Flessibilità, rapidità e lucidità strategica sono elementi utili ad individuare le corrette azioni di marketing.
Molti avvocati dubitano, ora più che in passato, che il proprio lavoro sia compreso e giustamente valutato dai clienti e dalle istituzioni e il problema è avvertito, per diverse ragioni, tanto dai grandi studi di modello internazionale che da quelli più piccoli e tradizionali.
La cronica crisi del sistema giustizia, i rimedi sporadici e provvisori, la ormai abissale distanza dai propri vertici istituzionali, non più rappresentativi, hanno indotto uno stato di generico spaesamento in molti colleghi.
A questo si aggiungono le difficoltà a trattenere i clienti, sempre meno fidelizzati, a ottenere regolarità nei pagamenti delle proprie competenze, a gestire pratiche sleali che alcuni colleghi / concorrenti adottano in nome della libera concorrenza.
Il risultato è che molti studi stanno seriamente riflettendo sul proprio futuro.
Nonostante molte pratiche vivano, in tempi di crisi, momenti particolarmente prosperi (come la gestione del recupero dei crediti o l’assistenza alle ristrutturazioni e crisi aziendali o ai licenziamenti), il lavoro si sta generalmente appiattendo e diventa, in termini assoluti, sempre meno redditizio e remunerativo.
La spending review adottata dal Paese è una parola d’ordine anche per gli studi legali e professionali, soprattutto se accompagnata da un disegno strategico che la incardini in una visione prospettica.
Non solo tagliare i costi, ma immaginare un futuro diverso, più sobrio, con dimensioni corrispondenti alle proprie risorse e agli utili generabili, rendere la propria attività corrispondente al tempo e alle esigenze reali del cliente, in una parola, essere flessibili e rapidi nelle decisioni, sono azioni determinanti ed elementi necessari ad una programmazione del proprio lavoro, che consentono di superare la crisi.
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