Ragionando a ritroso, per trovare un risultato ancor migliore bisogna tornare al 2008, quando in piena transizione tra la gestione dei conti pubblici di Tommaso Padoa Schioppa e di Giulio Tremonti, si chiuse con un deficit, cioè il dato di ‘competenza’ che vale ai fini del patto di stabilità europeo, sotto il 3 per cento: l’Istat lo fotografò al 2,7%. In ogni caso, il mese di giugno è sempre stato un bivio cruciale per i conti dello Stato, in quanto registra le prime entrate dell’autotassazione, soprattutto quelle pagate dai contribuenti persone fisiche.
In definitiva, si tratta di un risultato che certo, dopo le difficoltà registrate nei mesi scorsi sul fronte del gettito fiscale, non è di scarso rilievo. Anche perché quest’anno i contribuenti erano alle prese non solo con le imposte sui redditi ma anche con il versamento dell’Imu, che solo in piccola parte (per la metà della quota relativa alla seconda casa) finisce ad alimentare il gettito del settore statale.
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