La misura, introdotta per contrastare gli effetti economico – sociali dell’impennata dei prezzi di beni e servizi a seguito della guerra in Ucraina, è riconosciuta in via automatica dai datori di lavoro a coloro che, cumulativamente:
- Non sono titolari della stessa misura in quanto pensionati o appartenenti alle altre categorie beneficiarie di cui all’articolo 32 dello stesso Decreto – legge;
- Hanno beneficiato nel primo quadrimestre 2022, per almeno una mensilità, della riduzione dei contributi INPS carico dipendente pari allo 0,80%;
- Sono titolari di una retribuzione imponibile ai fini previdenziali, non pari o inferiore a 2.692,00 euro.
L’erogazione del bonus è subordinata alla presentazione di un’apposita dichiarazione all’azienda “di non essere titolare delle prestazioni di cui all’articolo 32, commi 1 e 18”.
Considerato che la finestra temporale per il pagamento dell’indennità si sta avvicinando, analizziamo in dettaglio chi, tra il personale presente in azienda, non deve compilare la dichiarazione.
Bonus 200 euro dipendenti: ecco il modulo di autocertificazione da compilare
Autocertificazione bonus 200 euro: dipendenti pubblici
Una prima novità sul bonus 200 euro è arrivata con il Decreto semplificazioni fiscali approvato durante il CdM del 15 giugno, e riguarda i dipendenti pubblici. Questi ultimi, infatti, se in possesso di tutti i requisiti per ricevere il bonus, lo avranno in busta paga in maniera automatica, senza dover compilare alcuna autodichiarazione.
Autocertificazione bonus 200 euro: dipendenti con più rapporti di lavoro
I lavoratori in forza presso più datori di lavoro devono scegliere da chi ricevere il bonus 200 euro.
Sul punto, l’articolo 31 comma 2 del Decreto “Aiuti” afferma chiaramente che l’indennità spetta “ai lavoratori dipendenti una sola volta, anche nel caso in cui siano titolari di più rapporti di lavoro”.
Quanti si trovano ad essere titolari di due o più contratti di lavoro, sono tenuti a:
- Presentare, al soggetto scelto per l’erogazione dell’indennità, la dichiarazione in cui si afferma di essere, sotto la propria responsabilità, in possesso dei requisiti di spettanza;
- Non presentare alcuna dichiarazione per fruire del bonus, a tutti gli altri datori di lavoro.
In questo modo, l’azienda destinataria della dichiarazione procederà a corrispondere i 200 euro. Le altre, in mancanza del documento, non riconosceranno l’indennità che, in questo modo, sarà pagata una sola volta al medesimo lavoratore.
Bonus 200 euro dipendenti: prime istruzioni e chiarimenti Inps
Autocertificazione bonus 200 euro: pensionati
I pensionati, titolari di un rapporto di lavoro dipendente, non dovranno presentare alcuna dichiarazione al datore di lavoro per ricevere il bonus 200 euro.
Gli stessi percepiranno la cifra direttamente dall’INPS, d’ufficio, se in possesso dei requisiti reddituali richiesti.
L’articolo 32 comma 1 riconosce infatti l’indennità una tantum ai “soggetti residenti in Italia, titolari di uno o più trattamenti pensionistici a carico di qualsiasi forma previdenziale obbligatoria, di pensione o assegno sociale, di pensione o assegno per invalidi civili, ciechi e sordomuti, nonché di trattamenti di accompagnamento alla pensione”, con decorrenza entro il 30 giugno 2022 ed un reddito personale soggetto ad IRPEF, al netto dei contributi previdenziali ed assistenziali, non eccedente (nel 2021) i 35 mila euro.
Autocertificazione bonus 200 euro: tirocinanti e stagisti
La dichiarazione per ricevere dal datore di lavoro il bonus 200 euro non dovrà essere presentata da quanti in azienda stanno svolgendo un’esperienza di tirocinio o stage, in quanto soggetti esclusi dalle categorie beneficiarie dell’indennità, dettagliate agli articoli 31, 32 e 33 del Decreto “Aiuti”.
