Al Forum partecipano l’Agenzia delle entrate, il Ministero delle Finanze, il Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti (CNDCEC), il Politecnico di Milano, e numerosi altri stakeholder in rappresentanza degli interessi del mondo delle imprese e della pubblica amministrazione.
Il Forum è attivo su quattro differenti fronti con l’unico intento di favorire l’adozione da parte delle imprese di sistemi di fatturazione elettronica nella consapevolezza che meno carta fa rima con più efficienza nella gestione e nei controlli. Le aree di attività del Forum sono: monitoraggio del grado di diffusione e distribuzione della fatturazione elettronica nel Paese; scambio di esperienze e di buone pratiche, al fine di far emergere soluzioni interoperabili di fatturazione elettronica; semplificazione normativa e convergenza verso un modello di fatturazione elettronica facile, integrabile con i processi di contabilità e poco oneroso da realizzare per le aziende; convergenza verso un unico modello di riferimento dei dati.
Il Forum nazionale si coordina poi con quello istituito a livello europeo che ha il compito di portare avanti le medesime iniziative sull’intero territorio dell’Unione.
Fra i temi caldi del Forum quello dell’attuazione da dare alla Direttiva 2010/45/UE. In particolare, nella proposta di recepimento elaborata dal Forum per fattura elettronica si intende quella emessa in un qualunque formato elettronico, a condizione che vi sia l’accettazione da parte del destinatario.
Stando a questa prima formulazione, la più aperta possibile, sono quindi fatture elettroniche anche quelle in formato pdf. Una scelta che, se da un lato va incontro alle piccole e micro imprese intenzionate a fare fatturazione elettronica senza dotarsi di competenze e strumenti software particolarmente onerosi, dall’altro non si dimostra molto coraggiosa se si guarda al fenomeno in una prospettiva di medio-lungo periodo: sarebbe infatti forse meglio parlare di fatturazione elettronica solo in presenza di un documento elaborabile elettronicamente (e non quindi un semplice pdf). In questo modo, il passaggio dalla fattura di carta a quella elettronica potrebbe rappresentare anche un’occasione importante per far fare alle imprese un passo in avanti sotto il profilo dell’efficienza nella gestione, anche attraverso il trattamento automatizzato di tutte le informazioni contenute in fattura.
Altro tema molto dibattuto, sempre nell’ambito del recepimento della Direttiva 2010/45/UE, è quello della conservazione sostitutiva come obbligo o semplice facoltà per chi sceglierà di fare fatturazione elettronica. A favore della seconda opzione, milita la considerazione che un vero e proprio obbligo potrebbe costituire un disincentivo per le PMI che, se costrette a farsi carico anche degli oneri connessi alla conservazione sostitutiva, in alcuni casi preferirebbero rinunciare a monte alla fatturazione elettronica, anche non accettando le fatture trasmesse digitalmente. Tuttavia, anche in questo caso, una scelta del genere non appare lungimirante (la carta, infatti, uscita dalla porta, rientrerebbe dalla finestra quando si tratta di conservare la fattura) e desta più di qualche perplessità da un punto di vista tecnico: il soggetto passivo deve infatti assicurare per legge l’autenticità dell’origine e l’integrità del contenuto della fattura dal momento della sua emissione fino al termine del periodo di conservazione. Al riguardo, però, non si capisce in che modo un documento nato in forma elettronica possa mantenere quelle caratteristiche di integrità e sicurezza, una volta messo su carta per essere conservato, considerato che gli strumenti in grado di garantire tali valori nel mondo dei bit non sono suscettibili di essere trasposti nella realtà analogica (che valore ha una firma digitale messa su carta?).
Da ultimo l’Ordine Nazionale dei Commercialisti, in collaborazione con il Politecnico di Milano, coordinando uno dei gruppi di lavoro del Forum, ha portato alla luce le dimensioni attuali del fenomeno della fatturazione elettronica in Italia, evidenziando come oggi ad essere maggiormente diffusa è la fatturazione elettronica impropria in cui ci si limita a fare la conservazione sostitutiva di fatture non qualificabili come elettroniche alla stregua della disciplina attualmente vigente (per esempio in quanto prive di firma digitale).
In ogni caso i lavori del Forum continuano e sono in cantiere nuovi progetti ed iniziative, anche perché la strada verso la completa dematerializzazione dell’intero processo di fatturazione è ancora molto lunga.
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