Lo afferma il Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori, in un comunicato stampa di qualche giorno fa, all’indomani della decisione del Consiglio Nazionale Forense di ricorrere al Tar contro la riforma delle professioni posta in essere dl Governo Monti.
“Non vogliamo – si legge nel comunicato stampa – che le posizioni di una singola categoria professionale possano riportarci al “via” di un gioco dell’oca che fa solo male al Paese e ai liberi professionisti e che finirebbe per confermare la tesi secondo la quale i professionisti italiani sono una casta che difende interessi propri a danno dell’ intera comunità. Il ricorso ai Tribunali per bloccare ogni iniziativa riformatrice, usato strumentalmente, ha contribuito, peraltro, a rendere l’Italia immobile, ancorata all’interesse del particolare contro quello generale”.
“Il Consiglio Nazionale degli Architetti – dichiara il presidente dell’Ordine Leopoldo Freyrie – qualora il ricorso andasse avanti, valuterà – con altre professioni – di intervenire ad adiuvandum del Governo, nella convinzione che, nei prossimi mesi, il nostro dovere sia quello di concludere la stesura dei regolamenti, attuare la Riforma e soprattutto contribuire a rilanciare, con idee e progetti, un Paese che non deve avere paura del futuro, né ripiegarsi sulla conservazione di ciò che non c’è più”.
“Dopo vent’anni di discussioni e proposte – conclude – di posizioni ideologiche e settarie, di disinformazione e di strumentalizzazioni politiche, finalmente siamo giunti ad una Riforma che, pur imperfetta, ha raggiunto un buon equilibrio tra rispetto dell’interesse generale, autonomia professionale e realtà del mercato”.
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