L’udienza per discutere di questa decisione è stata stabilita per il 20 novembre di quest’anno, ma fino ad all0ra vale l’ordinanza depositata dai giudici della sesta sezione del Consiglio di Stato la quale recita che “in relazione al merito della controversia, il rispetto del principio dell’anonimato degli elaborati nelle prove concorsuali costituisce garanzia ineludibile di serietà della selezione e dello stesso funzionamento del meccanismo meritocratico, insito nella scelta del concorso quale modalità ordinaria di accesso agli impieghi nelle pubbliche amministrazioni”.
L’ordinanza poi prosegue asserendo: “nella specie, tale principio non è stato rispettato. Le buste contenenti i nominativi dei candidati hanno natura tale da rendere astrattamente leggibili i nominativi stessi. Tale circostanza risulta dalla verifica diretta delle buste prodotte agli atti del giudizio”. I posti in qualità di dirigente scolastico disponibili nella sola Lombardia erano, anzi sono visto il provvedimento, 355; questo buco amministrativo decretato dai giudici comporta che una scuola lombarda su due sia privata del suo dirigente, per questo motivo verranno designati dei reggenti ad interim.
Ribadisce il concetto il direttore dell’ufficio scolastico regionale, Giuseppe Colosio “quasi tutte le scuole della Lombardia avranno presidi a mezzo servizio”. Il concorso del 18 luglio, invalidato dalla sentenza del Tar Lombardia, aveva rilevato come idonei ben 406 nuovi dirigenti, tuttavia ora quelle nomine sono svanite e trovare i reggenti non è poi così semplice visto che si tratta di presidi di altre scuole che si devono sdoppiare per servire due istituti. Il direttore Colosio ha poi espresso tutto il suo dispiacere per questa vicenda “c’è rammarico per i 406 idonei e per la scuola della Lombardia che si trova in una turbolenza difficile da sostenere”.
Vista la situazione di emergenza, entro mercoledì sera verranno decretate le nomine dei presidi incaricati, saranno 13 in tutta la Lombardia oltre a 12 vincitori provenienti da Trento. Verrà, inoltre, valutata la disponibilità di tutti i reggenti per far si che ogni scuola possa aprire dal primo settembre. Il direttore, dal canto suo, si augura che questa situazione possa trovare una risoluzione ben prima del 20 novembre e sostiene che la misura presa sia stata eccessiva per una violazione che, in fin dei conti, è sin troppo discrezionale.
La regione Lombardia ha richiesto, vista la circostanza, un nuovo concorso mediante un comunicato congiunto del Presidente Formigoni e l’assessore all’Istruzione, Formazione e Cultura Valentina Aprea. “L’ordinanza del Consiglio di Stato – spiegano Formigoni e Aprea – ha l’effetto di annullare il concorso per 355 posti da dirigente e mette in grave difficoltà l’avvio del prossimo anno scolastico: non è sostenibile avere oltre 500 sedi scoperte su 1.227 autonomie scolastiche”.
E’ opinione della Regione Lombardia che sarebbe corretta “l’attivazione di una procedura di urgenza potrebbe contenere i danni e consentire la nomina dei nuovi dirigenti fin dall’inizio del 2013, evitando soluzioni pasticciate e di ripiego e superando i disagi per il sistema scolastico lombardo”. Per il presidente e l’assessore la colpa di questo “guaio amministrativo” è da attribuire al sistema ministeriale italiano troppo farraginoso, inoltre è importante secondo loro che chi ha vinto il concorso non si veda privato del proprio sforzo e risultato.
“È paradossale – insistono – che il lavoro di razionalizzazione e di efficienza promosso negli ultimi anni da Regione Lombardia con la piena collaborazione degli Enti locali e delle scuole venga penalizzato da una vicenda di questo genere”. Formigoni vorrebbe che le Regioni fossero più autonome nella gestione di queste situazioni e che i concorsi dipendano direttamente dall’ente locale, secondo il Presidente questo semplificherebbe l’iter burocratico troppo vecchio e quasi mai trasparente nella gestione delle nomine. L’obiettivo finale della requisitoria di Formigoni è il rilancio della “legge regionale n. 7 del 2012 per un reclutamento diretto da parte delle istituzioni scolastiche autonome”.
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