L’Italia e’ al top anche per il numero di enti ‘unici’ con una serie di istituzioni, Agenzie e commissioni che non trovano alcuna corrispondenza negli altri Paesi europei.
La raccolta e l’analisi dei dati non è stato un compito facile per la Commissione che all’interno della Relazione mette le mani avanti spiegando le complicazioni intercorse per il poco tempo a disposizione per la raccolta dei dati (spesso non ufficiali e arrivati a partire dal 13 dicembre scorso) e per l’eterogeneità delle situazioni riscontrate nei singoli paesi in termini di assetti istituzionali e organizzativi e di trattamento dei contributi sociali che non ha reso facile il confronto.
“Per le ragioni appena ricordate – si legge ancora – , la Commissione considera i dati contenuti nella presente relazione del tutto provvisori e di qualità insufficiente per una loro utilizzazione ai fini indicati dalla legge. Tenuto conto delle richieste avanzate dal Governo e dalle Presidenze della Camera e del Senato, i dati disponibili vengono messi a disposizione dell’opinione pubblica, invitando tutti gli utilizzatori a leggere attentamente le note esplicative e sconsigliando ai mezzi di comunicazione la diffusione di tali dati senza queste ultime”.
La Commissione ha, insomma, alzato bandiera bianca precisando che i compiti affidati non sono risultati compatibili con la scadenza del 31 dicembre 2011. “D’altra parte –ha spiegato – , la stessa normativa, riconoscendo la difficoltà delle attività da svolgere, ha fissato la data di pubblicazione dei dati definitivi al 31 marzo 2012”.
“Nonostante l’impegno profuso e tenendo conto della estrema delicatezza del compito ad essa affidato, nonché delle attese dell’opinione pubblica sui suoi risultati, la Commissione non è in condizione di effettuare il calcolo di nessuno delle medie di riferimento con l’accuratezza richiesta dalla normativa.”
Infine nella Relazione si spiega che il lavoro proseguirà nelle prossime settimane per fornire il maggior numero di informazioni, tra quelle richieste, entro il 31 marzo 2012 e che la raccolta dei dati da parte delle Ambasciate verrà intensificata, così come l’attività volta a chiarire gli aspetti ancora problematici delle informazioni finora ricevute.
“Va però sottolineato come le difficoltà finora incontrate dovrebbero far riflettere il legislatore sull’effettiva applicabilità della normativa di riferimento, della quale (non a caso) non si trova alcuna analogia negli altri principali paesi dell’Unione Europea – conclude la Relazione -. Correttivi e revisioni della normativa potrebbero rendere il lavoro della Commissione maggiormente utile e migliorare la qualità dei risultati, anche alla luce delle norme contenute nel Decreto “Salva Italia” riguardanti i tetti delle retribuzioni negli enti della Pubblica Amministrazione e le determinazioni che verranno assunte autonomamente dalla Camera dei Deputati e dal Senato per le posizioni dei parlamentari”.
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