Ad ogni modo se erroneamente si fosse pensato che il problema fosse solo dei filosofi ha avuto tristemente ragione chi, uscendo dal suddetto concorso aveva vaticinato “se erano impossibili le domande di filosofia, figuriamoci quelle di storia dove c’è un lasso temporale veramente enorme“. E così è stato, lo sanno bene i candidati che in data 25 luglio hanno sostenuto la prova di ammissione per le classi di concorso A043 e A050. Queste due classi, che contengono nozioni diverse, sono state accorpate (e già su questo ci sarebbe da discutere), ma tralasciando una burocrazia pressoché intoccabile in Italia interessiamoci di ciò che potrebbe realmente cambiare le cose.
Dell’astrusità fuori dal comune e della difficoltà delle domande del Tfa abbiamo già detto, quello che oggi interessa, soprattutto quelli che in questa prova ci hanno messo tutti i loro sforzi, coronamento di più o meno lunghe carriere universitarie e di vero e proprio insegnamento, è che sono emersi dai candidati, sparsi per tutta Italia, report inquietanti che gettano le basi per richiedere l’annullamento della prova. Come funghi dopo la pioggia sono spuntate in rete testimonianze di irregolarità più o meno gravi, non solo dei partecipanti ma anche all’interno della prova stessa che ha fornito risposte ambigue e domande ancora di più se possibile.
Partendo dai dati oggettivi e inconfutabili è stato riscontrato che alla domanda “dove si trova il lago Eyre” la risposta corretta potesse essere Australia come Canada, perché se è vero che il predetto lago è il più famoso del continente dei canguri è altresì vero che ne esiste un omonimo e omografo, più piccolo, in Canada. Ora, poiché indicazioni di misura non erano presenti, secondo quale criterio si può ritenere una risposta più corretta dell’altra? Non si può semplicemente poiché corrette lo sono entrambe, ma capirete da voi che in un test a risposta multipla dove si ribadisce, ripetutamente, che la risposta corretta è una e una sola la cosa non funziona.
Sono state registrate, inoltre, delle imprecisioni troppo grossolane per essere presenti in un test così importante, dalla italianizzazione di Paralipomeni sopra la Batracomiomachia in Discorsi sopra la Batracomiomachia al ripristino del nome originale, Ulm, per la battaglia notoriamente conosciuta come Ulma sui libri di testo.Dunque con quale logica si italianizza una parola italiana e si restituisce alla lingua madre una parola da sempre italianizzata? Esiste anche una querelle sulla correttezza del titolo dell’opera “Il cardillo addolorato” ma non la menzioneremo perché non c’è omogeneità di opinioni in merito.
Considerati dunque gli ambiti oggettivi, come quelli sopraccitati, che sarebbero più che sufficienti per gridare, come nei giochi di carte “ a monte!“, sono emerse invece testimonianze di comportamenti illeciti che hanno fatto rizzare i capelli di chi ha tentato di affrontare il test contando solo sulle proprie forze. Secondo la testimonianza di Giovanni, candidato di Trento, dopo mezz’ora era possibile andare in bagno, cosa che a Bologna è avvenuta solo dopo un’ora, ma il punto è un altro; non si sarebbe proprio potuto andare in bagno, almeno non così presto. A Trento i candidati sembra fossero liberi di recarsi ai servizi sanitari in autonomia, a Bologna venivano “gentilmente” accompagnati ed aspettati.In vari atenei è emerso che i candidati sono stati lasciati con i propri effetti personali, Roma 3, Trento ed anche a Modena il via vai dal bagno è stato superiore ad ogni attesa.
Sono sempre stato, abbastanza, d’accordo che a Sparta non fosse proibito rubare ma farsi beccare, ma qua si tratta di qualcosa di diverso, credo che nessuno si senta di colpevolizzare quei candidati che hanno avuto l’astuzia e la prontezza di copiare, ma sono da mettere sul banco degli imputati gli organi controllori. Presidenti di commissioni, commissioni, personale universitario assortito; l’idea che queste figure che, teoricamente, dovevano essere preposte al regolare svolgimento della prova, si siano abbandonate ad un incomprensibile lassez faire è imbarazzante, ingiusto e deve essere punito. Gli errori nella vita si pagano, a noi studenti ne bastano 19 per pagare con la non idoneità, ora però tocca al ministro Profumo, al Miur e a questo lacunoso sistema che ha spento la passione per l’insegnamento di intere generazioni di insegnanti.
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