Sarà possibile presentare domanda fino al 24 maggio 2022 esclusivamente mediante procedura telematica. Oltre al calo di fatturato, è richiesto anche che l’ammontare dei ricavi nel 2019 non superi i 2 milioni di euro.
“Il Mise è al fianco delle attività commerciali e produttive che, dopo aver affrontato con coraggio e fiducia la fase dell’emergenza Covid, si trovano adesso davanti alle difficoltà che derivano dall’aumento dei costi delle materie prime anche in conseguenza del conflitto in Ucraina”, dichiara il ministro Giorgetti.
“Con questo nuovo fondo – prosegue – interveniamo con sostegni diretti ad accompagnare i commercianti nel rilancio delle loro attività imprenditoriali che rivestono un ruolo centrale nell’economia del nostro Paese”.
Vediamo quindi tutte le informazioni sui contributi a fondo perduto per il commercio al dettaglio e come fare domanda, in base a quanto indicato dal provvedimento del Ministero dello Sviluppo Economico.
Decreto Sostegni ter è legge: cartelle, turismo, bonus. Tutte le misure
Fondo perduto commercio al dettaglio nel Sostegni ter
L’articolo 2 del Decreto-legge 27 gennaio 2022, n. 4 (Decreto Sostegni ter), prevede che “Al fine di contenere gli effetti negativi derivanti dalle misure di prevenzione e contenimento adottate per l’emergenza epidemiologica da COVID-19 e di prevedere specifiche misure di sostegno per i soggetti maggiormente incisi, nello stato di previsione del Ministero dello sviluppo economico è istituito un fondo, denominato «Fondo per
il rilancio delle attività economiche», con una dotazione di 200 milioni di euro per l’anno 2022, finalizzato alla concessione di aiuti in forma di contributo a fondo perduto a favore delle imprese […] che svolgono in via prevalente attività di commercio al dettaglio identificate dai seguenti codici della classificazione delle attività economiche ATECO 2007: 47.19, 47.30, 47.43, tutte le attività dei gruppi 47.5 e 47.6, 47.71, 47.72, 47.75, 47.76, 47.77, 47.78, 47.79, 47.82, 47.89 e 47.99.“
Vengono quindi elencate le attività che possono accedere ai contributi in trattazione, e i requisiti che occorre possedere e che vedremo nel prossimo paragrafo.
Scarica il testo del Decreto Sostegni ter in pdf
Fondo perduto commercio al dettaglio: requisiti
Come anticipato, possono accedere al beneficio le attività di commercio al dettaglio identificate dai codici Ateco descritti nell’articolo 2, comma 1, del decreto-legge 27 gennaio 2022, n. 4 ed elencati nella tabella consultabile a questo indirizzo.
Le attività in questione dovranno inoltre:
- presentare un ammontare di ricavi riferito al 2019 non superiore a 2 milioni di euro;
- aver subito una riduzione del fatturato nel 2021 non inferiore al 30% rispetto al 2019;
- avere sede legale od operativa nel territorio dello Stato e risultare regolarmente costituite, iscritte e “attive” nel Registro delle imprese per una delle attività che rientrano tra quelle sopra elencate;
- non essere in liquidazione volontaria o sottoposte a procedure concorsuali con finalità liquidatorie;
- non essere già in difficoltà al 31 dicembre 2019, come da definizione stabilita dall’articolo 2, punto 18, del regolamento (UE) n. 651/2014 della Commissione, del 17 giugno 2014, fatte salve le eccezioni previste dalla disciplina europea di riferimento in materia di aiuti Stato di cui al comma 3;
- non essere destinatarie di sanzioni interdittive ai sensi dell’articolo 9, comma 2, lettera d), del decreto legislativo 8 giugno 2001, n. 231.
Fondo perduto commercio al dettaglio: Quadro temporaneo aiuti di Stato
Come successo per tutte le misure disposte dal Governo a sostegno delle imprese nel periodo della pandemia, anche questi aiuti sono concessi nel rispetto di quanto previsto dal “Quadro temporaneo per le misure di aiuto di Stato a sostegno dell’economia nell’attuale emergenza del COVID-19” di cui alla comunicazione della Commissione europea 2020/C 91 I/01 e successive modificazioni. Per questo motivo la concessione degli aiuti è subordinata all’autorizzazione della Commissione europea.
Fondo perduto commercio al dettaglio: importo
L’importo spettante alle attività che faranno domanda viene calcolato applicando una percentuale pari alla differenza tra l’ammontare medio mensile dei ricavi relativi al periodo
d’imposta 2021 e l’ammontare medio mensile dei medesimi ricavi riferiti al periodo d’imposta. La percentuale sarà pari al:
- 60%, per i soggetti con ricavi relativi al periodo d’imposta 2019 non superiori a quattrocentomila euro;
- 50%, per i soggetti con ricavi relativi al periodo d’imposta 2019 superiori a quattrocentomila euro e fino a un milione di euro;
- 40%, per i soggetti con ricavi relativi al periodo d’imposta 2019 superiori a un milione di euro e fino a due milioni di euro.
Nel caso in cui le risorse stanziate, ovvero 200 milioni di euro, non fossero sufficienti a liquidare tutte le domande, il Ministero dello sviluppo economico provvederà a ridurre in modo proporzionale il contributo sulla base delle risorse finanziare disponibili e del numero di istanze ammissibili pervenute, tenendo conto delle diverse fasce di ricavi sopraccitate.
Fondo perduto commercio al dettaglio: domanda
Con il Decreto Direttoriale del 24 marzo 2022 arrivano le indicazioni operative sulla presentazione delle domande. La domanda per l’accesso ai contributi a Fondo perduto per le attività di commercio al dettaglio dovrà essere inoltrata al Ministero dello Sviluppo Economico esclusivamente per via telematica dalle ore 12:00 del 3 maggio 2022 e sino alle ore 12:00 del 24 maggio 2022.
La procedura informatica è raggiungibile all’indirizzo misedgiaicommerciodettaglio.invitalia.it.
Scarica il modello di domanda
Nella domanda i soggetti richiedenti dovranno dichiarare, oltre al possesso dei requisiti di accesso richiesti:
- il rispetto del limite massimo di aiuti consentito dalla Sezione 3.1 del Quadro temporaneo;
- l’ammontare dei ricavi riferiti ai periodi d’imposta 2019 e 2021;
- l’ammontare medio mensile dei ricavi relativi ai periodi d’imposta 2019 e 2021. Gli importi sono determinati dividendo l’importo complessivo dei ricavi di ciascuno dei due periodi d’imposta per il numero dei mesi in cui la partita IVA è stata attiva nei medesimi periodi;
- l’importo del contributo richiesto;
- l’IBAN relativo al conto corrente, intestato al soggetto richiedente, su cui si chiede
l’accreditamento dell’agevolazione.
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