Siamo in grado, al contrario di quanto qualcuno ha sostenuto nella rete, di provare l’esistenza del software che abbiamo testato proprio per verificarne la bontà e la corretta efficienza. Non solo abbiamo la mail che testimonia il contatto con la casa produttrice del test, ma abbiamo prodotto anche delle immagini che attestano l’esistenza del “software magico” (vedi immagini a piè di pagina), del fatto che funziona perché fornisce realmente le risposte corrette, ma pone le domande in modo leggermente diverso rispetto ai quesiti ministeriali che si trovano sul sito del Miur.
Non è un plagio in tutto per tutto, le risposte combaciano, le figure combaciano, le richieste combaciano, ma la formulazione delle domande è fatta in modo tale che i due quesiti non siano identici per quanto facciano la stessa richiesta. Il test dunque è sicuramente efficiente e funzionale a snellire la preparazione dell’esame, perché pur mettendo il candidato di fronte a domande leggermente diverse gli consente di avere l’accesso alle soluzioni corrette del questionario ministeriale, agevolando così non poco lo studio.
Rimane l’interrogativo su come sia stato possibile sviluppare un software del genere che riprende per filo e per segno 3500 domande e conosce le relative 3500 soluzioni corrette. Quello che viene da pensare, in un primo momento, è che tutta questa segretezza sulle domande del test non ci sia stata e qualcuno abbia avuto tutto il tempo per registrarle e modificarle a suo piacimento per non incorrere in sanzioni e reati, altrimenti è inspiegabile che dopo due ore dall’uscita ufficiale delle domande ci fosse un software già pronto con quesiti molto, fin troppo, simili.
La notizia, di cui rivendichiamo l’assoluta paternità, ha generato delle conseguenze, perché la decisione del ministero di rendere noto, a partire da oggi, il risultato del test e le risposte corrette e sbagliate che il candidato fornisce è sicuramente frutto non solo della pressione fatta da orizzonte scuola ma anche da questo software che rischia di rendere inutile quello ministeriale e sbaragliare ogni tipo di concorrenza, cosa che non vuole né il ministero né orizzonte scuola che vedrebbe crollare la sua rete social una volta che le soluzioni al test fossero facilmente reperibili.
Continua a non essere chiaro dove stia la verità, ma una cosa è certa, il software c’è, funziona e lo abbiamo dimostrato.
Scrivi un commento
Accedi per poter inserire un commento