Il peso in termini economici della legge è stato valutato complessivamente pari a 11,6 miliardi di euro. L’ammontare della legge di stabilità verrà diluito in un triennio così ripartito: 6,6 miliardi nel 2013, 4,1 nel 2014, 900 milioni nel 2015.
Il provvedimento, recita una nota del governo “rappresenta lo strumento con cui sono disposte le misure necessarie a realizzare gli obiettivi programmatici indicati nei documenti di programmazione di bilancio e finanza pubblica“. Ecco quali sono gli scopi e, soprattutto, i metodi attraverso cui l’esecutivo intende raggiungerli.
Primo obiettivo che dovrebbe essere centrato secondo quanto previsto dalla nuova legge è il pareggio di bilancio in termini strutturali per il 2013.
Ma tra i traguardi che hanno ispirato la nuova “manovra”, figura anche la cancellazione dell’aumento dell’Iva di due punti, già scongiurato con la spending review – era previsto proprio per questo mese di ottobre – e ora rimandato a luglio 2013, ma di un solo punto percentuale, cioè al 22% nell’arco di dieci mesi.
Non manca qualche sparuta buona notizia, riguardo la riscossione dei tributi: il consiglio dei ministri ieri ha introdotto una detrazione di un punto percentuale dell’aliquota Irpef – da 27 a 26 punti e da 23 a 22 – per i redditi da 15 a 28mila euro e da 0 a 15mila.
Sul fronte della produttività, si stabilisce che aumenti salariali ”in relazione a incrementi di produttività, innovazione ed efficienza organizzativa” siano tassati entro il limite di 3mila euro lordi del 10%. A questo proposito, viene fissato un tetto all’erogazione delle risorse, pari a un miliardo e 670 milioni di euro nel 2013 e 526 milioni nel 2014. Inoltre, sono state gettate le basi per la detassazione del contratto di produttività, cui farà seguito un apposito decreto della presidenza del Consiglio di Ministri
Ma una nuova, importante “dieta” è in arrivo, soprattutto per gli enti locali. Ai dipendenti pubblici viene stoppato il rinnovo ai contratti e, duplice beffa, viene espunta l’indennità di vacanza contrattuale con decorrenza 2014. Amministrazioni, inoltre, fortemente toccate dalla legge di stabilità anche riguardo all’acquisto o all’affitto di nuovi immobili, così come per l’acquisto e il leasing di autovetture, gli arredi e le consulenze in ambito informatico.
Proprio dagli uffici pubblici viene insomma aperta ufficialmente la fase due della spending review. Il governo parla di un censimento di spesa “aggredibile” pari a circa 50 miliardi così ripartiti: 11 miliardi per l’acquisto di farmaci, 7 miliardi per i dispositivi medici e 32 miliardi di acquisti per gli investimenti.
La nuova sforbiciata, dunque, riguarda anche il comparto della salute: il Servizio sanitario nazionale si vedrà decurtato dell’1,5% il sostegno statale, con particolari ricadute sull’acquisto di nuovi macchinari e dispositivi medici, incluso l’abbassamento dei tetti di spesa dal 4,9% al 4% e, a decorrere dal 2014, dal 4,8% al 3,9%. Infine, anche il costo degli appalti andrà incontro a un lifting del 10%.
La legge di stabilità introduce l’erogazione di nuove risorse per alcune opere pubbliche di particolare rilevanza, come 800 milioni per la Tav Torino-Lione fino al 2015 e oltre un miliardo, sempre nel triennio, per il Mose di Venezia .
Musica diversa, invece, per il Ponte sullo Stretto, che viene di fatto depennato dall’agenda del governo: stanziati 300 milioni per saldare le penalità dovute al mancato completamento degli interventi prefissati.
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