Entrerà in vigore, infatti, la normativa di cui all’art. 357, comma 12 dpr 207/2010, ai sensi del quale le attestazioni rilasciate ex dpr 37/00 per alcune categorie di lavori (OG 10 e 11, opere impiantistiche, e le categorie specializzate OS 2,7,8, 12, 18, 20 e 21), “cessano di avere validità a decorrere dal trecentosessantaseiesimo giorno dalla data di entrata in vigore del presente regolamento”. Questo comporterà che, a far data dall’8 giugno 2012, tali attestazioni dovranno essere riemesse per poter essere validamente utilizzate nelle gare d’appalto. Le imprese, per integrare le proprie attestazioni relativamente alle categorie “variate”, dovranno rivolgersi alla SOA producendo nuovi CEL (certificati lavori riferiti a opere pubbliche) che ai sensi della nuova disciplina dovranno essere riemessi dalle Stazioni Appaltanti.
Ciò, ovviamente, creerà a carico di quest’ultime un aggravio di lavoro che “espone al rischio di un blocco del sistema, impedendo alle imprese di poter entrare in possesso di una attestazione valida ed efficace prima del giugno 2012, non consentendo loro di partecipare alle gare pubbliche bandite”. Contestualmente le stazioni appaltanti, “in considerazione delle difficoltà del sistema di qualificazione di ottemperare alle previsioni normative, stanno valutando ipotesi di ritiro/sospensione delle procedure di gara in corso di pubblicazione con le nuove categorie variate, con rilevanti danni per l’economia del sistema Paese e rischio di perdita dei già ridotti finanziamenti pubblici”.
Queste ultime due osservazioni rappresentano il grido di allarme che il Partito Democratico ha lanciato alla Camera con la risoluzione presentata lo scorso martedì a firma di Raffaella Mariani, Capogruppo in Commissione Ambiente. In tale documento si invita il Governo a trovare una soluzione idonea ad evitare il possibile e molto probabile impasse che rischia di avvolgere il mondo degli appalti.
La questione è di assoluto nonché preminente rilievo considerato che la riattestazione riguarda categorie di primo piano nel settore delle costruzioni (OG 11, OS 12).
Per comprendere bene il pericolo basta porre come esempio che, per la categoria di opere generali OG11, l’impresa è tenuta ai sensi dell’art. 79 comma, a documentare almeno il 40% dei lavori svolti in OS 3 e il 70% sia in OS 28 che in OS 30. La stazione appaltante, quindi, per riemettere i certificati dovrebbe prendere in considerazione i dati relativi a progetti realizzati negli anni precedenti!! e calcolare le quote dei lavori appartenenti alla categorie specializzate, per verificare se siano rispondenti o meno ai parametri su citati previsti dal Dpr 207/2010.
Nella risoluzione, il Partito di Bersani, fa pure presente che la proroga di sei mesi (il termine iniziale dell’8 dicembre 2011 è stato poi prorogato per legge all’8 giugno 2012) “non è servita ad attuare la necessaria accelerazione delle procedure per il rilascio dei certificati, ancora in forte ritardo, con effetti negativi sulla capacità delle imprese a partecipare alle gare bandite con le categorie oggetto di modifica”, pertanto per evitare il temuto blocco imminente , chiede che il Governo adotti “ogni utile iniziativa volta ad impedire il paventato blocco del mercato degli appalti connesso al rilascio dei certificati lavori necessari alla riattestazione nelle nuove categorie variate, ivi incluse, possibili iniziative normative per introdurre, se del caso, soluzioni acceleratorie per il rilascio delle nuove attestazioni nonché ogni utile modifica della disciplina finalizzata a neutralizzare gli effetti distorsivi per la concorrenza derivanti dalla applicazione delle disposizioni del decreto del Presidente della Repubblica n. 207 del 2010 a danno delle imprese nazionali a favore di quelle comunitarie”.
Questo è quanto chiede il Partito Democratico, e quanto si auspicano le innumerevoli imprese e stazioni appaltanti interessate al problema.
Sicuramente, considerato il momento di crisi che attanaglia il nostro paese, non si dovrebbe permettere che si fermi il mondo dell’edilizia, già sofferente per i danni provocati dai patologici ritardi nei pagamenti della Pubblica Amministrazione.
È necessario quindi un rapido intervento del Governo che affronti definitivamente la situazione senza ulteriori proroghe affinchè non vengano resi vani gli obiettivi perseguiti per il superamento della crisi.
Qui il testo della risoluzione presentata dal partito democratico
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