“L’economista Thomas #Piketty che a @OttoemezzoTW sostiene a spada tratta la proposta di #dote18 finanziata con tassa di successione per i patrimoni milionari. Bene. Avanti”. Questo il tweet di Letta, che commenta il sostegno di tutte le personalità pubbliche pronte all’endorsement del suo progetto di costruire una dote per i diciottenni.
Proposta resa pubblica a metà maggio e subito frenata dallo stesso premier Draghi, che ha commentato secco: “Non ne abbiamo mai parlato, non l’abbiamo mai guardata ma non è il momento di prendere i soldi ai cittadini, ma di darli. L’economia è ancora in recessione”.
Nonostante ciò il silenzio non è mai calato definitivamente sulla questione. Continuano ad avvicendarsi politici, giornalisti e commentatori pro e contro la tassa di successione.
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Dote ai 18enni: cos’è
E’ lo stesso Letta a spiegare in cosa consiste il progetto Dote18
“Ho lanciato la proposta di dote18 per i diciottenni – ha scritto il segretario Pd sui social – per la generazione più in crisi è un aiuto concreto per gli studi, per il lavoro, la casa. Per essere seri va finanziata non a debito (lo ripagherebbero loro) ma chiedendo all’1% più ricco del Paese di pagarla con la tassa di successione. Proponiamo che l’1% degli italiani che eredita patrimoni sopra i 5 milioni di euro finanzi il diritto al futuro di 280.000 ragazze e ragazzi ogni anno. E’ una proposta del Partito Democratico per l’equità e per la giustizia sociale”.
Per approfondire l’argomento >> Il TrustDote ai 18enni: come funziona la proposta
Si tratta di una redistribuzione di risorse a favore della ‘generazione Covid’, mettendo a disposizione una dote di 10 mila euro alla metà dei 18enni italiani.
Questa dote verrebbe finanziata con un aumento della tassa di successione che toccherebbe le eredità milionarie. Una proposta del Pd, anticipata appunto dal suo segretario di partito Letta.
La dote sarebbe riservata a quella che Letta stesso definisce generazione Covid: i ragazzi e le ragazze di età compresa tra i 13 e i 18 anni. E verrebbe distribuita in abse all’Isee del nucleo familiare.
Un piccolo gruzzoletto da non spendere però in beni superflui, ma in spese specifiche:
- formazione e istruzione;
- lavoro e piccola imprenditoria;
- casa e alloggio.
Non si tratta di prestiti finanziari, ma di una dotazione economica per i giovani di cui poter disporre da coprire con le tasse di successione dell’1% degli italiani che ricevono eredità e donazioni superiori al valore di 5 milioni di euro.
>> Leggi lo speciale Tassa patrimoniale su Diritto.it
La Tassa di successione per finanziare Dote ai 18enni
I fondi per coprire questa misura verrebbero reperiti toccando appunto i patrimoni più sostanziosi del Paese. Sarebbe quindi previsto l’aumento della tassa di successione sui patrimoni dell’1% del paese più ricco.
Prevista una revisione in senso progressivo delle aliquote su successioni e donazioni superiori a 5 milioni, l’1% degli italiani.
L’aliquota di tassazione per eredità o donazioni superiori a 5 milioni di euro tra genitori e figli, in Italia, è attualmente tra le più basse d’Europa, il 4%. In Germania è al 30%, in Spagna al 34%, in Gran Bretagna il 40%, in Francia il 45%.
Si tratta di aumentare questa imposta introducendo aliquote progressive.
Dote ai 18enni: chi sostiene la proposta
Nonostante sembra sia stata cassata, in primis dal premier Draghi, il segretario sembra non volersi arrendere. Sul suo profilo twitter continua a sostenere la sua proposta con tweet suoi e dei suoi sostenitori:
L’economista Thomas #Piketty che a @OttoemezzoTW sostiene a spada tratta la proposta di #dote18 finanziata con tassa di successione per i patrimoni milionari. Bene. Avanti.
— Enrico Letta (@EnricoLetta) June 5, 2021
Negli prende corpo, a partire dalle idee di #Biden, il dibattito su come i ricchi possono aiutare la parte più debole della società. Da noi in si chiede alla parte più debole della società di non disturbare i più ricchi. https://t.co/oUJdfVWX6v
— Enrico Letta (@EnricoLetta) June 5, 2021
I #giovani, rimasti in casa senza andare a #scuola, hanno salvato da #covid19 migliaia di vite e ora sono psicologicamente provati. #Dote18 è un primo impegno per non lasciarli all’angolo. pic.twitter.com/koUXMv3fU0
— Enrico Letta (@EnricoLetta) June 4, 2021
Il sacrificio dei giovani, che hanno rispettato le limitazioni del #Covid_19, rinunciando ad anni insostituibili della loro vita, ha salvato migliaia di persone.#Dote18 è una delle nostre proposte per sostenerli nel costruire il proprio futuro e quello dell’Italia.@EnricoLetta pic.twitter.com/6ndoBWBey3
— Partito Democratico (@pdnetwork) June 4, 2021
Sì. È il tempo di pensare ai giovani. E chi è più ricco ci pensi di più. Non mi pare un’eresia. Né una cosa così rivoluzionaria. Mi pare solo buon senso. E non mollo. #Dote18 su @Internazionale e @lemondefr. pic.twitter.com/1bDs6KOXmA
— Enrico Letta (@EnricoLetta) June 4, 2021
I giovani abbandonano l’Italia. La Corte dei Conti è lapidaria: la fuga dei cervelli aumenta del 42%. Ma non mancano i cervelli che criticano il @pdnetwork che propone una “dote” di 10.000€ ai diciottenni per formazione e lavoro, chiedendo a chi ha più di 5 milioni di patrimonio
— Dario Nardella (@DarioNardella) June 3, 2021
Quando nasciamo siamo uguali. Un minuto dopo siamo diversi: a seconda di chi sono i nostri genitori, di chi ha più o meno soldi. È giusto che chi ha molto di più per nascita dia una parte a chi non ha avuto la stessa fortuna. #Dote18 https://t.co/a5qoH6d0jT
— Enrico Letta (@EnricoLetta) May 26, 2021
Quando nasciamo siamo uguali. Un minuto dopo siamo diversi: a seconda di chi sono i nostri genitori, di chi ha più o meno soldi. È giusto che chi ha molto di più per nascita dia una parte a chi non ha avuto la stessa fortuna. #Dote18 https://t.co/a5qoH6d0jT
— Enrico Letta (@EnricoLetta) May 26, 2021
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