Dal 15 marzo 2023 è attivo il canale telematico per l’invio delle domande di definizione agevolata delle liti pendenti in cui è parte l’Agenzia delle Entrate. A comunicarlo l’Agenzia stessa con un comunicato stampa.
Si tratta di una delle misure della tregua fiscale inserite nella Legge di bilancio 2023. Il primo febbraio scorso un provvedimento del Direttore dell’Agenzia delle Entrate aveva approvato il modello e le istruzioni, per consentire ai contribuenti di definire in maniera agevolata le controversie tributarie pendenti in cui è parte l’Agenzia. Consente di versare solo quanto dovuto, senza altre sanzioni.
La domanda di definizione va presentata entro fine giugno 2023, per ciascuna lite autonoma pendente in ogni stato e grado del giudizio.
Vediamo in dettaglio che cos’è la chiusura agevolata liti pendenti 2023, chi può chiederla, le scadenze per farlo e per pagare quanto dovuto. Inseriamo poi il modello in pdf per trasmettere la domanda di definizione agevolata e le istruzioni.
Chiusura liti pendenti 2023: cos’è
La Legge di bilancio 2023, ai commi 186-202, ha inserito la possibilità di definizione agevolata delle liti tributarie pendenti con il fisco. Si tratta della possibilità di chiudere le controversie tributarie in cui è parte l’Agenzia entrate, pendenti al 1° gennaio 2023, in ogni stato e grado del giudizio, compreso quello in Cassazione e anche a seguito di rinvio.
Nel provvedimento si considerano pendenti le liti il cui atto introduttivo del giudizio in primo grado sia stato notificato alla controparte entro il 1° gennaio 2023 e per le quali, alla data di presentazione della domanda, il processo non si sia concluso con pronuncia definitiva.
Chiusura liti pendenti 2023: come funziona
E’ scritto nero su bianco al comma 186 dell’articolo 1 della Manovra di bilancio:
“Le controversie attribuite alla giurisdizione tributaria in cui e’ parte l’Agenzia delle entrate ovvero l’Agenzia delle dogane e dei monopoli, pendenti in ogni stato e grado del giudizio, compreso quello innanzi alla Corte di cassazione, anche a seguito di rinvio, alla data di entrata in vigore della presente legge, possono essere definite, a domanda del soggetto che ha proposto l’atto introduttivo del giudizio o di chi vi e’ subentrato o ne ha la legittimazione, con il pagamento di un importo pari al valore della controversia“.
In sostanza, si paga solo l’importo netto dovuto.
Chiusura agevolata liti pendenti 2023: il modello di domanda
Il provvedimento del direttore delle entrate è stato pubblicato proprio per approvare il modello che i contribuenti devono utilizzare per chiedere all’Agenzia di aderire alla definizione agevolata delle controversie incluse nella misure di tregua fiscale 2023.
Oggetto del provvedimento è infatti “l’Approvazione del modello di domanda di definizione agevolata delle controversie
tributarie in cui è parte l’Agenzia delle entrate”.
Ecco l’immagine della prima pagina del modello, quella che l’utente si troverà appena scaricherà il documento, da compilare e trasmettere all’Agenzia:
Chiusura agevolata liti pendenti 2023: come fare domanda
Entro il 30 giugno 2023, chi vuole aderire al piano di definizione agevolata delle controversie tributarie con l’Agenzia delle entrate, deve inviare domanda, compilando il modello in pdf – chiamato “Domanda di definizione agevolata delle controversie tributarie pendenti” – all’Agenzia delle entrate.
Lo si può fare direttamente dal contribuente o tramite un soggetto incaricato. Si deve inviare una diversa domanda di definizione per ciascuna controversia tributaria autonoma (cioè relativa al singolo atto impugnato).
Prima dell’attivazione del servizio telematico, dal 1° febbraio era possibile presentare la domanda inviandola all’indirizzo di posta elettronica certificata (Pec) dell’Ufficio che è parte nel giudizio. Dal 15 marzo 2023, con l’attivazione della procedura telematica, quest’ultima diventa la modalità ordinaria di presentazione delle istanze per i contribuenti che intendono chiudere le controversie aperte con il Fisco.
