Ma tornando alla ‘gita tedesca’ di Monti, si è parlato soprattutto di tagli (tanto per cambiare): nel nuovo piano di risparmio e rientro, giocheranno in prima linea gli enti locali e non ci sarà bisogno di una manovra-bis. “Abbiamo predisposto dei veicoli, fondi immobiliari e mobiliari attraverso i quali convogliare, in vista di cessioni, attività mobiliari e immobiliari del settore pubblico, prevalentemente a livello regionale e comunale”. Di fatto, si venderanno i “gioielli” di Comuni e Regioni, come servizi pubblici locali e municipalizzati, settori e aziende che al momento hanno sul mercato valutazioni importanti.
E poi, ovviamente, la spending review, che secondo il Governo consentirà di risparmiare nel 2012 ben 5 miliardi, e altri 8 o 9 nel 2013 (che diventano 100 miliardi complessivi nell’area potenziale di intervento considerata dal ministro Giarda).
Aggiungendo a queste cifre anche la cessione degli asset pubblici, si potrebbero avere a disposizione 200 milioni per la copertura del nuovo decreto sviluppo e di aiutare le zone terremotate emiliane e lombarde con un altro miliardo.
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