Indennizzo commercianti: importi, pagamento, come funziona nel 2022

Paolo Ballanti 25/05/22
Sostenere economicamente i commercianti dopo la chiusura dell’attività sino a quando non abbiano raggiunto i requisiti necessari per la pensione di vecchiaia. Questo è l’obiettivo dell’indennizzo commercianti erogato dall’INPS a fronte della cessazione definitiva dell’attività commerciale.

Introdotta come misura temporanea dal Decreto legislativo 28 marzo 1996 numero 207 la prestazione è stata resa strutturale dal 1° gennaio 2019 ad opera della Legge 30 dicembre 2018 numero 145 (Manovra 2019).

Possono accedervi gli iscritti alla Gestione INPS relativa ai contributi ed alle prestazioni previdenziali degli esercenti attività commerciali che, in qualità di titolari (anche in forma societaria) o coadiutori svolgono:

  • Attività commerciale al minuto in sede fissa, eventualmente abbinata alla somministrazione al pubblico di alimenti e bevande;
  • Attività commerciale su aree pubbliche, anche in forma itinerante.

Rientrano nella platea dei potenziali beneficiari anche i titolari e coadiutori di attività di somministrazione al pubblico di alimenti e bevande, nonché agenti e rappresentati di commercio (eccezion fatta per i loro coadiutori).

Analizziamo in dettaglio a chi spetta, a quanto ammonta e come richiedere l’indennizzo INPS per le attività chiuse.

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Indennizzo commercianti 2022: a chi spetta

Possono accedere all’indennizzo quanti, alla data di presentazione della domanda, sono in possesso dei seguenti requisiti:

  • Almeno 62 anni di età se uomini o 57 anni di età se donne;
  • Risultino iscritti (alla cessazione dell’attività) per almeno cinque anni alla Gestione dei contributi e delle prestazioni previdenziali degli esercenti attività commerciali, in qualità di titolari o coadiutori.

Come sottolineato dall’INPS (Circolare 24 maggio 2019 numero 77) i cinque anni di iscrizione “non devono essere necessariamente continuativi” ma sussistere al momento della “cessazione dell’attività lavorativa ed essere connessi all’attività commerciale per la quale si richiede l’indennizzo”.

Indennizzo commercianti 2022: quando viene riconosciuto

L’indennizzo è riconosciuto a fronte di:

  • Cessazione definitiva dell’intera attività commerciale (l’indennizzo è escluso per quanti hanno trasferito a terzi l’attività o semplicemente rami d’azienda o quote di partecipazioni sociali, come avviene nelle ipotesi di cessione, donazione o concessione in affitto d’azienda);
  • Riconsegna dell’autorizzazione / licenza amministrativa al comune competente (se la stessa era stata richiesta per l’avvio dell’attività) o aver comunicato la cessazione dell’attività commerciale al comune stesso;
  • Cancellazione dal Registro imprese presso la Camera di Commercio o dal Repertorio Economico Amministrativo (REA).

Indennizzo commercianti 2022: come fare domanda

La richiesta di indennizzo è presentata all’INPS utilizzando l’apposita piattaforma telematica, disponibile sul portale inps.it al percorso “Prestazioni e Servizi – Prestazioni – Indennizzo per cessazione definitiva dell’attività commerciale”.

L’accesso alla procedura è consentito agli utenti in possesso delle credenziali SPID, CIE o CNS.

Alla domanda dovrà essere allegata la documentazione a sostegno del rispetto dei requisiti e delle condizioni necessarie per essere ammessi all’indennizzo.

In alternativa, è possibile trasmettere l’istanza:

  • Chiamando il Contact center dell’Istituto al numero 803.164 (gratuito da rete fissa) o lo 06.164.164 (da rete mobile);
  • Rivolgendosi a intermediari INPS o enti di patronato.

Indennizzo commercianti 2022: pagamento e decorrenza

La somma a titolo di indennizzo commercianti spetta dal primo giorno del mese successivo quello di presentazione della domanda, sino alla decorrenza del trattamento pensionistico di vecchiaia (secondo i requisiti in vigore nella Gestione commercianti).

L’indennizzo è pagato direttamente dall’INPS al beneficiario, utilizzando le stesse modalità e cadenze previste per le prestazioni pensionistiche, in favore degli esercenti attività commerciali.

Anche a livello di tassazione, nulla cambia rispetto alle pensioni. Non sono peraltro previsti:

  • Interessi legali;
  • Rivalutazione monetaria;
  • Trattenute sindacali;
  • Erogazione di trattamenti di famiglia.

Indennizzo commercianti 2022: decadenza

Il beneficiario perde il diritto all’indennizzo dal primo giorno del mese successivo quello in cui lo stesso ha ripreso un’attività lavorativa subordinata o autonoma.

L’interessato è tenuto a segnalare l’evento all’INPS entro i trenta giorni successivi la ripresa dell’attività lavorativa.

Un caso particolare riguarda l’interruzione dell’attività che ha determinato la perdita dell’indennizzo. In quest’ipotesi non è possibile ripristinare la prestazione né tantomeno inoltrare una nuova domanda per la medesima attività cessata.

Indennizzo commercianti 2022: incompatibilità 

Come intuibile, l’indennizzo commercianti è incompatibile con lo svolgimento di qualsiasi prestazione lavorativa autonoma, subordinata od occasionale.

Al contrario, come espressamente chiarito dall’INPS con la Circolare 24 maggio 2019 numero 77, la prestazione è “compatibile con l’erogazione di qualsiasi trattamento pensionistico diretto, ad esclusione della pensione di vecchiaia”.

Per espressa previsione dell’articolo 1 comma 182 della Manovra 2017 (Legge 11 dicembre 2016 numero 232) l’anticipo pensionistico realizzato grazie all’APE Sociale (misura peraltro prorogata fino al 31 dicembre 2022) è incompatibile con l’indennizzo per cessazione definitiva dell’attività commerciale.

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Indennizzo commercianti 2022: importo

L’ammontare della prestazione in parola è pari al trattamento minimo di pensione per gli iscritti alla Gestione commercianti.

La somma, per l’anno 2022, è fissata in euro 525,38 mensili.

Indennizzo commercianti 2022: aliquota

L’indennizzo è finanziato grazie ad un’aliquota aggiuntiva versata all’INPS. Per effetto della Legge di bilancio 2021 (Legge 30 dicembre 2020 numero 178), dal 1° gennaio scorso l’aliquota è passata allo 0,48% di cui:

  • 0,46% in favore del Fondo per la razionalizzazione della rete commerciale, il quale garantisce il pagamento degli indennizzi per la cessazione definitiva dell’attività commerciale;
  • 0,02% per la Gestione dei contributi e delle prestazioni previdenziali degli esercenti attività commerciali.

Leggi anche “Supplemento di Pensione: cos’è, come funziona e come richiederlo all’Inps”

Paolo Ballanti

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