Tutti i nascituri verranno, adesso, definiti nel Codice Civile semplicemente figli.
Da questa, apparentemente semplice, modifica derivano importanti conseguenze sul piano giuridico:
–Estensione dei vincoli di parentela. Essi si instaurerebbero, infatti, non solo con padri e madri, ma anche con le intere famiglie di origine, con una rilevante conseguenza ai fini successori.
Infatti, si legge, nella relazione che accompagna il ddl, che la discriminazione più grande presente nel nostro ordinamento in materia è quella che i nati non sono considerati come eredi legittimi delle famiglie dei genitori.
–Equiparazione, per i figli naturali, delle procedure relative alle controversie tra i genitori e all’affidamento dei figli in caso di separazione.
-In attesa dell’istituzione per opera del Parlamento dei Tribunali per la Famiglia, sono state precisate norme procedurali che attribuiranno la competenza al giudice ordinario (anziché al Tribunale per i minori) per poter tutelare al meglio i diritti dei minori.
Non resta che aspettare l’approvazione definitiva della Camera, per far sì che si possa veramente parlare di uguaglianza.
E’ sostanzialmente questa, a mio modo di pensare la vera e importante questione: che senso ha questa discriminazione?
Perché devono essere i figli a “pagare” per un comportamento del genitore?
Credo non sia affatto giusto che in un ordinamento che si definisce tanto democratico, come il nostro, esistano poi norme come queste che a mio modo di vedere violano davvero e profondamente l’articolo 3 della Costituzione italiana, ossia il famigerato “principio d’uguaglianza”.
In fondo qual è la ragione per la quale questi nascituri debbano avere una tutela differente da quella degli altri figli! Non è stata di certo una loro scelta nascere all’interno di una coppia non sposata!
Mi auguro, davvero, che questo sia l’inizio di un importante cambiamento, dove tutti i figli siano davvero figli uguali!!!
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