Dunque il centro sinistra, indipendentemente dall’esito finale delle votazioni, una vittoria l’ha già raggiunta, un afflusso così riporta la sinistra e il Pd a livelli di consensi dimenticati da tempo e soprattutto permette alle primarie di realizzare quel compattamento sia degli elettori che dei suoi rappresentanti che era l’obiettivo che una manifestazione come questa si era prefisso.
I sondaggi al momento confermano il testa a testa fra Pier Luigi Bersani e Matteo Renzi, il primo è dato quasi al 44% mentre il secondo si aggira sul 36% anche se proprio dalla sede del comitato per Renzi fanno sapere di non essere d’accordo con questi dati perché sarebbero in possesso di sondaggi che danno il proprio candidato più avanti. (38 – 40%)
Intanto bisogna ricordare che se dovessero andare così le cose, cioè nessun candidato che raggiunge il famigerato 50% più uno, ci sarà il ballottaggio che si terrà domenica 2 dicembre. Potranno votare al secondo turno tutti coloro che hanno votato al primo naturalmente, quelli che si sono iscritti ma che non sono andati a votare e tutti coloro che pur non iscritti lo faranno nelle giornate di giovedì 29 e venerdì 30. Dunque c’è ancora la possibilità per chi non lo ha fatto oggi di poter votare il proprio candidato premier, ballottaggio permettendo certamente.
Fa scalpore invece la dichiarazione a caldo di Renzi che ha detto che se vincerà le primarie lui, Berlusconi non scenderà in campo, difficile capire perché il sindaco di Firenze abbia detto una cosa del genere quel che però risulta certo, dati alla mano, è che in Lombardia e nella fattispecie nelle sedi di Milano 2 e Milano 3 Renzi stia vincendo largamente.
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