A circa 3 mesi da quando l’ente per l’ambiente americano Epa ha portato alla luce lo scandalo dei diesel “truccati”, sembrano delinearsi le modalità del richiamo con cui la Volkswagen correggerà il famoso software capace di contenere le emissioni di NOx solo quando l’auto è sotto esame. Per ora l’intervento riguarda solo l’Europa, perché dall’altra parte dell’Atlantico sono ancora in corso le discussioni con le autorità.
Oggi il gruppo tedesco ha annunciato che la motorizzazione tedesca Kba ha approvato, dopo quelli per i 1.6 e 2.0 TDI, anche l’ intervento correttivo per il 1.2 TDI. Inoltre Wolfsburg ha ufficializzato i tempi del richiamo gratuito, che come annunciato dall’amministratore delegato Matthias Müller si svolgerà nel corso del 2016. Tutti gli 8,5 milioni di clienti europei proprietari di un’auto a marchio Volkswagen, Audi, Seat, Skoda o VW Veicoli commerciali equipaggiata con motore “EA 189″ sono già stati contattati con una prima lettera, dice il costruttore. Una seconda comunicazione servirà per fissare l’appuntamento in officina.
Riassumendo, gli interventi previsti dal richiamo sono, per i motori 1.2 e 2.0 TDI, un aggiornamento software che richiede meno di mezz’ora. Invece sul 1.6 TDI, oltre all’aggiornamento software, è necessario installare un componente aggiuntivo, uno “stabilizzatore di flusso” (nella foto sopra) davanti al misuratore della massa d’aria: l’intervento richiede meno di un’ora di lavorazione, dice la Volkswagen. “Una volta aggiornati, i veicoli rispetteranno gli standard delle emissioni vigenti; l’obiettivo è raggiungere tale risultato senza alcun effetto su prestazioni, consumi o performance”.
I primi modelli a essere richiami saranno, nel primo trimestre 2016, quelli equipaggiati con i motori 2.0 TDI. Nel secondo trimestre sarà la volta dei 1.2 TDI; dopo la metà dell’anno saranno programmati gli interventi sul 1.6 TDI. “Durante l’aggiornamento dei veicoli, Volkswagen AG mira a evitare qualsiasi difficoltà per i propri clienti come per esempio un’eventuale limitazione della mobilità”, dice il gruppo tedesco. “In questo contesto, la Volkswagen si assicurerà che a tutti i clienti vengano offerte appropriate soluzioni di mobilità sostitutive in forma gratuita”.
Si risolve così, almeno a livello tecnico, lo scandalo degli NOx truccati. Rimane invece aperta la questione delle presunte emissioni falsate di CO2. Secondo la stessa Volkswagen, si è trattato di un parziale “falso allarme”, perché gli errori non riguardavano 800.000 auto ma solo 36.000. Entro Natale, comunque, sono attesi i risultato delle misurazioni ufficiali dei nove modelli a benzina e diesel interessati. di Claire Bal per ilfattoquotidiano.it
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