare subito le nuove date e trovare un modo per risarcire tutti”.
Ha toni più miti e comprensivi Francesco Scrima di Cisl “certo la percentuale di mobilità per questo concorso è altissima, perché molti candidati si spostano non solo all’interno della regione, ma in tutta Italia. Però non poteva fare altrimenti”. Dunque, almeno per Scrima la scelta è dettata dal semplice buonsenso e non ha nulla a che fare con l’immissione nel concorso degli oltre 7 mila ricorrenti del Tar.
Massimo Menna di Uil invece parla di concorso nato male e proseguito peggio “mi sembra un po’ esagerato bloccare tutto per le previsioni del tempo sfavorevoli, il concorso ha subito già troppi stop and go. I commissari, i pagamenti poco dignitosi, gli ammessi con riserva…sembra una lotta senza fine, e speriamo che alla fine non siano sempre i candidati a farne le spese”.
Il presidente di Anief, Marcello Pacifico, coglie invece la palla al balzo per ricordare il successo del suo sindacato che sta dietro alla sentenza del Tar che ha riammesso gli oltre 7 mila esclusi, e dichiara “è ovvio che dovesse prendere questa decisione, le previsioni sono diventate un’ottima scusa per rinviare i problemi”.
Nonostante questi toni vibranti e di protesta sarà difficile che i candidati che hanno subito un danno economico da questo rinvio potranno essere risarciti, il Codacons in realtà sta già raccogliendo le adesioni per attivare un esposto in merito però le dichiarazioni provenienti dal ministero lasciano intendere che ottenere un risarcimento da questo episodio sarà difficile per non dire impossibile “dispiace umanamente il fastidio, ma è responsabilità del concorrente raggiungere il luogo del concorso. Così è per i lavoratori che devono raggiungere il posto di lavoro. E’ un fastidio inevitabile “.
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