Manovra, oltre 13 miliardi per le casse dello Stato, ma non degli enti locali

Redazione 12/12/11
Scarica PDF Stampa
Nel 2012 sarà pari a oltre 13 miliardi di euro il gettito garantito allo Stato dall’aumento delle tasse locali previsto con la manovra correttiva del Governo Monti.

Ad annunciarlo è una recentissima indagine condotta dalla CGIA di Mestre che ha analizzato in modo approfondito le nuove misure e i costi per le famiglie italiane.

Questo gettito, secondo l’analisi, finirebbe nelle casse dello Stato ma non in quelle degli enti locali, a meno che questi ultimi non decidano di alzare le imposte di loro competenza.

Si calcola un gettito complessivo di 21,8 miliardi di euro attraverso il ritorno dell’ICI sulla prima casa, la rivalutazione delle rendite catastali e l’anticipo dell’IMU sugli altri immobili, con un incremento di 11 miliardi di euro del gettito delle tasse locali.

Di questi, spiega la CGIA di Mestre, lo Stato riceverà 11 miliardi mentre i Comuni resteranno a bocca asciutta:  all’art.13 della manovra viene attribuito allo Stato il 50% dell’IMU sugli immobili diversi dalle seconde case, circa 9 miliardi di euro, ne restano per i Comuni 2 miliardi, che vengono decurtati per effetto della riduzione del Fondo sperimentale di riequilibrio dei Comuni delle Regioni ordinarie e dei trasferimenti statali ai Comuni delle altre Regioni, previsto dal comma 17 dell’articolo, 13 tale riduzione è pari a 2 miliardi di euro.

Stesso amaro destino subiranno le Regioni  che con l’aumento dell’aliquota base dell’addizionale regionale IRPEF dallo 0,9% all’1,23%, guadagnerebbero oltre 2,2 miliardi di euro, ma lo stesso importo  corrisponde al  taglio  dei finanziamenti statali sulla sanità, come riportato nella relazione tecnica.

Regioni e enti locali faranno gli esattori per conto dello Stato ma senza guadagnarci nulla, a meno che non decidano di aumentare le aliquote dei rispettivi tributi già dal prossimo anno.

“Per l’IMU sugli immobili diversi dalle abitazioni principali, l’aliquota base sarà dello 0,76% e potrà essere variata (in aumento o in diminuzione) di 0,3 punti percentuali – spiega la CGIA di Mestre -. Per l’imposta sulle prime case, invece, l’aliquota base dello 0,4% potrà essere incrementa o diminuita di 0,2 punti percentuali, così come si potrà eventualmente incrementare la detrazione di 200 euro. Tali disposizioni si aggiungono allo sblocco delle addizionali comunali IRPEF, fino allo 0,8%,  e dell’addizionale regionale IRPEF, ulteriore 0,5% rispetto all’aliquota base”.

Redazione

Scrivi un commento

Accedi per poter inserire un commento