E la Ragioneria Generale dello Stato cos’ha da dire? E la Corte dei Conti?
La Relazione della Corte dei Conti sulla gestione finanziaria degli Enti Locali negli esercizi 2010-2011 depositata il 2 agosto scorso fornisce dati di valutazione fondamentali che dovrebbero orientare, in modo diametralmente opposto a quello attuale, gli interventi sulla finanza locale da parte del Governo.
La grave affermazione del Sottosegretario corrisponde alla valutazione del Governo?
Se sì, questo spiega la costante e progressiva compressione dell’autonomia finanziaria degli Enti Locali verso un ritorno al centralismo contenuta in tutti i provvedimenti del Governo.
Se no, occorrerebbe un immediato chiarimento.
In ogni caso, non trattandosi di una discussione da bar, ma di un intervento del Sottosegretario all’Economia e alle Finanze, è necessario precisare e chiarire.
“Molti Enti Locali…”? Quali?
Su quali dati si basa questa apodittica affermazione?
Perché non si interviene con la potestà di verifica e controllo su tali Enti?
Perché generalizzare? Perché non distinguere tra le molte, moltissime, Amministrazioni virtuose e le altre?
Conosce il Sottosegretario gli sforzi che, tra tagli continui, lineari e indiscriminati, vincoli di finanza pubblica, patto di stabilità, molti Enti Locali quotidianamente compiono per tentare di garantire servizi ai cittadini, per mantenere ancora quel rapporto Istituzioni – cittadini che solo a livello locale si riesce ad assicurare?
Sono tante altre le domande che vorremmo porre.
Ben vengano le verifiche, ben venga la “due diligence” della Ragioneria Generale dello Stato in particolare per la verifica dello stock di debiti al fine di eliminare le partite non più attive.
Ma si faccia davvero chiarezza senza interventi strumentali o inaccettabili generalizzazioni.
Vorremmo almeno dai tecnici meno populismo e demagogia e più dati concreti e verificati.
Per concludere, un brevissimo stralcio dell’intervento del presidente della Corte dei Conti, Luigi Giampaolino, nel corso della recente audizione davanti la commissione Bilancio alla Camera: “Lo Stato fa meno investimenti e a pagarne le conseguenze sono le amministrazioni locali, che hanno visto un taglio di trasferimenti pari al 20% negli ultimi due anni. L’andamento delle spese dello Stato, in un quadro di generale declino degli investimenti vede una distribuzione diseguale di questa tendenza: con le amministrazioni centrali meno colpite dagli effetti di contenimento e, invece, le amministrazioni locali mostrano nel biennio 2010-2011 una diminuzione vicina al 20%”.
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