Il provvedimento entra in vigore oggi.
Il riordino delle province, come affermato dal Consiglio dei Ministri nel comunicato stampa del 31 ottobre, “è stata l’occasione che ha spinto numerosi Comuni a chiedere lo spostamento in un’altra provincia, confinante con quella di appartenenza, per ragioni di maggiore affinità territoriale e socio-economica”. Per assicurare l’effettività del riordino posto in essere, senza necessità di ulteriori interventi legislativi, il Governo ha delineato una procedura con tempi cadenzati ed adempimenti preparatori, garantiti dall’eventuale intervento sostitutivo di commissari ad acta.
Di seguito, la nuova cartina degli accorpamenti:
La Lombardia passa da 12 a 7: Varese, Como e Lecco insieme, Monza-Brienza inglobata nell’area metropolitana di Milano, e un’altra provincia sara’ formata da Lodi, Cremona e Mantova.
Il Piemonte passa da 8 a 5: vengono riunite Asti e Alessandria, Biella e Vercelli e ancora Verbano-Cusio-Ossola e Novara.
Il Veneto vede una riduzione da da 7 a 5: sono accorpate Verona e Rovigo, Treviso e Padova.
L’Emilia Romagna passa da 9 a 5: vanno insieme Piacenza e Parma, Reggio Emilia e Modena, Ravenna, Forli’-Cesena e Rimini.
La Liguria passa da 4 a 3 con l’accorpamento di Imperia e Savona.
La Toscana addirittura da 10 a 4: insieme in un’unica provincia Massa-Carrara, Lucca, Pisa e Livorno; Firenze, Pistoia e Prato insieme, e ancora Siena con Grosseto.
Le Marche passano da 5 a 3: in base all’accorpamento di Macerata, Fermo e Ascoli Piceno.
L’Umbria da 2 a 1: Perugia e Terni insieme.
Il Lazio passa da 5 a 4: con Latina e Frosinone insieme.
L’Abruzzo da 4 a 2: L’Aquila e Teramo riunite e Pescara con Chieti.
Il Molise passa da 2 a 1: Isernia e Campobasso insieme.
La Campania da 5 a 4: con l’accorpamento di Benevento e Avellino.
La Puglia da 6 a 4: si accorpano Foggia con Barletta-Andria-Trani e Taranto con Brindisi.
La Basilicata: da 2 a 1: Matera e Potenza insieme.
La Calabria passa da 5 a 3: insieme Crotone, Catanzaro e Vibo Valentia.
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