Pensione di vecchiaia 2023: guida pratica ai requisiti, calcolo, domanda e novità

Paolo Ballanti 09/03/23

Come funziona la pensione di vecchiaia 2023? La pensione ha l’obiettivo di garantire copertura economica a fronte dell’impossibilità del contribuente di continuare a rendere la prestazione lavorativa manuale e / o intellettuale a causa dell’età anagrafica e dell’usura del corpo e della mente determinata dagli anni di attività come lavoratore dipendente, parasubordinato o autonomo.

L’Inps, in qualità di ente previdenziale, si preoccupa di liquidare la pensione di vecchiaia in favore dei lavoratori dipendenti che raggiungono un doppio requisito in termini di età anagrafica ed anzianità contributiva. I requisiti necessari per accedere alla pensione variano a seconda del momento nel quale i contribuenti hanno iniziato a versare i contributi Invalidità, Vecchiaia e Superstiti (IVS).

Analizziamo la questione in dettaglio.

Indice

Pensione di vecchiaia 2023: requisiti

I requisiti necessari per accedere alla pensione di vecchiaia 2023 variano a seconda che l’interessato abbia o meno maturato un’anzianità contributiva al 31 dicembre 1995.

Soggetti in possesso di anzianità contributiva al 31 dicembre 1995
Nei confronti di quanti, al 31 dicembre 1995, erano in possesso di anzianità contributiva, la pensione di vecchiaia viene riconosciuta al ricorrere delle seguenti condizioni:

  • Cessazione dell’attività di lavoro dipendente;
  • Compimento dell’età pensionabile;
  • Requisiti assicurativi e contributivi.

Per i lavoratori dipendenti, la pensione liquidata dall’Assicurazione Generale Obbligatoria (AGO) è prevista per il biennio 2023-2024 al compimento dei 67 anni di età, requisito adeguato alla speranza di vita. È altresì richiesta un’anzianità contributiva di almeno 20 anni.

Il vecchio requisito dell’anzianità contributiva pari a 15 anni opera ancora per quanti lo hanno maturato entro il 31 dicembre 1992, nonché gli ammessi alla prosecuzione volontaria prima del 31 dicembre 1992.
Ulteriori deroghe sono previste in favore di:

  • Invalidi con grado di infermità pari o superiore all’80%;
  • Lavoratori addetti ad attività usuranti;
  • Lavoratori non vedenti;
  • Contratti di espansione mediante i quali è possibile garantire l’uscita anticipata dei dipendenti prossimi alla pensione.

Soggetti in possesso di anzianità contributiva al 1° gennaio 1996
Coloro che hanno ottenuto il primo accredito contributivo dal 1° gennaio 1996 o che, già titolari di un conto assicurativo a quella data, abbiano optato per il sistema contributivo, conseguono la pensione di vecchiaia 2023 al ricorrere delle seguenti condizioni:

  • 67 anni di età e 20 di contributi a patto che l’importo della pensione risulti non inferiore a 1,5 volte l’importo dell’assegno sociale;
  • In alternativa, 71 anni di età (requisito soggetto ad adeguamento in base alla speranza di vita) ed almeno 5 anni di anzianità contributiva effettiva (questo significa che non vengono considerati i contributi figurativi).

Pertanto, nell’arco temporale dal 2019 al 2024 (compreso) l’età anagrafica per l’accesso alla pensione di vecchiaia corrisponde a:

  • 67 anni di età e 20 di contributi;
  • In alternativa, 71 anni di età e 5 di contributi.

Anche in questo caso sono previste deroghe in favore di quanti svolgono attività usuranti nonché per le lavoratrici madri.

Pensione di vecchiaia 2023: come si calcola

Due sono i sistemi di calcolo della pensione di vecchiaia 2023: il sistema retributivo e quello contributivo. Il primo si applica ai lavoratori:

  • Con anzianità contributiva di almeno 18 anni al 31 dicembre 1995, limitatamente alla contribuzione riferita a periodi anteriori al 31 dicembre 2011 (la quota di pensione corrispondente alle anzianità contributive maturate dal 1° gennaio 2012 è calcolata con il metodo contributivo);
  • Con anzianità contributiva inferiore a 18 anni al 31 dicembre 1995 con riguarda alla contribuzione riferita a periodi anteriori al 31 dicembre 1995.

