L’esecutivo sta operando a stretto contatto con i rappresentanti degli enti locali, in particolare con la Conferenza delle Regioni, sui tre punti chiave attorno a cui dovrebbe ruotare la riforma dello Sportello, stante, come detto, il proposito generale che, negli intenti di Mario Monti e del suo team, dovrebbe essere quello di rafforzare l’attività e degli ambiti dello Sportello Unico Edilizia.
Nella fattispecie delle novità, troviamo in primo luogo, l’obbligo per le pubbliche amministrazioni di acquisire d’ufficio la documentazione già in suo possesso, senza,per questo, richiederne altre copie ai professionisti che seguono le pratiche edilizie per conto dei committenti. Quindi, altro scopo che il governo si prefigge nell’apportare modifiche al testo è quello di generare un’ulteriore semplificazione della procedura per il rilascio del permesso di costruire: misure davvero molto sentite da tutti i professionisti, che, in questa fase critica per l’economia, accusano un calo generale del 30% nel giro d’affari per l”anno in corso.
Ciò che ci si attende, dunque, è che lo Sportello Unico dell’Edilizia possa trattare tipologie e quantità ancora più numerose di adempimenti, atti, autorizzazioni e procedimenti, rispetto all’ambito di azione attuale. Il quale, comunque, ricopre una porzione molto vasta delle pratiche trattate negli Uffici Tecnici della pubblica amministrazione sulle attività dei professionisti che esercitano nel settore delle costruzioni: basti ricordare documenti chiave come le autorizzazioni afferenti permessi di costruire, la denuncia di inizio attività, i via libera ambientali, i certificati di conformità edilizia e agibilità, o, ancora, gli attestati di valutazione preventiva, accesso agli atti, autorizzazioni allo scarico, sanitarie e alle emissioni in atmosfera, fino ai certificati di prevenzione incendi. Già un bel nugolo di faldoni in mano allo Sportello unico che, presto, cone le modifiche allo studio del Governo potrebbe diventare la sola, grande banca dati dell’edilizia in Italia.
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