Il Tar prevede che il ministro dell’Interno dovrà, nelle vesti di commissario ad acta, rinnovare “il decreto di indizione delle elezioni regionali per i giorni 3 e 4 febbraio 2013 entro il termine di 3 giorni dalla comunicazione o notificazione del presente provvedimento”. In questo modo il presidente della II sezione bis del Tar, Eduardo Pugliese, nel decreto presidenziale con cui ha accettato l’istanza del movimento Difesa del cittadino.
Il 20 dicembre verrà dibattuto il merito del ricorso esposto dal Movimento del Cittadino sulla fissazione del voto nel Lazio, il Tar ha accolto infatti quanto richiesto dai ricorrenti secondo cui la presidente dimissionaria non sarebbe sottostata alla sentenza del Tar del 12 novembre poi confermata il 27 successivo dal Consiglio di Stato.
Per questa ragione l’avvocato Giangluigi Pellegrini, che rappresenta il Movimento, dichiara soddisfatto “ il Tar ha fermato l’ennesimo abuso verificatosi in questa vicenda. Accogliendo oggi il nostro ricorso, non solo ha indicato la data definitiva delle elezioni regionali del Lazio, data che nessuno può più toccare, ma ha anche escluso in radice qualsiasi ipotesi di election day”. Secondo il legale, infatti, non ci sono gli estremi per impugnare il decreto del Tar.
“Suggeriremo alla presidente Polverini di sollevare un conflitto di attribuzione davanti alla Corte Costituzionale nei confronti del Tar per violazione delle prerogative costituzionali della Regione in materia di indizione e fissazione della data di indizione delle elezioni”, cosi ha detto l’avvocato Federico Tedeschini, legale della Regione insieme a Francesco Saverio Marini.
Secondo il legale “tutte le decisioni adottate sulla vicenda dai giudici amministrativi comportano effetti paradossali – ha aggiunto – L’ultimo oggi con un decreto che da una parte rileva la nullità del provvedimento di indizione delle elezioni regionali e ordina al ministro di fissare il voto per il 3-4 febbraio, e dall’ altra stabilisce ugualmente una camera di consiglio per il 20 dicembre per la discussione in sede collegiale del ricorso e confermare o meno il decreto monocratico di oggi. Anche il governo potrebbe comunque sollevare il conflitto davanti alla Corte Costituzionale. Stiamo inoltre valutando di ricorrere in Cassazione. Quanto all’ ipotesi di appellare il decreto odierno davanti al Consiglio di Stato a mio avviso non e’ impugnabile essendo un ricorso per l’esecuzione, comunque valuteremo anche questa ipotesi”.
“Il Tar ha fermato l’ennesimo abuso verificatosi in questa vicenda. La presidente Polverini aveva chiaramente violato non solo la legge ma anche le sentenze di Tar e Consiglio di Stato individuando una data (10/11 febbraio, ndr) chiaramente strumentale a consentire a Silvio Berlusconi di esercitare pressioni per l’election day”. L’avvocato Gianluigi Pellegrino, che rappresenta il Movimento Difesa del Cittadino, chiarisce che il Tar, “accogliendo oggi il nostro ricorso, non solo ha indicato la data definitiva delle elezioni regionali del Lazio, data che nessuno può più toccare, ma ha anche escluso in radice qualsiasi ipotesi di election day”. Per il legale, infatti, il decreto del Tar non può essere impugnato.
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