Si fa così:
- Scaricare dal sito dell’Agenzia entrate o direttamente da LeggiOggi il modello in pdf. Il modello è infatti reso disponibile gratuitamente dall’Agenzia delle entrate in formato elettronico sul sito internet www.agenziaentrate.gov.it. Ed è scaricabile su LeggiOggi in questo articolo;
- compilarlo in ogni suo campo, nello specifico:
I CAMPI INSERITI NEL MODELLO DI DOMANDA |
---|
1. CODICE DELL’UFFICIO DELL’AGENZIA DELLE ENTRATE COMPETENTE |
2. DATI IDENTIFICATIVI DEL RICHIEDENTE |
3. RAPPRESENTANTE (RISERVATO A CHI PRESENTA LA DOMANDA PER ALTRI |
4. RECAPITI |
5. MODALITA’ DI DEFINIZIONE |
6. DATI DELLA CONTROVERSIA TRIBUTARIA PENDENTE (periodo di imposta, data notifica del ricorso per Cassazione, organo giurisdizionale, tipo di atto impugnato, numero atto) |
7. DETERMINAZIONE DELL’IMPORTO DOVUTO |
8. FIRMA DEL DICHIARANTE |
9. IMPEGNO ALLA PRESENTAZIONE TELEMATICA |
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Con l’avvio delle riforme del sistema fiscale trova nuovamente spazio una misura straordinaria di “tregua” fiscale, una sorta di “condono” con possibilità di chiudere le liti potenziali, attuali o passate, con il pagamento delle imposte (ma non delle sanzioni). L’ambito di operatività delle disposizioni introdotte dalla Legge di bilancio 2023 è vasto, e parte dall’ opportunità di definire gli avvisi bonari sino alla riapertura dei termini per la rottamazione, senza trascurare il rafforzamento della conciliazione giudiziale e la possibilità di definire le liti pendenti; particolarmente importante è poi l’innovativo strumento del “ravvedimento speciale”, che si affianca alla sanatoria delle violazioni formali e al saldo e stralcio per i debiti fino a 1.000 euro. Le misure presentate dal legislatore sono naturalmente da valutare all’interno della sfera di ogni singolo soggetto, alla luce della situazione personale e della necessità di considerare tutte le opportunità fornite dalla normativa, tenendo presente peraltro che riguardano tutti i contribuenti, dalla persona fisica alla grande impresa. In questo contesto, il libro si propone di fornire uno strumento di rapida consultazione e una “bussola” per orientare il professionista nell’interpretazione della legislazione e soprattutto della prassi rilevanti in materia. Alessandro AlbanoAvvocato cassazionista, collabora stabilmente con Studio Gnudi. Dottore di ricerca in Diritto tributario europeo, è autore di diversi capitoli in opere collettanee e di numerosi articoli, anche in lingua inglese, pubblicati sulle principali riviste tributarie. Professore a contratto in Diritto tributario e processuale nell’Università degli Studi di Bologna, docente in Master post lauream organizzati da Atenei universitari. È relatore a seminari e convegni organizzati dagli Ordini professionali, oltre che componente di commissioni di studio. È tra l’altro socio IFA- sezione italiana, dell’ANTI, Sezione Emilia-Romagna e della Camera degli Avvocati tributaristi di Bologna.
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Chiusura agevolata liti pendenti 2023: come si paga
Dopo l’invio della domanda, tutto si perfeziona con il pagamento agevolato per chiudere la controversia.
Si deve versare l’importo netto dovuto, o della prima rata, entro il 30 giugno 2023. Non è ammesso il pagamento rateale se gli importi da versare non superano mille euro. Qualora non ci siano importi da versare, la definizione si perfeziona con la sola presentazione della domanda.
Chiusura agevolata liti pendenti 2023: le scadenze per pagare
Per quanto riguarda le scadenze per saldare le controversie inserite nella definizione agevolata, occorre fare attenzione, perché:
- la scadenza per il pagamento dell’importo netto dovuto o della prima rata è fissata al 30 giugno 2023;
- mentre la scadenza per il pagamento delle rate successive è stabilita al 30 settembre, il 20 dicembre e il 31 marzo di ciascun anno.
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