Detto delle scadenze più prossime, va ricordato che le prossime settimane saranno rilevanti anche per quanti partecipano al concorso grazie ad una istanza cautelare, per coloro che hanno presentato ricorso contro il punteggio della prova preselettiva ritenuto troppo elevato, per quanti aspettano il risultato della verifica dei titoli di accesso, o che devono ancora presentare i titoli valutabili.
La data di maggior interesse, al momento, resta però quella del 15 gennaio quando in Gazzetta Ufficiale apparirà uno specifico avviso che rivelerà in che giorni si svolgeranno le prove scritte del concorso. La comunicazione delle sedi in cui sarà possibile svolgere gli scritti, invece, verrà resa nota successivamente e non se ne occuperà il ministero; saranno infatti gli uffici scolastici regionali a rendere noti, almeno 15 giorni prima degli esami, l’elenco delle sedi e della destinazione di ciascun candidato. L’avviso potrà avvenire mediante la pubblicazione presso gli albi oppure sul sito internet, oltre che sulla rete intranet e sul sito internet del Ministero ( www.istruzione.it ); tale avviso ha valore di notifica ufficiale.
Le aspettative sulle date degli scritti ricadono su metà febbraio, anche in osservanza alle dichiarazioni rilasciate dal Ministro stesso in una videochat tenuta a dicembre su orizzontescuola.it. In Val d’Aosta, invece, già il 15 gennaio ci svolgerà la prova per verificare la conoscenza della lingua francese.
Intanto Anief, il sindacato che per primo si è mosso per fare ricorso contro la soglia di ammissione del test preselettivo, ritenuta troppo elevata (35/50), ha reso noto che prorogherà al 9 gennaio la data in cui sarà possibile, per gli esclusi con un punteggio compreso fra 30 e 34,5, aderire al ricorso al Tar.
Sembra sfumare, invece, ormai irrimediabilmente la promessa del ministro Profumo di un concorso in primavera; infatti mancano i tempi per l’approvazione di un regolamento che tenga conto delle innovazioni rispetto al bando precedente. L’agenzia Dire ha chiarito, riportando la notizia da fonti ministeriali, che “i tempi tecnici non ci sono”, dunque con ogni probabilità sarà competenza delle futura legislatura dare seguito alla promessa di Profumo o scegliere di percorrere una via differente.
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