Mancano poche settimane alle elezioni politiche 2013 e, se i partiti sono ancora indietro con alleanze e programmi, lo stesso non può dirsi per la macchina amministrativa, partita nei tempi previsti dalla legge per l’indizione del rito supremo di ogni sistema democratico.
Lunedì 7 gennaio, infatti, gli apparati pubblici hanno portato a termine la revisione straordinaria delle liste elettorali, da intendersi come elenco degli elettori, dove sono stati espunti coloro che, negli ultimi 5 anni, abbiano trasferito la propria residenza in altro Comune.
A chiedere lo svolgimento di questo screening del corpo elettorale è il Ministero dell’Interno che, d’abitudine, come primo passo verso le urne, sollecita le amministrazioni a rivedere le proprie liste di convocazione ai seggi. Tutte le tappe sulla marcia di avvicinamento alla due giorni del 24 e 25 febbraio sono contenuti nella circolare urgentissima n. 48, emanata dal Viminale subito dopo il rompete le righe del governo tecnico.
Il sistema elaborato per i cambi di residenza ha consentito agli enti interessati – sia quelli di partenza, che quelli di destinazione – di scambiarsi le generalità degli elettori cancellati o, viceversa, aggiunti, esclusivamente per mezzo del codice identificativo sulla tessera elettorale di riferimento.
Oggi, martedì 8 gennaio, scade invece il termine per segnalare, nelle liste degli elettori, coloro che, per motivi di età, non potranno esprimere la preferenza al Senato.
Ma la vera corsa in vista delle elezioni, per gli uffici amministrativi, si apre giovedì 10 gennaio, cioè a 45 giorni esatti dall’apertura dei seggi. Solo allora la campagna elettorale sarà ufficialmente aperta, con la pubblicazione telematica sul sito istituzionale, l’affissione corrispettiva in albo pretorio e altri luoghi deputati, del manifesto di convocazione dei comizi elettorali. E’ il poligrafico dello Stato a farsi carico dell’invio, sia in formato digitale editabile che cartaceo, dell’avviso di apertura ufficiale della campagna.
Da ricordare, tra l’altro, il termine del 9 febbraio per l’eliminazione dai registri di tutti gli elettori deceduti. Questo il calendario più “burocratico” in previsione della chiamata alle urne, necessarie perché le procedure di avvicinamento vengano svolte senza sbavature.
Quindi, passiamo alle scadenze che interessano più da vicino sia i partiti che si presenteranno sulla scheda, che gli elettori in merito ai quali dovranno, poi, esprimersi.
Il primo giorno segnato in rosso in agenda è quello dell’11 gennaio, venerdì, quando, cioè, dovranno essere consegnati in via definitiva i simboli che correranno alla tornata.
Ma le forze politiche sono impegnate, in queste ore, nella raccolta firme, comunque assai agevolata dal decreto, varato in extremis dal Consiglio dei Ministri, sulla riduzione del 75% per i soggetti extra-parlamentari. Per completare l’opera di sottoscrizione, le forze in campo non potranno comunque andare oltre il 20 gennaio.
La stessa data, non a caso, è fissata come capolinea – insieme al 21 – per la diramazione delle liste dei candidati. Quindi, gli uffici pubblici saranno chiamati al primo turno di straordinario per il rilascio dei certificati di iscrizione: il Ministero ha, infatti, già predisposto l’apertura degli organi competenti con orario 8-20a da giovedì 17 a lunedì 21, domenica inclusa. Il tempo massimo concesso per esaudire la richiesta di un certificato elettorale è di 24 ore.
Naturalmente, si tratterà del “riscaldamento” in vista delle date elettorali, quando, cioè gli sportelli comunali dovranno rimanere costantemente aperti per fornire in tempi rapidissimi i documenti smarriti – carta d’identità e tessera elettorale – indispensabili per segnare la fatidica croce sulla scheda.
Leggi il testo della circolare n.48 del Ministero dell’Interno sulle scadenze elettorali
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