Autocertificazione bonus 200 euro: Collaboratori coordinati e continuativi
Un’altra categoria che non sarà obbligata a presentare la dichiarazione al datore di lavoro – committente, è quella dei titolari di rapporti di collaborazione coordinata e continuativa (in sigla co.co.co).
L’articolo 32 comma 11 prevede infatti che sarà l’INPS stessa, previa domanda, a corrispondere l’indennità una tantum “ai titolari di rapporti di collaborazione coordinata e continuativa di cui all’articolo 409 del codice di procedura civile” con contratti attivi alla data del 18 maggio 2022.
I soggetti in questione, peraltro:
- Non devono essere destinatari di pensione;
- Non devono essere iscritti ad altre forme previdenziali obbligatorie;
- Devono aver percepito, nel 2021, un reddito derivante da collaborazioni coordinate e continuative non superiore a 35 mila euro.
Bonus 200 euro: chi non lo riceverà. Elenco degli esclusi
Autocertificazione bonus 200 euro: lavoratori autonomi ed autonomi occasionali
Il datore di lavoro non deve nemmeno preoccuparsi di raccogliere le dichiarazioni per ricevere il bonus 200 euro, da parte di chi ha in essere un incarico in qualità di lavoratore autonomo o lavoratore autonomo occasionale.
L’azienda non è infatti il soggetto deputato a riconoscere l’indennità in favore dei lavoratori in questione.
Lavoratori autonomi
È utile ricordare che l’articolo 33 prevede l’istituzione, presso il Ministero del lavoro e delle politiche sociali, del “Fondo per l’indennità una tantum per i lavoratori autonomi e i professionisti, con una dotazione finanziaria di 500 milioni di euro per l’anno 2022”.
Scopo del fondo sarà quello di finanziare un’indennità una tantum per l’anno corrente, in favore di lavoratori autonomi e professionisti iscritti alle rispettive Casse di previdenza o alle gestioni INPS, con un reddito complessivo non superiore al limite stabilito con apposito decreto.
Quest’ultimo dovrà essere adottato dal Ministro del lavoro e delle politiche sociali, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, entro trenta giorni dall’entrata in vigore del Decreto “Aiuti”.
Nel testo, oltre al limite di reddito sopra citato, dovranno essere definiti i criteri e le modalità per la concessione del bonus.
Lavoratori autonomi occasionali
Per quanto riguarda i lavoratori autonomi occasionali, l’articolo 32 comma 15 disciplina, da parte dell’INPS, previa domanda, l’erogazione dell’indennità una tantum di 200 euro in favore di coloro che sono:
- Privi di partita IVA;
- Non iscritti ad altre forme previdenziali obbligatorie;
- Titolari, nel 2021, di contratti autonomi occasionali per i quali è stato accreditato, nel medesimo anno, almeno un contributo mensile all’INPS;
- Già iscritti, al 18 maggio 2022, alla Gestione separata INPS.
Autocertificazione bonus 200 euro: lavoratori senza riduzione INPS 0,8%
Tra i requisiti di spettanza del bonus 200 euro ai lavoratori dipendenti figura l’aver fruito, per almeno una mensilità, nel corso del primo quadrimestre 2022, della riduzione dei contributi INPS a carico dipendente pari allo 0,80% (introdotta dall’ultima Legge di bilancio).
La verifica del requisito avviene da parte dello stesso datore di lavoro per coloro che erano in forza già alla data del 1° gennaio 2022.
In caso contrario, si pensi ai lavoratori assunti nel primo quadrimestre 2022, nei cui confronti l’azienda non ha applicato la riduzione dello 0,80%, è necessario che gli interessati presentino la dichiarazione per attestare di aver fruito dello sgravio in parola, per almeno una mensilità.
Di conseguenza, i neo-assunti che da gennaio ad aprile 2022 non hanno beneficiato della riduzione 0,80%, non dovranno presentare alcuna dichiarazione al datore di lavoro.
Identica conclusione anche per chi, nel primo quadrimestre 2022, non era titolare di alcun rapporto di lavoro, in quanto inoccupato o disoccupato. In questi casi, in assenza di contributi previdenziali e, di conseguenza, dello sgravio 0,80%, non si ha diritto, a norma di legge, al bonus 200 euro.
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