Al contrario, il sistema contributivo opera nei confronti di quanti:

  • Abbiano iniziato l’attività lavorativa dal 1° gennaio 1996, con riferimento a tutta la contribuzione maturata;
  • Abbiano totalizzato un’anzianità contributiva inferiore a 18 anni al 31 dicembre 1995, in tal caso il calcolo contributivo opera con riferimento ai soli periodi successivi al 31 dicembre 1995.

Calcolo retributivo
Per il calcolo con il sistema retributivo tre sono i dati da considerare:

  • L’anzianità contributiva, da intendersi come gli anni coperti da contribuzione;
  • La retribuzione pensionabile, data dalla media dei compensi riferiti ai periodi immediatamente precedenti la data di decorrenza della pensione;
  • Aliquota di rendimento, da intendersi come la percentuale da applicare alla retribuzione media pensionabile per ogni anno di contribuzione.

L’importo della pensione è dato dalla somma della quota di pensione corrispondente alle anzianità contributive acquisite anteriormente al 1° gennaio 1993 (quota A) e la quota di pensione relativa alle anzianità contributive maturate dal 1° gennaio 1993 (quota B).

La quota A si calcola moltiplicando l’anzianità contributiva (maturata fino al 31 dicembre 1992) per la retribuzione media settimanale (calcolata sulle ultime 260 settimane) ed altresì per il coefficiente fisso parametrato in funzione della fascia di reddito annuo.

Al contrario, la quota B è determinata moltiplicando l’anzianità contributiva (maturata dal 1° gennaio 1993 alla data del pensionamento, comunque non oltre il 31 dicembre 2011) per la retribuzione media settimanale ed il coefficiente fisso (variabile sempre in funzione del reddito annuo).
Si precisa che la retribuzione media settimanale è calcolata:

  • Sulle ultime 520 settimane per chi aveva almeno 15 anni di contributi al 31 dicembre 1995 ed almeno 18 anni di contributi alla stessa data ovvero almeno 15 anni di contributi al 31 dicembre 1995, ma meno di 18 anni di contributi alla stessa data;
  • Sulle ultime 260 settimane aumentate dei periodi lavorati tra il 1° gennaio 1993 e la fine del mese precedente la decorrenza della pensione, nei confronti di chi aveva meno di 15 anni di contributi al 31 dicembre 1995 e di conseguenza meno di 18 anni di contributi alla stessa data.

Calcolo contributivo
Il metodo di calcolo contributivo tiene conto di:

  • Montante contributivo individuale, rivalutato annualmente, dato dalla somma delle retribuzioni totalizzate dal dipendente, moltiplicata per il 33%;
  • Coefficiente di trasformazione, legato all’età anagrafica dell’assicurato al momento della liquidazione dell’assegno.

Una volta raggiunti i requisiti per il pensionamento, la prestazione spettante si calcola applicando al montante contributivo il coefficiente di conversione. Il risultato dev’essere diviso per 13 ottenendo così l’importo mensile della pensione.

Pensione di vecchiaia 2023: decorrenza

La pensione di vecchiaia decorre:

  • Dal primo giorno del mese successivo quello di compimento dell’età anagrafica richiesta ovvero al conseguimento dei requisiti assicurativi e contributivi, se posteriore al compimento dell’età anagrafica;
  • Su richiesta dell’interessato, dal primo giorno del mese successivo quello di presentazione della domanda.

Pensione di vecchiaia 2023: domanda

Per accedere alla pensione di vecchiaia è necessario presentare apposita domanda all’Inps in via telematica, collegandosi a “inps.it” e successivamente, all’interno della sezione “Pensione e Previdenza”, selezionare il servizio “Pensione di vecchiaia per gli iscritti all’Assicurazione Generale Obbligatoria AGO (Fondo Pensioni Lavoratori Dipendenti FPLD e gestioni speciali dei lavoratori autonomi) e alla Gestione Separata”, in possesso delle credenziali Spid, Cie o Cns.

In alternativa è possibile:

  • Chiamare il Contact center Inps al numero 803.164 (gratuito da rete fissa) o lo 06.164.164 da rete mobile;
  • Rivolgersi a patronati e intermediari dell’Istituto, attraverso i servizi telematici offerti dagli stessi.

Paolo Ballanti